L'organizzazione criminale Spectre cattura in orbita navicelle spaziali di Stati Uniti e Urss. I due paesi si accusano reciprocamente del brutto scherzo. Scopo dell'azione è provocare una Terza Guerra Mondiale. James Bond deve penetrare nel vulcano spento dell'isola giapponese dove è nascosta la base operativa dei banditi.
Film collegati a AGENTE 007 - SI VIVE SOLO 2 VOLTE
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Personalmente non mi ha fatto impazzire,tra i primi cinque è sicuramente il più dispendioso della saga,ricco d'azione,paesaggi spettacolari,centinaia di comparse ecc peccato che dall'altra parte presenta una trama rafazzonata che in più momenti scade nel ridicolo ( Bond travestito da giapponese, l'astronave dello SPECTRE ecc),per non parlare di alcuni dialoghi veramente risibili. Qualche idea azzeccata non manca come l'elicottero tascabile e tutta la sequenza della battaglia aerea,non male neanche la mega sparatoria finale dentro al vulcano. L'intrattenimento è salvo,il cast apprezzabile ma per quanto riguarda la sceneggiatura l'ho trovato una spanna al di sotto dei precedenti,godibile ma non memorabile.
Si vive solo due volte è uno dei miei capitoli preferiti. Tutto viene portato ai limiti massimi senza raggiungere l'involontario parodismo, anche con sequenze come l'inseguimento e la battaglia fra elicotteri che a distanza di così tanto tempo fa sempre la sua porca figura. Poi ovviamente c'è la professionalità di Connery, qui al suo ultimo Bond prima della pausa Lazenby ed Una cascata di diamanti. Spettacolare tutto l'assalto alla base sotto il vulcano.
Dopo il piccolo tonfo di Thunderball e il trip sotto acidi –non canonico- con Peter Sellers chiamato Casino Royale, la saga si riprende un po' grazie a Si Vive Solo Due Volte, non chiacchierato quanto i primi 4 film, ma senza dubbio con una sua importanza su certi fattori. Infatti se Thunderball risultò innovativo per le scene subacquee, questo film è ricordato per essere il primo 007 a mostrare scene dello spazio (quelle col missilone della SPECTRE che acchiappa le sonde), che per l'epoca non erano affatto male; infatti pure qua gli effetti sono buoni eccetto per il vulcano che sputa lava verso il finale, veramente sottotono rispetto agli altri presenti nel film. Pure le scene d'azione mi sono piaciute, evitando s*****ttate alla Bud Spencer tipiche dell'epilogo di Thunderball in favore degli inseguimenti (in macchina e con l'elicottero fig.hettoso). Devo fare però un appunto riguardo le bond girl: se mi costringessero a sposare una donna, io farei la firma per entrambe… Reginleif = Maschilist… You and James Bond! :( Aiace = Ci risiamo… Arkantos = E Tanaka cos'è scusa?! Reginleif = Nah, Tanaka is a good man because he is Japanese. :) Arkantos = Un brav'uomo?! Uno che dice che gli uomini debbano essere primi e le donne seconde per te è un brav'uomo?! Wowowiwowa = E che è, Amadeus?! Arkantos = Magari fosse come Amadeus! Reginleif = Ok ok ok, you win, Tanaka is a horrendous maschilist! :'( Arkantos = Ecco, già così sei un pò meno ipocrita.
Tornando a noi, questo film è cruciale pure per i villain: per la prima volta infatti si vede la faccia del leader della SPECTRE, Blofeld, una faccia divenuta iconica nella storia del cinema tant'è che infatti da lì nascono stereotipi come "chi ha le cicatrici è cattivo", "i pelati sono cattivi" etc… Wowowiwowa = Ma dai, è palesemente il Dottor Male! Arkantos = Oppure è il Dottor Male a essere palesemente Blofeld? Wowowiwowa = … Sai che non lo so. Arkantos = Che scemo… Peccato solo per il poco spazio riservato a lui, dato che sono presenti molti villain: lui, Hans (che non è l'uomo scarafaggio), Osato e l'assistente di Osato, e ognuno di essi non ha molto spazio sullo schermo. L'unico, appunto, che rimane memorabile per il suo carisma è Blofeld, dato che Hans crepa subito, mentre Osato e l'assistente sono delle schiappe totali, se lo lasciano sempre fuggire! Wowowiwowa = Ebbè, Osato ha osato poco. Arkantos = Dopo sta gag ti uccido, ma prima fammi finire.
Finendo il discorso su questo film, consiglio pure questo da recuperare per la maratona Bond… E almeno rispetto a Thunderball è un po' meno prolisso.
Con il quinto film di James Bond si cambia nuovamente regia con l'arrivo di Lewis Gilbert, nome che in questa occasione farà solo una comparsata per poi tornare in futuro a dirigere altri due film tra quelli interpretati da Roger Moore(La spia che mi amava-Moonraker)... Personalmente l'ho trovato leggermente più scorrevole rispetto al precedente "Thunderball"; la trama è sostenuta da un ritmo più calibrato e sostenuto, nonostante si senta che si tratta della farina di un altro sacco a causa di uno script più spionistico e meno fumettoso, più romanzato e concentrato sui dialoghi e le classiche sparatorie senza nulla di particolarmente esasperato....a parte gli ultimi 30 minuti focalizzati nel gran finale molto ad effetto e con un Donald Pleasence azzeccatissimo nella parte del fantomatico boss della Spectre "N.01"..... La sigla di apertura rimane meno potente rispetto a quelle precedenti ma sempre realizzata con una certa cura e utilizzando le solite immagini pittoresche coreografate dalle sagome femminili ed un pizzico di atmosfera orientale,compatibile con la location principale del film ambientato per lo più in Giappone..... Sean Connery mi è sembrato di vederlo più stanco nei panni di 007, meno coinvolto, più impostato....non lo so mi ha convinto di meno, però riesce ancora a svolgere il suo dovere con diligenza senza farlo notare troppo..... La Bond girl in questo caso quasi non si percepisce, sottolineando più che altro il solito fascino del protagonista verso TUTTE le donne che gli capitano a tiro, caratteristica che mi è risultata un pò strana a dire la verità.....anche se poi non è una mancanza che mi ha dato molto fastidio..... In definitiva non mi è saputo tra i migliori film di 007 con Sean Connery; ma sopra a Thunderball sicuramente si....se non altro mi ha intrigato maggiormente e il finale mi è piaciuto di più..... Ora sarà il turno de "Al servizio segreto di sua maestà" con il cambio d'attore momentaneo da Connery a Lazenby......e vi confesso che sono curioso.....
