a history of violence regia di David Cronenberg USA 2005
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a history of violence (2005)

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locandina del film A HISTORY OF VIOLENCE

Titolo Originale: A HISTORY OF VIOLENCE

RegiaDavid Cronenberg

InterpretiViggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris, William Hurt, Ashton Holmes

Durata: h 1.30
NazionalitàUSA 2005
Generethriller
Tratto dal libro "A history of violence" di John Wagner e Vince Locke
Al cinema nel Dicembre 2005

•  Altri film di David Cronenberg

•  Link al sito di A HISTORY OF VIOLENCE

Trama del film A history of violence

Tom Stall vive felice con sua moglie e i loro due figli in una piccola cittadina dell'Indiana. Una serà però la loro esistenza idilliaca verrà a mancare quando Tom sventa un tentativo di furto nel suo ristorante uccidendo i due ladri...

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Voto Visitatori:   7,09 / 10 (391 voti)7,09Grafico
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Voti e commenti su A history of violence, 391 opinioni inserite

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NickGatsby  @  26/02/2015 00:52:08
   6½ / 10
Rivisto oggi dopo parecchio tempo mi è piaciuto. Storia ben sviluppata che offre abbastanza spunti per essere godibile. L'unico difetto forse è l'assenza di tensione che non è presente mai nel corso della pellicola. Bravo Mortensen e anche Maria Bello.
NIENTE MALE.

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Ultima risposta 06/01/2016 11.42.39
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alescar84  @  27/07/2014 11:48:13
   5 / 10
Nonostante il promettente inizio, il film si rivela presto piuttosto noioso. Un po' troppo parlato. Francamente l'ho trovato ben poco coinvolgente.

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Ultima risposta 30/12/2015 19.23.34
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Domius  @  04/09/2013 11:42:23
   5½ / 10
No regà non ci siamo, troppo inverosimile cioè non regge.

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Ultima risposta 30/12/2015 19.24.24
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cicatesta  @  12/08/2013 23:28:38
   9½ / 10
Bellissimo questo A history of violence, massiccio e inc4zzato, Mads Mikkelsen tostissimo e trama sostanziosa. Mi è davvero piaciuto molto.
Il ½ punto che manca al 10 pieno è perché poteva anche durare un'altra mezz'oretta.
Almeno un altro paio di mascelle fratturate o un inserto supplementare sulla famiglia o sul figlio e le sue risse a scuola Cronenberg poteva metterle.
Masterpiece.

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Ultima risposta 12/08/2013 23.32.55
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Paolo70  @  19/05/2013 18:03:24
   8 / 10
Un film che tiene in attenzione fino alla fine con alcuni colpi di scena. Ad una famiglia tranquilla iniziale si contrappone la vita del passato con un altra identità da parte del protagonista. Non adatto per i bambini.

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Ultima risposta 12/08/2013 23.21.50
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Gruppo COLLABORATORI Marco Iafrate  @  18/01/2012 18:49:16
   9 / 10
A volte si riesce a cancellare un passato scomodo, a rimuoverlo con l'utopia di un'altra vita. Un'esistenza nuova, serena quanto basta e le nubi di quello che è stato di dissolvono, i raggi di sole attraversano anche i cuori più aridi, tutto intorno è quiete.
Accade qualcosa, di terribile, contemporaneamente una bambina si sveglia nel cuore della notte gridando, ha fatto un brutto sogno, lo racconta al papà appena accorso: dei mostri entravano nella sua cameretta terrorizzandola, non c'è niente di più docile dei mostri che popolano i sogni dei bambini, i veri mostri sono altri ed hanno le fattezze umane, per chi aveva trovato serenità con la nuova vita inizia a cambiare qualcosa, l'idillio finisce.
Violento, come un temporale improvviso che lascia bagnati e infreddoliti, il destino irrompe nella nuova vita di Tom Stall e mescola le carte della sua esistenza.
Quando il male, in una qualsiasi delle sue molteplici forme, si (re)impossessa di un elemento, anche chi gli sta vicino ne viene contagiato, Cronenberg con una semplicità mostruosa descrive l'esponenziale propagare della violenza là dove prima c'erano sorrisi e baci, è così lineare il percorso di questo mutamento che fa rabbrividire il pensiero della facilità con la quale una determinata condizione possa cambiare drasticamente nel tempo di un battito di ciglia. Un fatto violento è sempre preceduto da una parvenza di tranquillità, è una costante di molti film iniziare con la descrizione della famiglia felice, distante dalle brutture della vita reale, chiusa in un' ampolla di quotidiana serenità, questo serve ad enfatizzare il contrasto, dove prima c'era il bianco ora c'è il nero, un passaggio dal grigio al nero non sortirebbe lo stesso effetto, più un cambiamento è radicale tanto più destabilizza, ne sa qualcosa Edie, la moglie di Tom, ed anche il figlio, carattere tranquillo ed educato, entrambi non riusciranno a rimanerne fuori.
Senza cercare metafore là dove forse non ce ne sono, ci si limita a giudicare il film di Cronenberg come una pentola di acqua sopra un fornello acceso, se la osserviamo all'inizio è calma, immobile, fin quando comincia a bollire così da diventare tumultuosa, vivace, è il calore a renderla così, un fattore esterno che incide su quell'immobilità così come avviene per Tom, nel suo animo non c'era più violenza, gli è stata indotta, per questo, forse, è così spietata.
Un film straordinario, tra i migliori del regista, se vogliamo lontano da quell'universo cinematografico a cui ci ha abituato, qui non ci sono mutazioni, contagi, ibridazione dei corpi, allucinazioni della mente, c'è una storia lineare di indicibile violenza, quella che fa rabbrividire perché non fa parte di un mondo immaginario, fa parte del nostro.

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Ultima risposta 29/01/2012 19.32.27
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  16/01/2012 19:41:22
   8 / 10
Una casualità innesca un'incrinatura, poi una crepa, ed ecco che il passato si ripresenta sfacciato a chiedere il conto, irrompe nel presente sgretolandolo irrimediabilmente sotto la forza dei colpi sferzati dalla violenza riemersa da lontano.
Forse era illusoria quella pace conquistata e forse non era così vera la serenità di quella famiglia, forse non era tanto vera nemmeno la felicità di quella porzione di società americana, in fondo il figlio deve vedersela con la sopraffazione dei bulli e la figlia sogna mostri nascosti nel buio.
Ma data la stura, il sangue scorre e tutto ne viene travolto, i rapporti si fanno brutali, si lacerano, sgorga un'ostilità inaspettata, ci si vendica o solo si deve porre fine a quell'incubo.
La pace non sarà più la stessa, Joey scalza Tom segnandone la disfatta.

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Ultima risposta 16/01/2012 19.54.00
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  06/06/2011 18:28:04
   8 / 10
Chi ha percorso e apprezzato i labirinti ossessivi delle precedenti opere di Cronenberg, rimane deluso, stupito, ma non può non riconoscervi una scelta artistica ben precisa. E' come se il regista si fosse imposto di tracciare una sola via, con stile nuovo, a costo di sembrare banale, un unico lineare corridoio senza, questa volta, cedere alla tentazione di entrare nelle porte d'incubo che tuttavia si presentano, su tutti i lati: sta allo spettatore, se vuole, aprirne qualcuna e guardarvi dentro.
Si scende, a ritroso, giù nella parabola, da Tom a Joey, dalla tranquillità della famiglia americana fino al sangue, alle liti, alla violenza, al passato incancellabile. Basta un episodio: e il sangue ritorna a galla, e la violenza s'insinua, tra padre e figlio, nel momento di sesso con la moglie, ritrasformando l'uomo, riscrivendo l'intera storia della famiglia.


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Ultima risposta 03/07/2011 09.18.35
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alan  @  04/03/2011 01:49:33
   4 / 10
Mi stupisce davvero vedere questi voti così alti per un film del genere, non mi ha lasciato davvero nulla, eppure mi ci ero accostato con aspettative abbastanza alte. Insipido

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Ultima risposta 07/09/2016 00.29.50
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TheGame  @  31/10/2010 17:18:05
   5½ / 10
Riflessioni e cultura pop per Cronenberg, in un'inversione di tendenza che sfocia sulla riva opposta a quella dell'artista. La violenza nel microcosmo come allegoria della storia dell'uomo in formato user-friendly ad arginare danni di un Mortensen quasi spaesato e forzature dell'epilogo... Cronenberg si adatterà meglio al commerciale nella sua operazione successiva...

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Ultima risposta 30/12/2015 19.27.15
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dobel  @  24/09/2010 09:54:55
   8½ / 10
Primo: non è un thriller!
Secondo: non è una storia nuova!
Terzo: è un bellissimo film!

