al di la' della vita regia di Martin Scorsese USA 1999
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al di la' della vita (1999)

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locandina del film AL DI LA' DELLA VITA

Titolo Originale: BRINGING OUT THE DEAD

RegiaMartin Scorsese

InterpretiNicolas Cage, Patricia Arquette, John Goodman, Ving Rhames, Tom Sizemore, Queen Latifah

Durata: h 1.51
NazionalitàUSA 1999
Generedrammatico
Tratto dal libro "Al di là della vita" di Joe Connelly
Al cinema nell'Agosto 1999

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Trama del film Al di la' della vita

Frank Pierce è un paramedico dell'EMS (Emergency Medical Service) di New York, schiacciato dal peso di tanti anni passati a salvare vite umane, Frank è sull'orlo del collasso psichico, tanto che vede i fantasmi delle persone che ha tentato di salvare.

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Voto Visitatori:   7,01 / 10 (78 voti)7,01Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
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Voti e commenti su Al di la' della vita, 78 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

kafka62  @  07/04/2018 10:32:54
   8 / 10
"Salvare una vita umana ti fa sentire per un momento come Dio": è questa l'ossessione di Frank Pierce, stressato conducente di ambulanze nell'inferno notturno di New York, e quella dei suoi non meno nevrotici compagni di turno. Il lavoro è duro, insopportabile, ma è anche una droga che dà euforia, un pretesto per sfogare tentazioni superomistiche, istinti sadici e perfino fanatismi misticheggianti di personaggi che si trovano perennemente sull'orlo della crisi di nervi o, peggio, della follia. Frank è come il Travis Bickle di "Taxi driver", un sopravvissuto che si aggira di notte per le strade di New York per sfuggire ai fantasmi che lo perseguitano, e che così facendo diventa preda di altri più temibili fantasmi, senza alcuna via d'uscita e di salvezza (quasi una metafora della tossicodipendenza). In più, la sceneggiatura di Schrader accentua il simbolismo del personaggio e lo trasforma in una sorta di Cristo sofferente, muto testimone dell'angoscia e della nevrosi metropolitana, che invano cerca di caricarsi sulle spalle tutto il dolore del mondo. Le citazioni che in qualche modo richiamano la Sacra Scrittura sono molteplici: i tre giorni in cui si svolge la storia (gli stessi della Passione), la tentazione nel paradiso artificiale della droga (non a caso chiamato "l'oasi"), il parto della ragazza che il compagno giura essere vergine, il pusher crocefisso sulla ringhiera, l'abbraccio finale con la ragazza (Mary-Maria) che assomiglia a quello della Deposizione tramandatoci dall'iconografia classica. Ma questo Cristo moderno, che ha il volto allucinato e sconvolto di Nicolas Cage, trova provocatoriamente la sua ragion d'essere, e forse la sua liberazione, non in un atto di salvataggio (il miracolo, la resurrezione, riesce solo al suo esaltato compagno di viaggio per il quale ogni occasione è buona per invocare Gesù), bensì in un gesto di morte, quando stacca la macchina che teneva in vita il padre di Mary. E' un messaggio forte a favore dell'eutanasia, ma è ancor di più la disperata presa di coscienza che forse non vale la pena di rincorrere a tutti i costi la vita in un universo che si è già "suicidato" con la droga, la violenza e la prostituzione.
"Al di là della vita" è un film angosciante e assurdo, cupo e claustrofobico, senza altre luci che non siano i neon delle insegne e i lampeggianti dell'ambulanza, un film che Scorsese dirige con mano sicura (e qualche raro accenno di maniera) tra rallentamenti e accelerazioni improvvise, un montaggio frenetico e una colonna sonora come sempre determinante nel creare il climax emotivo. A fare la differenza è, ancora una volta, Paul Schrader (senz'altro migliore come sceneggiatore che come regista in proprio), che racconta l'ennesimo, affascinante percorso cristologico di sofferenza e redenzione nel girone infernale della Grande Mela, dove l'ospedale di Nostra Signora della Miseria è altrettanto raccapricciante dei sordidi bassifondi della città e dove la speranza, se esiste, ha il volto spettrale della morte.