Tutti hanno un armadio con dentro qualche scheletro. Si tratta di capirne la grandezza. La violenza ha sempre fatto parte della storia dell'uomo; il passato americano è una serie di azioni violente sotto le quali il mondo si è piegato. Il microcosmo diviene metafora e allegoria del macrocosmo, e così in questo film il passato ritorna a tormentare e interpellare il presente. Il macrocosmo quando viene interpellato e scosso dal proprio passato riesce in qualche modo a scrollarselo di dosso; il microcosmo, invece, come reagisce? Ne viene sconvolto... ma poi si adatta, elabora, accetta e tira avanti... la violenza fa parte della vita di ognuno di noi: chi usa le pistole, chi usa le mani, chi usa la politica, chi usa le idee, chi usa la televisione, chi usa le parole dette o scritte... La violenza è parte di noi e fondante della nostra società: accettarla è inevitabile, piaccia o no!

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Ultima risposta 24/09/2010 10.36.05
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Invia una mail all'autore del commento s0usuke  @  25/03/2010 14:29:19
   10 / 10
E' un film di scheletri che ritornano o sulla normalità della violenza, quest'ultima esemplificata sia nella parte iniziale che irrompe sulla più classica delle quotidianità, sia nella parte finale quando lascia il posto appunto alla normalità come se nulla fosse mai accaduto. Per Cronenberg probabilmente l'uomo è questo... normalmente predisposto alla violenza e viceversa. Regia eccelsa, Mortensen straordinario in un cast d'attori davvero ottimo.

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Ultima risposta 07/10/2010 18.03.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  22/03/2010 16:10:40
   8½ / 10
Fortunatamente esistono ancora registi vecchia scuola come David Cronenberg che riescono ancora a fare dei bei film malgrado i tempi ed
i gusti del pubblico siano cambiati. Un originalissimo thriller diretto con freddezza e man ferma, ricco di colpi di scena e che non annoia mai, sostenuto anche dalla stupefacente prova di Mortensen, che dopo i riconoscimenti ricevuti per l'interpretazione di Aragon nella trilogia del signore degli anelli, si dimostra attore capacissimo e a proprio agio in un ruolo completamente diverso. Disturbante e violento, ma uno dei migliori thriller degli ultimi 10 anni.

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Ultima risposta 07/09/2016 18.02.50
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Invia una mail all'autore del commento Clint Eastwood  @  24/12/2008 22:07:28
   8½ / 10
Ero indeciso di dare 8 e 1/2 o 9, da come vedete ho dato un solido 8 e 1/2 per vari motivi/pregi del film : per prima la trama del film originale e semplice (più di cosi ... ), reagia molto accurata (il piano sequenza iniziale), attori tutti brillanti caratterizzati in maniera stupenda (Mortensen, Harris, Bello, il figlio, il poliziotto, i due killer spietati all'inizio del film ed infine W. Hurt al massimo), fotografia buona. Ciò che ha fatto abbassare il voto sicuramente il finale, secondo me, scadente/deludente * ; la scena nello spogliatoio ed in genere le problematiche del ragazzino a scuola è come dire quella scena di routine poco elaborata dallo sceneggiatore perchè vista troppe ma troppe volte e in un film di questo calibro ... si dovrebbe almeno fantasticare di più (insomma qualcosa di insolito allo scopo di trasmettere quello che si voleva) e poi la colonna sonora quasi inesistente (tipico di Cronenberg).
I temi che tratta sono particolarmente belli, come ** ; la difesa personale, i valori familiari, la violenza trasmessa in modo splendido dal regista, rabbia, vendetta, cinismo.
Le scene da non dimenticare sono tante, ad esempio la sparatoria nel bar (ma anche tutte le altre nel prato e dal fratello), il sesso sulle scale (l'erotismo notato in Crash), i primi 4 minuti e l'ultima scena da Richie in casa.
Comunque vale la pena di vederlo e per gli amanti di Cronenberg questo film non vi deluderà, il regista non abbandona neanche qui la sua calligrafia di buon stile.

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Ultima risposta 25/12/2008 09.50.05
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corvo4791  @  18/12/2008 20:51:15
   7 / 10
A parte le lunghe e inutili scene di sesso ( non ho mai capito a cosa servano in un film che non sia un porno ) da passare con FAST FORWARD, il film è veramente bello.

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Ultima risposta 03/01/2009 20.11.31
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misssteria  @  28/11/2008 21:36:03
   6 / 10
Ne aspettavo di piu'.

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Ultima risposta 28/11/2008 21.43.49
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shogun  @  10/09/2008 14:18:41
   5½ / 10
Filmetto anonimo con uno sviluppo della trama degno di un ragazzino di 12 anni. Il più rimane incompiuto o finisce a "tirar via". Scarsa originalità della storia, sa di già visto. Alcune discrete scene d'azione ed il buon cast non possono bastare a raggiungere la sufficienza.
Come giustificare quindi una media così alta? Forse la mancanza di film meritevoli sta velocementa abbassando il grado di sopportazione e le aspettative di un pubblico scoionato!

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Ultima risposta 02/02/2016 12.46.49
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quaker  @  21/04/2008 18:54:36
   8 / 10
Non posso dire che mi abbia entusiasmato, ma è senza dubbio un film ben interpretato, e discretamente diretto da un valente artigiano come Cronenberg.
Maria Bello è bravissima forse anche più di Viggo Mortensen. La sceneggiatura avrebbe potuto essere migliorata (vedi spoiler). Però nel complesso il film si lascia vedere.

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Ultima risposta 21/04/2008 19.02.37
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  12/04/2008 17:33:55
   7½ / 10
Che dire, a me questo nuovo Cronenberg piace. Non sarà geniale come in passato, sarà meno ossessivo, ma è pur sempre un grande regista, che sviluppa tematiche interessanti. Questo film è più aperto al grande pubblico. Non fino in fondo, ma più dei suoi precedenti. La storia raccontata dal regista non è banale. C'è molto dietro, il film racconta della società in cui viviamo, quella che vediamo al telegiornale.
Gli ingredienti sono sempre gli stessi: eros e morte accomunati, a braccetto, la società imprigionata in una spirale di apparenza, dove è lecito solo quello che è concesso e dove non importa cosa non lo sia, ammesso che tu non lo faccia vedere.

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Ultima risposta 26/03/2009 12.38.20
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Raffa§  @  01/04/2008 13:33:15
   3 / 10
Forse perchè mi aspettavo di più da un regista come Cronenberg, capace di spaziare e lavorare sicuramente meglio sul genere fantascienza al limite tra follia e genialità ("existenz" , "la mosca", "scanners", "il pasto nudo".."videodrome") .
Con questo thriller non riesce a gestire trama, che risulta banale, e attori come vigo mortensen che per tutto il film sembra spaesato e incapace di interpretare il suo personaggio.
Il migliore..Ed Harris nella parte del vendicatore che si presenta, coperto da un'alone di mistero, nella cittadina di periferia e ha le movenze e l'atteggiamento dei fouri legge del vecchio westner!

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Ultima risposta 01/04/2008 20.01.18
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goodwolf  @  01/04/2008 12:10:36
   7 / 10
il voto è una media tra l'8 pieno per la prima parte e la sufficienza stentata per la seconda, troppo esagerata.
Alcune scene sono davvero memorabili, le scene di sesso in particolare, così diverse dal solito.
Buon film.

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Ultima risposta 01/04/2008 12.51.35
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the saint  @  24/03/2008 23:57:26
   5 / 10
un pò una delusione stavolta...
rispetto alla promessa dell'assassino ci sono sicuramente 2 / 3 punti di differenza nel voto!
trama un pò banalotta.. che secondo me spiega anche poco sulla vicenda di chi veramente fosse viggo mortensen (joice).
un pò ridicola e non da un regista come cronemberg la scena in cui il figlio spacca il naso al ragazzo che fa il duro con lui, a dimostrare che in fondo il dna è lo stesso del padre...

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Ultima risposta 08/05/2008 13.14.20
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Arnold  @  12/01/2008 16:25:04
   7 / 10
Film crudo, violento ma davvero interessante. Quello che ho apprezzato di più è sicuramente il cambiamento cosi radicale, quasi inverosimile del protagonista.

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Ultima risposta 11/01/2009 14.58.50
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  19/12/2007 09:51:55
   7½ / 10
Quando una bugia non si può nascondere per sempre, quando un'identità così tranquilla è sconvolta ineluttabilmente da un episodio violento, ecco che la carne del vecchio Joy che si pensava sepolta da tempo ri-vive ed il suo spirito ed il suo corpo diventano un tutt'uno con quello del tranquillo padre di famiglia Tom Stall.
Cronenberg non delude nemmeno in questa occasione e ci offre una film ricco di humor nero, dalle scene forti e ben girate; criticando anche la ormai "moda" americana di tenere armi da fuoco in casa.
Fantastico William Hurt, abbastanza bravo Viggo Mortensen come anche Maria Bello (stupenda la scena di sesso sulle scale).

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Ultima risposta 19/12/2007 11.33.24
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Sestri Potente  @  15/12/2007 11:04:23
   6 / 10
Bella l'idea, ma con più approfondimenti sarebbe stato molto più bello. Comunque è interessante!

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Ultima risposta 23/01/2008 19.09.45
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chucknorris87  @  25/10/2007 13:23:03
   8½ / 10
Ma come? D'accordo non è molto realistico ma è un gran bel film...
duro, crudo ma ben fatto!

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Ultima risposta 26/12/2007 10.12.45
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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Jellybelly  @  02/09/2007 13:08:53
   8 / 10
Tom è un perfetto padre di famiglia, un gran lavoratore ed un marito amorevole; ma a far capolino da sopra la sua spalla è Joey, killer sanguinario dal passato inquietante.
Joey è morto, o forse è soltanto più iporita, addolcito da un presente quieto e dannatamente ordinario che ne sopisce la brutalità; brutalità che riemerge nel momento stesso in cui se ne avverte la necessità. L'istinto non puoi nasconderlo per sempre.
Cronenberg rappresenta il dualismo lacerante di Tom/Joey con assoluta efficacia, lasciando volutamente aperte le molte sottotrame in funzione di una progressiva immedesimazione dello spettatore nelle varie problematiche, e presentando la violenza con un coinvolgimento cui èimpossibile rimanere indifferenti.
E che ciascuno faccia i conti con la propria coscienza.

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Ultima risposta 03/09/2007 17.40.17
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scheke  @  11/07/2007 23:23:00
   2 / 10
Appena finito di vedere.. ho voluto cercare i commenti sul web e ho scoperto questo sito..

direi che il film è semplicemente ORRENDO
trama senza senso.. o cmq rovinata dagli attori che mi sono sembrati completamente imbranati.. anche se devo dire che in altri film da loro recitati non mi erano sembrati così pessimi.

Veramente credo sia il film peggiore che abbia mai visto...

l'inizio lentissimo... i due personaggi iniziali inutili e fastidiosi da vedere, si collegano alla trama in maniera banale.. bah

del finale neanche a parlarne.. finisce in 0 sec, lui il fenomeno che ammazza tutti e se ne torna a casa dalla famigliola, con la scena patetica dei figli che fanno i micro gesti x dimostrare affetto al padre..

se devo dare un punto a favore direi che le due scene di sesso del protagonista con la moglie meritano, soprattutto per la fantasia eheh.

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Ultima risposta 07/09/2016 00.41.26
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TIGER FRANK  @  18/06/2007 17:03:23
   9 / 10
Alziamo un po' la media ad un buon film che mi sembra bistrattato ingiustamente
e poi...piu' lo rivedo piu' mi piace!

A parte la mosca(che per me e' un cult nel suo genere)non ho mai sopportato sto regista che ha partorito caz.zatone come inseparabili,existenz tanto per citarne due...
Sicuramente questo non e' un film che lo rappresenta
soprattuto per cio' che concerne creature meccanioche/organiche e sbudellini viventi & Co. di cui,grazie a Dio a sto giro..tutti a casa!
La trama di per se non ha nulla di sofisticato ricordiamoci che e' tratto da un fumetto piuttosto sconosciuto a differenza dei vari 300,Sin City,Supereroiincalzamaglia e compagnia bella.....

Ma la bravura del regista qui dov'e'?
Secondo me nel tentativo riuscitissimo di rendere il meno banale possibile delle scene viste e straviste
e questo lo si vede soprattutto nell'ambito dei momenti di violenza(scene di vero godimento e veramente ben dirette!)
soprattuto per quello che riguarda l'ultima parte del film

e in generale non mancano scene e momenti di vero e proprio gusto

della piroetta quando joey spezza il collo ad uno scagnozzo....da applauso!(una bella trovata se no sta scena poteva esse uguale ad altre 300.000! di s*****ttamenti non vi pare?)

l'ironia che non guasta

La piiccola parte per William Hurt ma veramente notevole
per una volta non confinato in ruoli di personaggi spesso pal.losetti

Un Ed Harris guercio veramente al top

anche le inevitabili scene di sesso hanno un che di non banale che ho apprezzato molto

Qualche battuta alla Tarantinostyle(guardacaso le scene tra scagnozzi)simpatiche davverodavvero

un'atmosfera quella del film di mistero che cresce a mano a mano e per una volta tanto nulla di prevedibile all'orizzonte

nel complesso un film piacevole sebbene non un capolavoro ma vivamente consigliato
un film che soddisfa senza la necessita' di dover strafare e stra-mostrare
vedete un po' voi....

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Ultima risposta 11/01/2008 01.46.07
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tarantino92  @  22/05/2007 14:28:07
   6 / 10
ma da cronenberg mi aspetto di più!!!!!!

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Ultima risposta 30/05/2007 00.50.09
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2502rik  @  11/05/2007 01:14:01
   4½ / 10
Questo film come SPIDER rappresenta un fondo pensione per il buon Cronenberg, che vista l'età e i precedenti grandi film girati, ne ha approfittato
per mettere da parte un pò di grana.
Fa piuttosto ridere chi da 10 a questo film,ma del resto siamo in un paese libero e a tratti democratico...........

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Ultima risposta 01/06/2008 19.44.01
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frangipani79  @  30/04/2007 10:20:42
   4½ / 10
Più che un film, un travaglio lungo un'ora e mezzo.
Tuttavia, scene come quella finale, muta ed espressiva, oppure la bravura di Ed Harris (sempre nelle parti del cattivo e cinico - sottovalutato da Hollywood), fanno salire il voto finale.
Se fosse stato per la fissità dello sguardo di Mortensen o dell'insipienza di Maria Bello gli avrei dato 2.

"Un uomo ha un passato nascosto ed esso verrà fuori prima o poi". Così si potrebbe riassumere A History of Violence. Aggiungici qualche scena di sesso per renderlo un pochino più accattivante e ovviamente violenza ed ecco fatto. Ebbene sì, il tanto bistrattato Sesso e Violenza. Se non ci fossero stati i soliti tromboni a dirci che è un semi-capolavoro (e tutti pecoroni ad andarci dietro) lo avrebbe snobbato chiunque, tacciandolo di banalità assoluta (quale è!) e di usare, anzi, bassi espedienti per farlo apparire migliore.

Non decolla mai, le scene delle sparatorie sono goffe e la violenza gratuita (hanno persino usato la bambina piangente tanto per strappare una lacrima in più ! che squallore !). La seconda parte, a parte la scena finale, è di una piattezza sconcertante

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Classico buco nell'acqua sopravvalutato.

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Ultima risposta 18/06/2007 17.16.15
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR kubrickforever  @  22/04/2007 19:59:10
   5½ / 10
Non mi ha convinto totalmente. La regia è ottima. La trama è cruda ma non dice granchè...

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Ultima risposta 09/01/2012 20.21.42
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FRENZ83  @  11/04/2007 01:13:01
   5 / 10
nn mi è piaciuto molto. poteva essere fatto meglio dato che l'idea era buona. finale stringato e neanche molto bello.

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Ultima risposta 17/04/2007 19.31.03
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Mr White  @  03/04/2007 15:13:38
   5 / 10
non mi ha convinto affatto, mi dispiace ma mi aspettavo molto di più.
l'inizio del film anche se molto lento l'ascia intravedere (o almeno io ci speravo) a una trama complicata fittà e piena di colpi di scena, e invece più va avanti la pellicola e più diventa scontata talmente tanto che ti voglia di spegnere tutto e andare a dormire,
e in più la violenza e veramente pochina solo qualce combattimento che sembra di vedere van dam.
delusione

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Ultima risposta 10/04/2007 15.34.21
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The Monia 84  @  21/03/2007 11:47:28
   10 / 10
Un film perfetto.
Semplice e classico, ma con una ricchezza di temi, situazioni e possibilità di interpretazioni fuori dalla norma di questi tempi. Personaggi concreti e reali, interpretati con sorprendente bravura e un Ed Harris che vale da solo il prezzo del biglietto o la visione in salotto.
Il bene per quanto lo voglia, per quanto menta, per quanto lo neghi in radice, per quanto tenti di redimersi, non può allontanarsi dal male che gli è connaturato, coessenziale. L'umanità coabita con la sua parte animale in ogni sua sfumatura.
No way out in A History Of Violence, piccolo grande capolavoro che ho gia messo in cineteca di fianco alle altre grandi opere di Cronenberg (dio le benedica). Il Finale è il colpo di genio di un assoluto fuoriclasse.

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Ultima risposta 22/06/2007 19.05.41
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Dio Brando  @  20/03/2007 16:44:08
   6 / 10
film ke interessa ma nn appassiona nel complesso guardabile ma nulla di eccezionale soprattutto x il finale ke ti rimane un pò così.nn so dirvi altro bravo viggo.