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Ultima risposta 26/04/2020 17.41.12
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Invia una mail all'autore del commento wega  @  25/04/2009 13:29:09
   6 / 10
Un' altra New York di Scorsese a bordo non di un taxi ma di un' autobulanza. Davvero molto complesso, compiaciuto e troppo sovraccaricato a partire dalle interpretazioni. Tra i peggiori di Scorsese. Anni luce dall' esperienza notturna di "Fuori Orario".

7 risposte al commento
Ultima risposta 09/05/2009 13.45.32
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everyray  @  16/12/2007 04:26:34
   4½ / 10
ragazzi io più di così non sono riuscito a fare..ce l'ho messa tutta per cercare di seguirlo,ma davvero è troppo lento o forse sono io che non ho colto il significato vero di questo film...NOIOSO NON LO RIGUARDEREI NEMMENO SOTTO TORTURA!!

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Ultima risposta 24/01/2008 17.26.33
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  19/09/2006 22:59:01
   7½ / 10
Mirabile discesa negli inferi di Scorsese, al prezzo, forse inevitabile, del compiacimento e di una certa cronica prolissità.
Cage è ora magnifico ora irritante, ma è uno dei ruoli piu' difficili della sua carriera.
Seguo ancora con gli occhi il prezzo dell'eutanasia nelle imprecrazioni di un uomo (altra tematica di questo film) e la New York allucinata - simile a quella di "after hours" - dove regna la brutalità e il senso oscuro della vita e della morte.
Non il miglior Scorsese in assoluto, ma certamente quello che ha osato scavare piu' a fondo della psiche umana

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Ultima risposta 24/09/2006 22.29.59
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  07/07/2005 17:55:58
   8 / 10
Considerato a Torto un minore.
Scorsese gira il "taxi driver" degli anni '90. E' ancora una volta gira un film amaro e disilluso, in un crescendo di follia e ferocia.
Bravo Nicolas Cage, e anche tutti i comprimari, specie Rames, Sizemore e Goodman.
Clamorosa secondo me la stroncatura di molti critici, che dissero che Scorsese era a corto di idee.


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Ultima risposta 24/01/2007 00.47.45
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Invia una mail all'autore del commento fe84  @  09/11/2004 21:25:38
   8 / 10
Scandalosamente snobbato da buona parte della critica e dal grosso pubblico(nonchè dimenticato alla notte degli Oscar),il film di Scorsese è in realtà una delle migliori opere del regista e uno dei suoi film più sottovalutati.Alternando le follie metropolitane cupe e nerissime vissute dal protagonista in una New York(splendidamente fotografata)sgradevole ed inquietante come di rado si è vista al cinema,a riflessioni agghiaccianti sul destino di tutti noi,Scorsese rende affascinante e disturbante,la vita di un uomo che,rimasto solo con i suoi rimpianti e gli innumerevoli sensi di colpa,è costretto ad affrontare la propria vita in maniera mesta e rassegnata,concentrandosi in maniera profonda sul proprio lavoro,il più delle volte influenzabile con un inconscio debordante e onnipresente.Lo sguardo lucido del regista ben si adegua ad un clima schizofrenico da"città impazzita" e il risultato è un cinema reale che spiazza per le sue trovate bizzarre e che richiede allo spettatore un'attenzione più accurata delle proprie scelte ideologiche e morali,che fanno parte del destino della vita.

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Ultima risposta 01/02/2008 12.25.10
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Bimba Fox  @  26/08/2004 22:59:22
   5 / 10
Un film davvero da panico. L'ho trovato molto caotico sia come trama che come immagini.

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Ultima risposta 05/10/2004 10.02.07
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