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Ultima risposta 14/03/2008 00.13.17
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  12/12/2006 22:33:56
   7 / 10
mi aspettavo un film completamente diverso , diciamo alla David Cronenberg ,
Cmq un bel film , pieno dì azione e sentimenti .

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Ultima risposta 13/02/2010 19.45.01
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  17/11/2006 19:17:43
   8 / 10
Cronenberg difficilmente sbaglia...Niente visioni, niente storie malate e contorte, solo il racconto della vita di un uomo di provincia,Tom Stall (interpretato magistralmente da un Viggo Mortenses che dimostra di saper fare altro oltre che film d'azione). In realtà Tom Stall è tutt'altro che un uomo di provincia e il suo passato emerge pian piano nel film. Diversi i temi affrontati, dalla famiglia (sviscerata da diversi punti di vista), alla vendetta, alla possibilità di rifarsi una vita e di tagliare con il passato. Boh, di solito non critico gli altri commenti ma non comprendo le critiche a Mortensen..Lo preferivate con la spada?

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Ultima risposta 30/12/2006 03.28.20
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Invia una mail all'autore del commento dsimo84  @  21/09/2006 11:59:18
   6½ / 10
Sembra un medio metraggio....ti lascia quel senso d'amaro, di incompiuto...Bhoo, ripensandoci regala qualche emozione, ma tutto gira intorno a qualcosa che non esiste,( non posso spiegarmi meglio ).
Tutto sommato lo consiglio.....

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Ultima risposta 13/07/2008 13.45.44
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Gruppo REDAZIONE Cagliostro  @  02/09/2006 18:34:04
   9 / 10
David Cronenberg dirige sapientemente, con sguardo veloce ed asciutto, una storia violentemente umana. Niente è lasciato al caso, niente è gratuito. Tutto è scarno ed essenziale proprio come l'esercizio della violenza, che non cede mai al pulp. Una violenza pratica e funzionale, priva d'ironia e senza enfasi.
"A History of Violence" è un film di dualismi: la ragione opposta all'istinto; l'immagine sociale dell'uomo opposta alla sua natura più intima; l'archetipo della famiglia, intesa come un insieme di principi e di valori fondanti, opposta al coacervo di pulsioni insite nell'ereditarietà del sangue che si dimostrerà essere il suo autentico legame e punto di forza; il carattere straordinario della violenza, che sconvolge la quiete monotona della provincia, contrapposta a quella violenza ordinaria che non sorprende chi viene dala grande città. La tematica dell'uomo, che fugge da un passato che sembra inseguirlo, e quella dei mass media, capaci di crere tanto mostri quanto eroi, sono affrontate, ma sono tematiche secondarie. Tom Stall è un uomo che ha rinunciato ai propri istinti, che ha represso la propria natura intima e profonda, con uno sforzo volitivo dettato dalla ragione. Il figlio non è dissimile dal padre: lo dimostrerà progressivamente e in maniera assai incisiva. E anche la moglie tende a violentare la propria indole in ossequio della ragione. Emblematiche le due scene di sesso fra i coniugi: scherzosa e farsesca la prima in cui giocano a fare i liceali (giocano appunto ad interpretare un ruolo), più pulsionale, più istintiva e brutale quella sulle scale di casa in cui non si fanno giochi di ruolo, in cui non ci sono più maschere, dove la carnalità domina la ragione e non viceversa.
Qui Cronenberg affronta una tematica a lui cara e presente in quasi tutte le sue pellicole: le coppie sono sempre perfette fin quando uno dei due si dimostra diverso da come sembrava apparire, comincia a trasformarsi in qualcos'altro, spesso mostruoso, che affascina e al contempo repelle il partner. Quest'ultimo o si adeguerà alla nuova realtà, modificando a sua volta se stesso, o innescherà un rapporto conflittuale e distruttivo che culminerà con l0o sfacelo della coppia. Questa concezione la troviamo ne "La zona morta", in "Videodrome", un po' modificata nella pellicola "Inseparabili" (che per alcuni versi è quello che più si avvicina alla crisi dell'io di Tom Stall), più pronunciata ed enfatizzata in "La Mosca" e in "Crash".
Cronenberg ci mostra una violenza che scatta come una molla che troppo a lungo è rimasta compressa. La maggior parte degli scontri si risolve in un corpo a corpo, ma, anche quando si passa all'uso delle armi da fuoco, i soggetti sono sempre così vicini da restare lordati dal sangue altrui, come immagine e simbolo di un rapporto sempre stretto, intimo e personale, proprio come l'istinto da cui scaturisce.
Molto bella anche la sequenza in cui la bambina apparecchia il posto a tavola per il padre: il cerchio che si chiude, la famiglia che si unisce e si riunisce dopo la caduta della maschera sociale.
Un film eccellente su cui si potrebbe ancora dire molto, ma preferisco consigliarne caldamente la visione.

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Ultima risposta 08/11/2010 18.28.54
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Scream89  @  23/06/2006 18:28:36
   8 / 10
Secondo me è gran film! La trama regge molto bene, le scene di combattimento e di sparatorie sono molto belle. Grande l'interpretazione di Viggo Mortensen.

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Ultima risposta 23/06/2006 18.30.03
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dolcenapoletana  @  12/06/2006 01:01:28
   7 / 10
Bello e avvolgente...bravi gli attori, mi è piaciuto soprattutto il cambiamento d'espressione dei due
...forse da evitare quelle scene di sesso selvaggio..ma sicuramente ai maschietti saranno piaciute un sacco...hihih
Forse doveva impegnarsi un pò in più sul finale...

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Ultima risposta 25/12/2007 13.31.52
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Feedback  @  29/05/2006 18:16:05
   6½ / 10
Non un capolavoro nè di profondità, nè di credibilità, ma nettamente sopra la media dei vari film di oggi e ieri.

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Ultima risposta 29/05/2006 18.22.32
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markmattew  @  26/04/2006 10:15:41
   5½ / 10
Mi aspettavo molto di più, personaggi poco sviluppati, finale tirato per i capelli....non ci siamo!

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Ultima risposta 16/05/2006 18.49.15
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  24/04/2006 00:29:23
   6 / 10
senza infamia e senza lode....trama semplice ma con un suo stile appagante...ma niente di piu!regista sopravvalutato..non ha un gram de repertorio ...diciamocielo.voto 6!ciao.

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Ultima risposta 22/01/2007 23.32.07
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wuwazz  @  17/04/2006 19:37:19
   5 / 10
10 : 2 = 5.

Credete di capire Cronenberg?

Lui ci studia attraverso i suoi film.

E' un genio, ma non mi piace essere oggetto dei suoi esperimenti

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Ultima risposta 24/04/2006 01.17.45
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edo88  @  03/02/2006 23:14:25
   8 / 10
Per me, magnifico.
Insomma una sceneggiatura che non scende mai nel pesante nè nel ridicolo. Lineare nonostante l'intreccio, appunto chiarissimo.
Molto bravi gli attori. Mi è sembrata ottima la regia.
Bella anche la fotografia in alcune scene.
Nel complesso un film godibile che non stanca mai, col *botto* finale e che regala ottimi elementi essenziali per far godere un film.

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Ultima risposta 25/12/2007 13.34.00
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markc24  @  30/01/2006 09:28:54
   9 / 10
Grandissimo, sicuramente tra i migliori del 2005. Forse un Cronenberg diverso questo di "A History of Violence", qui non vi è nulla delle sue folli visioni e del suo mondo grottesco e informe, eppure il tema tanto caro della trasformazione è quanto mai presente anche in quest'opera. Una trasformazione questa volta interiore e dalla quale non sembra esserci scampo, come sempre.
Una trasformazione che avvertiamo anche nella famiglia che inizialmente lo approva (l'uomo che difende cona la forza i propri affetti è il mito americano per eccellenza), poi lo ripudia ma infine ne è quasi morbosamente attratto (la scena delle scale). Il punto è "riusciresti ancora ad accettare chi ti ha mentito per tantissimi anni?", ed emblematicamente la domanda che gli pone il figlio e che sugella un pò tutto il succo del film è "....e adesso come dovrei chiamarti?".
Sicuramente grande e degno di essere visto e rivisto più e più volte, come ogni film di Cronenberg. Se cercate azione e adrenalina statene alla larga (anche se alla fine della fiera ammazza più persone qui Viggo che Bruce Willis in "Trappola di Cristallo"), ma se ciò che cercate è un film drammatico e che posa farmi riflettere sulla violenza insite in ognuno di noi, allora sedetevi in poltrona e godetevi lo spettacolo che la bibita ve la offro io.
Ottimo senza dubbio, non gli do un 10 solo perchè da Cronenberg mi sarei aspettato qualcosa di meno convenzionle.


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Ultima risposta 01/02/2006 19.09.11
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  29/01/2006 00:26:04
   8 / 10
Al primo impatto, e tutto cio' mentre le immagini infondono una sorta di vibratile angoscia interiore, History of violence appartiene a quelle opere che, prendendo spunto dalla classicità corrente, impostano una barriera insormontabile assurgendo ad apoteosi o grottesca deformazione della realtà. Si potrebbe pensare a Rodriguez, al suo "dal tramonto all'alba", ma qui non siamo nei territori della parodia. Se fosse una musica rock, sarebbe esattamente il feedback che irrompe nella melodia di "don't fear the reaper" dei Blue Oyster Cult, provocando una lisergica perdizione sonora... In realtà torna tutto alla fine al modello prestabilito, ma attento a dimostrare che oltre il focolare c'è l'inferno, E' preservando il sogno disatteso che l'Uomo finisce invano per operare le sue scelte migliori. Ma nel sangue, nella vendetta, nel bisogno di recidere drammaticamente il cordone ombelicale: E' un po' il culto e post-mito dello Scanner rivisitato a distanza di vent'anni, mentre il gigionismo amaro di un fratello (Hurt) mastica sangue e lorda l'inevitabile retaggio del passato mai estinto.
E' in verità un Cronenberg diverso ma lo si riconosce: persi i dissensi tra umanità e cyborg contemporanei, sa che per poter raggiungere un discanto improvviso deve ricorrere, se necessario, a schemi prefissati. Di fatto, la dietrologia del passato scomodo che torna a galla gli serve per riportare quest'uomo, questo bravo cittadino di nome Tom (irriconoscibile tra altra brava gente detentrice di armi in ogni angolo di casa), al suo ruolo di padre, non certo a livello di Mendes e della sua carola nostalgica piena di melassa. C'è una certa tenerezza, una dolcezza retriva, in questa vicenda intrisa tuttavia di dolore e morte. E' il perbenismo di una "facciata" in un sobborgo dove la "buona condotta è premiata dalla comunità", è di rigore l'esemplificazione di un sogno che ci costringe a preservarlo per sempre, per difenderlo e proteggerlo da ogni difficoltà.
E' il senso dell'ereditarietà, il coraggio che esibisce più armi che veri gesti eroici, che patisce la fuga nell'immaginario collettivo o l'arma della paura fagocitata dagli states di questi anni
(esempio: Tom che uccide i rapinatori è un cittadino onesto che vuole proteggere la sua dipendente, Tom che uccide successivamente è quello che aveva celato la sua antica identità)
E' anche l'aberrante "suicidio" di uno scatto di autodifesa del cittadino moralmente rispettabile - appunto - sottoposto al sacrificio morale (ehm) della paura del male altrui.
Nondimeno artefice di un confronto aspro simile ai duelli western. o ai film di Tarantino, sembra sminuire l'impatto con la fortissima emotività che ci circonda, redarguendoci improvvisamente a non prendere sul serio questo film, che finora aveva sorpreso e ammaliato per la sua asciuttezza stilistica il suo rigore formale. E' invece il caso di dar retta a Cronenberg: le vaghe ma evidenti concessioni al fumetto da cui è tratto (il lungo viaggio notturno in macchina... come nei fumetti si colgono i pensieri dell'uomo, lo sfregiato e inquietante Ed "quando gli daranno finalmente un oscar?" Harris) non frenano piu' di tanto la ritualistica del classicismo d'autore mentre attende, con ovvia preveggenza, minaccia verità e una promessa di faticosa quiete. Pensiamo a quanto possa essere terribile tutto cio': tiriamo un sospiro di sollievo davanti all'incolumità e al trasformismo di questo Tom, disperato e inquietante doppiogiochista

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Ultima risposta 14/09/2006 16.29.01
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serenella  @  28/01/2006 10:38:49
   2 / 10
sinceramente sono stupita da questi voti così alti...noiosissimo, recitato male, una sceneggiatura ridicola (e in sala siamo scoppiati a ridere in molti a causa di alcune assurdità) ed inverosimile, una musica ridondante (sembrava quella del Signore degli anelli!) e superflua, superficiale. di questo film penso tutto il peggio possibile. insieme a provincia meccanica e osama, il film più brutto che abbia visto negli ultimi anni. lo spunto era buono, ma santo cielo, quanto si è perso per strada...

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Ultima risposta 07/09/2016 00.46.25
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principeste1  @  26/01/2006 15:24:56
   7 / 10
Il film non è male, la storia è carina e anche gli attori recitano discretamente, non male le scene di sangue, ma poco realistiche in alcune circostanze (il bar). Incapibile il comportamento dell'orbo, che rende tutto troppo finto.
Nel complesso il film scorre tranquillo e se vi è piaciuto kill bill questo non vi disturberà.

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Ultima risposta 10/02/2006 18.29.25
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l'imbalsamatore  @  23/01/2006 13:15:12
   7 / 10
Film che parte alla grande, si mantiene bene (spettacolare le scene del giardino in cui vengono uccisi Fogarthy e i suoi scagnozzi). Per contro male alcuni clicè come il figlio s****to (che si ribella) e soprattutto la parte finale di Joy in versione "rambo" in casa del fratello, per la serie io da solo ammazzo tutti. Buona la scena finale. Ma nel complesso il film và visto, c'è poco da dire.

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Ultima risposta 25/01/2006 13.46.17
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No Mercy  @  22/01/2006 19:59:30
   5 / 10
Visti i voti(e soprattutto il regista)mi aspettavo sicuramente di piu'....la tensione va pian piano calando col passare dei minuti,presentando una carenza di colpi di scena e un Viggo Mortsen davvero fuori ruolo!La scena finale dove il protgonista si reca a casa del fratello mi e'sembrata abbastanza inverosimile,logico epilogo di un film secondo me abbastanza mediocre!

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Ultima risposta 22/01/2006 21.21.36
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frankyji  @  19/01/2006 10:57:49
   5½ / 10
....violenza allo stato puro con sangue ke skizza dappertutto...
...bella la regia ....ridicole le scene di sesso ke sembrano inserite solo per mantenere alto il livello di violenza del film....
è vero che è una storia di violenza, ma è anche una gran balla.
è un film da vedere (non è assolutamente brutto) ma i commenti entusiastici mi sembrano eccessivi...

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Ultima risposta 25/12/2007 13.37.29
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blugiannino  @  13/01/2006 19:17:43
   2 / 10
Se partite con l'idea di vedere un Western Fantasioso e poco Credibile...lo potreste giudicare anche carino....se invece andate al cinema per vedere un drammatico, non vi accostate proprio

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Ultima risposta 28/01/2006 10.43.32
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  07/01/2006 13:55:13
   9 / 10
Nel cinema di Cronenberg vivono fondamentalmente due ossessioni: la fusione dell’organico-inorganico e del corpo in generale, vissuto spesso come estraneo o nemico (La mosca, Videodrome, La covata malefica) e la tematica del doppio in diverse sue accezioni (M. Butterfly, Inseparabili, Spider) Ed è proprio quest’ultima il tema portante del film.
Altra abilità di Cronenberg è il lento sprofondare dalla normalità all’incubo, questo prendere per mano lo spettatore e condurlo verso l’allucinazione (in alcuni casi anche troppo profondamente: Il pasto nudo) quando insomma l’episodio a volte eclatante, a volte quasi banale, stravolge il presente mostrandolo sotto nuova luce. Con Una storia di violenza Cronenberg torna ai “vecchi fasti” in un modo più sottile, con una regia pulita e una scena pervasa da un’inquietudine crescente. E’ il regista delle origini, quello capace di risucchiarti nella storia e di spiazzarti lentamente, quello che ti mostra quale abisso possa essere l’animo umano.
Come sempre tutto sembra normale: un uomo tranquillo (Tom), moglie, 2 figli, una vita ordinaria nella provincia americana. Un giorno due sadici criminali entrano nella tavola calda dove Tom lavora con l’intenzione di rapinarlo. Solo nel momento in cui la cameriera viene minacciata di morte Tom reagisce e uccide entrambi. Normale, palese: legittima difesa. Tom è un eroe. Un eroe chiaramente turbato dall’essere stato costretto a reagire alla violenza con la violenza. E qui comincia la discesa nell’animo di questa brava persona, qui Cronemberg comincia a fare girare gli ingranaggi dello scandaglio psicologico, attraverso il meccanismo del doppio. Tom viene riconosciuto da un boss criminale come Joy, un killer abile e spietato scomparso anni prima. Pian piano sfumano i contorni di Tom, buon padre di famiglia e onesto lavoratore, e si formano quelli di Joy, killer dal passato oscuro e violento. E mentre Tom-Joy cerca di mantenere salde le redini della sua nuova vita tutto intorno a lui si sfascia a causa dell’ambiguità che la sua persona assume. Solo lui sa chi è, o meglio cosa ha cercato di essere, ma il contrasto è così folle e forte, così antitetico, che le persone che lo amano, pur difendendo, non sono in grado di accettarlo. L’evento del presente stravolge anche il passato. Per la moglie, per cui lui era “l’uomo più buono che avesse conosciuto”, per il figlio, a cui è stato insegnato a non applicare nessuna forma di violenza, non è possibile l’accettazione di Joy, lato oscuro ed esasperato della persona che amano e che non riconoscono. A Tom non resta che uccidere “fisicamente” il proprio passato, cosa che aveva fatto, fino a quel momento, solo a livello psicologico. L’incontro con il fratello (l’ennesimo doppio) l’ultimo capitolo dell’uomo che fu (che è?) e un incontro in un’atmosfera irradiata di rosso. Un incontro “animalesco” in cui i due si annusano e strofinano, fino a riconoscersi. E Joy torna per l’ultima volta pienamente se stesso e riconosciamo il killer, libero dalla vita ordinata in cui si era rifugiato e dalla quale tornerà (o cercherà di tornare), lavato dell’altro io, a essere un altro se stesso. Ma nulla sarà più come prima.
La cosa veramente ammirevole, solita di Cronenberg, è il suo astenersi da giudizi morali. Non gli interessa dirci se il buono è meglio del cattivo (qui dipinti nei loro eccessi e di pari intensità) ma mostrare la trasformazione e polverizzare qualunque certezza. La sua è una vera analisi, per metterci davanti agli occhi il mutamento e i suoi possibili effetti. Di come se una cosa muta (Tom, ma sarebbe meglio dire affiora) tutto intorno muta (la moglie, il figlio) per via della percezione diversa che si ha dell’altro, che in sostanza non è cambiato, si è solo mostrato. L’attenzione di Cronenberg alla psicologia è sempre stata alta, ma qui torna ad essere anche dinamica. Il film è compatto e quasi essenziale, giocato molto più sull’interpretazione che sulla regia. Il volto di Viggo ricorda quello dei suoi personaggi migliori (Wood e Irons), scavato e dagli occhi malinconici e tormentati, e Harris e Hurt quando appaiono riempiono letteralmente la scena.
Da vedere.

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Ultima risposta 29/01/2006 14.00.38
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gothic82  @  05/01/2006 20:52:02
   4 / 10
Ah era un thriller?!
L'inizio devo ammettere non era malvagio, poi tutto a un tratto la situazione è degenerata: il padre di una tranquilla famiglia stile "sogno americano" si scopre essere un killer professionista della malavita organizzata di Philadelphia; il figlio, dopo una inutile parentesi in cui picchia il bullo della scuola, partecipa ad una strage di mafiosi sul praticello di casa sua e il bello è che la cosa passa inosservata alle forze dell'ordine; a proposito di queste, volevo sottolineare anche la presenza nel cast dello Sceriffo che, ritrovatosi immerso in un caso di pluriomicidio, gentilmente esce di scena per andare non si sa dove (e non lo si vedrà più) in quanto dispiaciuto di aver azzardato l'ipotesi che un padre/buon uomo/barista, che ha iniziato ad ammazzare malavitosi così come se piovese, nascondesse qualche scheletruccio nell'armadio. Ma non è finita, dopo che il nostro "eroe" ha praticamente debellato la piaga della mafia torna dai suoi cari, i quali non fanno una piega al rientro di Rambo ma, anzi, la piccola bambina sfuggita al "Villaggio dei dannati" gli apparecchia pure il posto....beh, buon appetito!

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Ultima risposta 28/01/2006 23.54.32
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luca  @  05/01/2006 16:27:52
   4½ / 10
Sopravvalutato.
Cronemberg ha fallito ancora ! Dopo il noiosissimo Spider ecco un film che non ha nè capo nè coda : i propositi sono buoni, l'inizio è convincente, ma i continui cambi di ritmo e la totale mancanza di tensione afflosciano la storia, di per sè poco originale. Le scene di violenza risultano fuori posto, inserite al solo scopo di tenere sveglio lo spettatore, annoiato dal ritmo sonnolento del film. L'ultima parte è completamente fallimentare , l'assurdità della trama ha il suo culmine con la comparsa del fratello Rich e dei suoi scagnozzi, le cui gesta sono state sottolineate da un esplosione di risate in sala....e per un film con quei presupposti non è un buon segno...
la scena finale della famigliola felice attorno alla tavola è a dir poco patetica, da Mulino Bianco. Non capisco come Cronemberg goda di tanta buona stampa e per quali motivi sia considerato uno dei registi piu innovativi e controcorrente degli ultimi anni : ci ha presentato un'opera incompleta, un action movie visto e rivisto.... che delusione!

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Ultima risposta 09/01/2006 00.51.51
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diego83  @  03/01/2006 23:10:12
   6½ / 10
primo tempo innovativo e promettente.secondo tempo recitivo e deludente..tutto sommato sufficienza piena.

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Ultima risposta 21/01/2011 22.07.39
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Northpoint  @  03/01/2006 23:01:07
   7½ / 10
E' particolare, scorre abbastanza lentamente , anche se poi il finale è praticamente troncato. Non è un film per tutti, e certamente la vicenda in sé non è molto diversa da altre che si sono viste in giro, però mi è piaciuto.
Non mi sarebbe dispiaciuto approfondire il dopo storia, quando Tom ritorna...
Bella prova di Viggo Mortensen che dimostra di saper fare il suo mestiere anche con un film in cui non recita con un cavallo :D. Battuta a parte, era dura uscire dal personaggio di Aragorn e restare in piedi (così come per tutti i protagonisti del Signore degli Anelli).
Perfetta la colonna sonora, non invadente ma giusto giusto a sottolineare qualche momento particolare.

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Ultima risposta 04/01/2006 17.34.05
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Massimiliano73  @  01/01/2006 04:03:17
   4½ / 10
Ammazza che delusione.....................
Film banalisimo dove si sà già la fine dopo 15 minuti.
Orrendo , sconsigliatissimo!

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Ultima risposta 05/01/2006 14.42.02
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Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  28/12/2005 11:25:57
   8 / 10
Il film, dallo stile asciutto ed essenziale anche nella fotografia, ti colpisce come un pugno ( tanto per rimanere in tema) e ti obbliga a riflettere. Nella vita di tutti noi c’è un prima e un dopo ridondante, con il quale si deve interagire, la sopravvivenza dipende sicuramente dal modo in cui si affrontano gli improvvisi cambiamenti del nostro quotidiano, tanto più se inopinati e traumatizzanti.
Il passato ritorna prima o poi, non gli si sfugge. Qui esplode con una violenza improvvisa e feroce, amplificata dalla vita semplice di una anonima cittadina della provincia americana ( “Siamo gente tranquilla noi, pronti a difenderci l’un l’altro, se qualcuno cerca di farci del male” dice l’agente Sam ad un sardonico ED Harris, killer spietato). La violenza soprattutto irrompe come un cataclisma nella vita della famiglia di un uomo tranquillo, modificandone completamente i rapporti. Il figlio dapprima emula il padre-eroe, chiudendo i propri conti con un certo bullismo scolastico, poi resta vittima della propria sconosciuta aggressività , in un istinto difensivo irresistibile.

Niente sarà più come prima: è abile Cronenberg a definire il cambiamento del rapporto parentale, tra padre e figlio, tra marito e moglie ( belle le due sequenze erotiche fra loro contrapposte, in cui spicca la sensualità di una brava Maria Bello)), ed è perfetto Viggo Montersen nella parte cinico-sofferente del protagonista .Straordinari Ed Harris e William Hurt nel caratterizzare con brevi apparizioni personaggi eccessivamente cattivi e fastidiosi.

Verso l’epilogo ho sperato che il finale non fosse la solita americanata, tipo famiglia del mulino bianco. Per fortuna Cronenberg non mi ha delusa, concludendo la storia con coerenza spietata: la scena finale è carica di paura e di disperazione. “Un prima e un dopo” che si ripropone e che obbliga a risolvere le proprie contraddizioni, è il modo in cui lo si affronta a determinare la sopravvivenza, Cronenberg lo sa bene.

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Ultima risposta 28/12/2005 16.54.24
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Invia una mail all'autore del commento bonazzo-rm  @  28/12/2005 03:19:36
   7½ / 10
Il film scorre molto bene,e la lentezza che da alcuni è stata imputata a critica del film,è dovuta e necessaria per una storia poco banale,con una certa introspezione e con personaggi abbastanza complessi.
Il film pur essendo di matrice statunitense è lontano dagli stereotipi dei personaggi buoni/cattivi o giusti/sbagliati ma c'è un abbozzo di psicologia che per un film d'azione(e nonthriller) è pure più che sufficiente.
L'assenza di colonna sonora conferma questa tendenza del regista a soffermarsi sullo sguardo,sul non-detto del protagonista e sulle atmosfere che soprattutto nella seconda parte,sono molto parlanti.Insomma un bel film,sia per chi predilige l'azione americana del personaggio che non muore mai,sia per chi va alcinema perchè vuole e pretende qualcosina in più

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Ultima risposta 28/12/2005 16.22.11
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Gruppo COLLABORATORI martina74  @  27/12/2005 18:43:49
   8 / 10
La vita è maledettamente bella, Tom, se hai una bella casa in una cittadina dove non succede mai nulla e gestisci una tavola calda dove tutti entrano sorridendo e salutandoti e dove anche i dipendenti ti vogliono bene… La vita è stupenda, se hai una mogliettina che ti saluta ogni mattina con un “ti amo” e indossa il costume da pompon girl per sedurti come un ragazzino – perché non siete stati adolescenti insieme ed è bello giocare a esserlo – e se hai una bella bimba bionda come il grano e un figlio adolescente tanto giudizioso da rispondere a parole al bullo della scuola che non vede l’ora di fare a botte… La vita, Tom, è uno spettacolo se a casa tua, a fianco dell’ingresso, ci sono le due lettere “E” e “T”, le vostre iniziali, se porti un bel crocifisso al collo, se vivi “il sogno americano”, quello di cui parla il tizio di Philadelphia (la città dell’amore fraterno, guardacaso…). La vita continua a essere bellissima anche se, inspiegabilmente, riesci ad ammazzare due delinquenti con freddezza da killer… ma chi se ne importa: sei un eroe che ha salvato delle vite innocenti eliminando due balordi che potevano turbare la quiete della cittadina, come hanno fatto in quel motel. E allora che importa di come hai avuto il sangue freddo di aprire la faccia di uno dei due e mirare direttamente al cuore dell’altro.
Ma se sei un eroe, Tom, chi sono quei criminali che vengono a cercarti, e perché ti chiamano con un altro nome? E com’è possibile che quell’istinto violento che ti ha colpito all’improvviso si sia propagato così velocemente nella tua bella famiglia, al punto che il tuo pacifico figlio quasi ammazza di botte il suo compagno di scuola e tua moglie ucciderebbe con le sue mani il boss che dicono tu abbia sfregiato e si lasci andare con te in un modo che non è mai accaduto prima?

E’ possibile, perché Tom è ancora quel pazzo di cui parlano i criminali e, nonostante sia andato nel deserto – come Cristo – per uccidere quel peccatore, l’ha solo stordito, e il mostro tanto potente e disturbante ha strisciato rapido anche nelle menti pure della sua famiglia, perché il mostro è – forse – dentro tutti noi, o almeno una parte di noi, e ci sono avvenimenti che lo smuovono e fanno in modo che si propaghi anche a persone insospettabili. Ma il mostro fa anche paura, come mi ha fatto paura questo film. Non perché sia efferatamente violento, ma perché scatena qualcosa di oscuro che si vorrebbe sopire. Lo fa con essenzialità, senza scomodare effetti speciali, colonne sonore da brivido, scene madri. Lo fa con lo stile di quel che potrebbe sembrare un filmino per la tv, eppure arriva dritto al cervello e fa anche fare brutti sogni. O almeno con me c’è riuscito benissimo.

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Ultima risposta 29/01/2006 12.21.27
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valemiuz  @  27/12/2005 18:20:55
   7½ / 10
Questo film mi ricorda molto Kill Bill,infatti come per il film di Tarantino questo film nn deve essere preso sul serio.Tutte le scene di violenza nn danno fastidio,perchè sono raccontate cn distacco.Lo spettatore nn è preso dal personaggio e dalla storia ma è proprio questo ke vuole il regista!Insomma se avete odiato kill bill odierete anke questo film se invece vi è piaciuto consiglio di vedervi anke questo

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ben4  @  27/12/2005 14:16:42
   3 / 10
a natale mancava un film di questo genere e Cronenberg ha tappato il buco...
personalmente trovato pessimo.. per nulla coinvolgente.. raccontato con distacco.. finale PESSIMO... concordo con le scene di sesso gratuito... come luscita della tipa dal bagno tutta nuda... però fa audience LOL..
di tutto il film l'unica scena che ricordo è quella della mosca che cerca di uscire dalla finestra... il resto è già nel dimenticatoio...
saluti
ps
se a qualcuno piacciono i film raccontati con distacco e senza colonna sonora vada pure :)

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Ultima risposta 30/12/2005 13.52.52
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5p1d3r  @  27/12/2005 12:45:08
   7½ / 10
Senz'altro un bel film.. sono d'accordo sul fatto che la prima parte sia + intensa della seconda.. che il finale lasci tutti sul fiato sospeso.. ma questa è una scelta del regista.. sinceramente sono stato il primo a non credere che finisse così.. ma in un secondo momento ho molto apprezzato.. perchè a volte il silenzio o anche un semplice sguardo sono meglio di molto parole...

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Andy MCnab  @  27/12/2005 12:30:23
   7 / 10
Questo film è molto strano...veramente...mi ha lasciato perplesso sopratutto la fine...apparte la prima scena di sesso che poteva anche starci la seconda un pò troppo gratuita...(poi potete spiegarmi perchè l'hanno fatto?)dopo tutto quello che era successo?...e poi la fine?....mah...in sostanza un buon film...

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Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  27/12/2005 11:54:04
   6½ / 10
Mi trovo a dissentire molto fervidamente con tutti quei bei commenti che ho letto su questo film.
Sicuramente Cronenberg è riuscito a mettere malinconia visiva e alcuni degli aspetti fondamentali della sua cinematografia, ma non si può considerare il film se non nella sua interezza, perchè la verità è che questo film funziona solo fino a metà.
Bellissimo l'evento dinamico, forte, deciso, che cambia radicalmente le vite dei personaggi e avvince come davvero poche volte accade. Bellissimo anche il climax del primo atto (il momento in cui Mortensen uccide i tre malviventi davanti la propria casa con l'aiuto determinante del figlio). Ma per me il film finisce qua. La sceneggiatura, basata su una trama principale e su una sottotrama alquanto risibile (i drammi giovanili del figlio a scuola) iniziano a perdere colpi. Viene quindi infarcita di "pseudo" climax che in effetti sono solo una mera e banale continuazione di quanto visto prima e che hanno il doppio effetto di avvincere come accade in un action movie, ma al tempo stesso di cadere nello scontato. In effetti si potrebbe dire che esiste solo un secondo climax importante (la resa dei conti con il fratello) e che quindi la struttura risulti così troppo debole. Il film in generale perde struttura e diventa solo "una storia violenta". Addirittura flaccido,scontato ed esagerato lo "scontro finale" degno dei più assurdi film d'azione americani.
Per farla breve a me la sceneggiatura di questo film è piaciuta solo fino a metà, poi diventa una grande *******.
Dal punto di vista registico, nulla si può rimproverare al bravissimo Cronenberg, ma si deve valutare il film nella sua interezza. E' sostanzialmente il classico film che se fosse stato girato da uno sconosciuto sarebbe passato pressocchè inosservato, ma siccome è Cronenberg, si devono cercare significati anche li dove è evidente che non ce ne siano.
Da quello che reputo uno dei più grandi registi viventi mi aspetto mooooooolto di più.

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viagem  @  26/12/2005 15:19:40
   7 / 10
Premessa: non avevo mai visto un film di Cronenberg sino ad ora e mi pareva giusto rompere il ghiaccio il giorno di Natale per fare effetto contrasto (e non trovare coda al cinema!).
Il film parte molto bene, la prima scena è bellissima "Ho dovuto sistemare una faccenda con la cameriera..." e di una lentezza studiata ad arte. Tutto il crescendo di tensione e violenza dalla famiglia perbene tipica americana è ben realizzato e lo studio delle inquadrature è notevole. Purtroppo ho apprezzato molto meno la seconda parte del film, abbastanza scontata e assimilabile ad un normale film pulp (la scena di William Hurt chiuso fuori dalla sua reggia che tenta di aprir casa con le chiavi però mi ha fatto capottare dalle risate!). Odiosissimo il finale, da far girare le scatole.
Ottima performance di tutti gli attori.

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bongha  @  26/12/2005 11:16:43
   4½ / 10
veramente brutto, la storia è banale e se togli le scene crude di violenza e di sesso "GRATUITE" , senza scopo, al film non rimane veramente niente.

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Ultima risposta 26/12/2005 15.31.46
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Invia una mail all'autore del commento Axel  @  26/12/2005 03:33:49
   8½ / 10
Che bella sorpresa! Soprattutto considerando che ho visto questo film il giorno di natale, con la TV zeppa di film stucchevoli e rassicuranti.
Film asciutto, lineare, ma solo in apparenza semplice…
Dopo i bellissimi commenti di Maremare, Cash, Requiem, Costantine, tanto per citarne alcuni, aggiungo soltanto che il viaggio a Philadelphia, la villa e l’incontro con il personaggio rappresentato da William Hurt, alter ego e fratello del protagonista, sembra rappresentare il viaggio e l’incontro di Paul/Joy con il proprio inconscio, con il proprio lato nero. Così come la malavita e la villa di Philadelphia sembrano l’antitesi dell’ “American dream”.
Nello stesso tempo solo il viaggio e lo scontro dolorosamente, selvaggiamente violento con il proprio passato, la propria essenza, permette il contatto terreno, carnale con la vita...

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alfrar  @  26/12/2005 00:34:26
   6 / 10
Questo film e'l'ennesima prova di come Cronemberg sia uno dei registi piu'sopravalutati del circuito.

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andrea85  @  24/12/2005 13:24:15
   5½ / 10
il film non parte mai...la trama non è niente di che poi i cambiamenti di personalita del protagonista avvengono troppo velocemente e la parte finale dove lui sconfigge tutti è piu da film comico,neanche fosse superman.....potevano fare qualcosa di meglio

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Gruppo REDAZIONE maremare  @  23/12/2005 00:23:04
   8 / 10
La violenza genera mostri. Con questa citazione si sintetizza il senso e l’essenza di questo ultimo lavoro di Cronenberg. Tanto che una prima idea era quella di lasciare questa riga, scarna ed essenziale, per la gioia dei miei estimatori ed una simpatica indagine psicosociale. Ma è Natale e siamo tutti più buoni (…) Dice il vero chi rivede in questo film le tematiche care al regista canadese ed, in particolare, una sorta di “Inseparabili” in versione introspettiva. In effetti qua di un preciso meccanismo psicologico si parla e non certo di rimozione, ma di scissione. Tom ha l’anima scissa, è un uomo diviso in due: il mite cittadino e grande lavoratore di uno sperduto paesino americano e il freddo killer che ha cavato un occhio ad un potentissimo boss di Filadelfia. E’ sposato con la sensuale Maria Bello (non notate una certa somiglianza con la Unger di ‘Crash’?) e ha due figli che adora e che alleva all’insegna di ideali pacifisti. La legittima difesa nei confronti di due pazzi sanguinari, lo renderà popolare e ‘visibile’. Ecco che il passato, allora, tornerà a battere cassa, risvegliando la Bestia.
Sul piano formale e narrativo il film appare perfetto, tiene incollati allo schermo come raramente accade al cinema. Cronenberg, per riprendersi dal flop di Spider, accetta un film su commissione, ma toglie venti pagine allo script originale e attraverso un’operazione di sottrazione, mantiene l’ossatura della storia, interessato, unicamente, all’essenza della stessa, a quel nucleo ‘altro’ che irrompe con sacralità e trasforma un’ inebetito Mortensen in una Bestia dallo sguardo assassino.
Si potrebbe definire un film di ‘fondazione’, nel senso di fondere, mettere le basi, istituire. Quindi un film sulla nascita delle Istituzioni, a cominciare dalla prima: l’istituzione familiare. A ben vedere, prima dell’arrivo di Ed Harris, una famiglia nel vero senso istituzionale del termine, non esisteva. Due genitori, unicamente biologici, allevavano i figlioletti all’insegna di belle parole pacifiste, sapendo di poter contare, ce ne fosse stato bisogno, sul papà sceriffo. In questo senso emblematiche appaiono le due scene erotiche, inserite appositamente da Cronenberg nel film. Nella prima Mortensen e la Bello sono due adolescenti che si leccano fusionalmente, inseguendo pruriti in cui alcune ventenni si possono ritrovare; nella seconda, invece, irrompe la passione ‘animale’ che contagia anche la Bello e rende partecipe lo spettatore di uno dei migliori amplessi cinematografici degli ultimi anni.
Come a dire che “la violenza” è essenziale e fondante la società (“hai lasciato tuo fratello per il sogno americano” dirà uno splendido W Hurt ), la famiglia ( “se ti avvicini a mia figlia ti ammazzo con le mie mani” dirà la Bello ad un superbo Ed Harris), l’identità (“ne vuoi ancora c.oglione?” dirà il figlio ex-pacifista al bulletto di turno).

La violenza genera mostri…

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Ultima risposta 02/10/2006 01.05.46
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  22/12/2005 10:10:12
   8 / 10
Ottimo film che appartiene al regista in ogni suo aspetto, ma che appare al tempo stesso molto insolito per lo stesso.
Cronenberg è un film che ci parla della violenza che fa parte della cultura americana, violenza che a un certo punto trasforma un buon lavoratore e padre di famiglia in un eroe e che al tempo stesso rivela un passato oscuro che riaffiora.
Violenza che diventa il solo e unico mezzo per liberarsi di questo passato.
Cronenberg fa in altri termini un film molto politico, che si accomuna agli altri per per le atmosfere, per quanto è inquietante e diretto, per l'assoluta aderenza nello stile rispetto agli ultimi film.
Se ne discosta invece nella linearità, nella sua semplicità, nella capacità del regista di fare un film di genere sui generis, fondendo noir, western e thriller classico, discostandosi radicalmente dai film americani odierni. Trovo anzi imbecilli gli accostamenti a Tarantino e simili, in quanto Cronenberg fa di proposito una pellicola completamente agli antipodi.

Sono dunque stupide le opinioni sul Cronenberg venduto al cinema commerciale, che si concede un film di sicuro successo. Il film è durissimo, crudo, senza concessioni allo spettatore. Apparentemente classico e con una trama già vista, in realtà molto + complesso e denso di significati, e sopratutto con momenti di grande cinema.
L'incipit è bellissimo e spiazzante, anche se poi ci fa aspettare un seguito completamente diverso. Ma nella mente rimane sopratutto il pre finale con un william Hurt cattivissimo ( e bravo) , sequenza vagamente lynchana di grande impatto.

E poi gli attori. Viggo mortensen è un po' un'incognita: la sua totale inesprissività risulta paradossalmente funzionale, anche se personalmente avrei scelto un altro protagonista.
Brava la Bello, e magistrale Ed Harris, in un ruolo da Oscar. Sarebbe un premio stra meritato.

Nel complesso comunque sarei cauto nel dare al nuovo Cronenberg il titolo di capolavoro o siimili. E' un bel film, spiazzante e violento, coraggioso nella scelta del genere, e forse una svolta nella carriera del regista. Preferisco comunque di gran lunga il Cronenberg dell'immenso "Crash".

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Ultima risposta 23/12/2005 08.20.31
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Invia una mail all'autore del commento logical  @  22/12/2005 01:37:03
   5½ / 10
Qual è la differenza tra un film e un telefilm? Nei film gli attori costano di più, la fotografia è più bella, non ci sono interruzioni pubblicitarie, non si può cambiare canale. Ma sono tutti costi che pesano sul compenso per lo sceneggiatore che così decide di usare più copia&incolla possibile sui cliché che ha in casa da circa trent'anni insieme ad un bel pacco di fumetti. Risultato: 45 minuti di film/telefilm più inserti stile Tarantino/Oliver Stone, due scene softcore per il pubblico clerasil e finale familia vincit omnia come da accordi intercorsi con la produzione che festeggia con questo film il quattrocentesimo FinaleIdentico. Per chi si intenerisce per la trama dal grosso spessore psico-sociologico consiglio anche la lettura di Luigi Pirandello o le riflessioni di Lombroso sul brutto ceffo che non promette niente di buono.
Ma perché David Cronenberg non ricorda di avere la paternità di Videodrome o anche di Crash? Quando girava Il demone sotto la pelle e raccontava la grande estate di sesso e liberazione aveva la stessa pistola alla tempia di oggi? Gli anni ottanta segnano la nascita della Famiglia come nemesi di ogni storia; come diceva James Spader guardando il traffico spaventoso e inarrestabile dell'ennesima tangenziale: "Ma ce la faremo?"

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Ultima risposta 24/12/2005 13.18.19
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Raff.x  @  21/12/2005 13:15:38
   6 / 10
A parte il mitico Ed Harris, film decisamente sotto le aspettative soprattutto per l'assenza di una sceneggiatura forte che talvolta stenta a decollare. Peccato! :-)

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Ultima risposta 22/12/2005 20.50.32
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Gruppo COLLABORATORI paul  @  21/12/2005 00:45:14
   8 / 10
Film che se non nella tematica, è cronenbergheriano al 100% nello stile, e fa riflettere.
Difficile scrollarsi il passato di dosso, può riafforare nella nostra mente o addirittura nella nostra fisicità. La violenza serve per liberarsene, che può essere anche intesa metaforicamente parlando, ma è pur sempre violenza. Altrimenti ciò che ci tiene legati a quello che eravamo e non vogliamo più che sia, affiorerà nel momento meno atteso. Da vedere.

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Ultima risposta 24/12/2005 11.34.54
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