da citare soprattutto la scena della battaglia aerea con la piccola Nelly ^^
) e di mistero non perde il confronto con i suoi precedenti risultando coinvolgente e godibile con l' ambientazione giapponese che ha decisamente il suo fascino. Poi io sono un fan del Giappone! ^^ C' è poi il primo confronto diretto tra Bond e Blofeld interpretato alla grande da Donald Pleasence senza dimenticare il simpatico e misurato "Tigre" Tanaka ben interpretato da Tetsuro Tamba. In effetti sembra un po l' ultima "battaglia" di Connery, anche se poi come si sa, sarebbe tornato.
Il problema principale di questo film è l'oriente "stereotipato" fino al ridicolo, dai lottatori di sumo ai samurai. Ma la cosa in assoluto piu' inguardabile è Connery truccato da giapponese.
A mio avviso un piccolo passo indietro per 007! Un'occasione persa in quanto avrebbero potuto utilizzare la splendida ambientazione giapponese in maniera migliore cercando di creare una trama meno complessa e meno fantascientifica! Andare fino in Giappone per poi utilizzare un vulcano inattivo come base segreta per voli spaziali l'ho trovata una scelta sbagliata! Per fortuna non è tutto da buttar via....come al solito Sean Connery è impeccabile nel ruolo e regge il film da solo! Ho trovato non all'altezza, infatti, le Bond girl che gli girano attorno e anche il villain nonostante sia ben caratterizzato è pressoché ininfluente ai fini del film....peccato!
Questa volta James Bond (Bondosan) sbarca in Giappone per tentare di fermare i piani criminali della Spectre. Una pellicola particolarmente ambiziosa, con una trama originale (ma talvolta un po' contorta) sono i principali ingredienti di questo ennesimo capitolo di James Bond.
L'ambientazione giapponese, con tutti i richiami alla cultura del paese del Sol levante (il saké, i samurai, etc.) mi è particolarmente piaciuta.
Come sempre faccio un plauso a Sean Connery, a mio avviso il migliore James Bond di tutti i tempi.
Piccolo passo indietro. Sarà la storia, l'ambientazione nipponica che non regala particolari entusiasmi..anche le donne che fanno da contorno a Bond sono stranamente piatte e non ammiccano allo spettatore. Sean Connery l'unica certezza.
Ironia e belle donne ai minimi storici per questa noiosa quinta puntata dell'agente 007. La trama in verità avrebbe un certo interesse, soffocato però inesorabilmente dai triti luoghi comuni che la piatta ambientazione nipponica si porta in dote. Anche il cattivo di turno non brilla per carisma, e solo la prima apparizione di Blofeld a figura intera è meritevole di menzione ( seppur tardiva, arrivando dopo un'ora e mezza di film ). Cosa serva poi a Bond un corso ninja e una copertura come marito di una donna del posto è un mistero, ed è ridicolo il tentativo di Tigre Tanaka di " giapponizzarne" i tratti somatici, visto che il risultato non è apprezzabile. A conti fatti si salvano il duello conclusivo e le solite maestose scenografie di Ken Adam.
Anche con il quinto episodio la saga di 007 continua a mantenersi su ottimi livelli. Il punto di forza di questo film sta sicuramente nel fascino dell'ambientazione giapponese che senza nulla togliere alle altre è tra le più belle viste in un Bond-Movie. L'azione è davvero tanta, forse anche troppa visto che James Bond rischia di essere accoppato in ogni posto in cui mette piede lasciando poco spazio all'aspetto spionaggio, questa è forse la nota più stonata del film. Una citazione particolare per la Piccola Nelly, uno dei gadget più belli dell'intera serie. Molto carismatico il villain Blofeld di cui viene mostrato per la prima il viso (in questo film è interpretato dal grande Donald Pleasence), assolutamente deludenti invece i villain secondari (uno fa anche una bruttissima fine). L'idea dell'addestramento ninja mi sembra un po' una tamarrata poco in linea con il personaggio di Bond ma pazienza. Piccolo passo indietro per i titoli di testa che non sono un granchè, soprattutto se confrontati con quelli dei precedenti "Goldfinger" e "Thunderball".
Quinto film di 007, questa volta di ambientazione giapponese. La parte migliore è quella iniziale, poi i morti diventano troppi, e francamente Bond travestito da giapponese è un po' ridicolo… Per la prima volta vediamo il volto del perfido Blofeld, qui interpretato da un inquietante Donald Pleasence; in un piccolo ruolo appare anche Charles Gray, che interpreterà Blofeld 4 anni dopo in "Una Cascata di diamanti". Bella la canzone dei titoli.
Finalmente una ventata d'aria fresca. Dopo l'irritante pesantezza e prolissità di Thunderball il cambio di regia ha come conseguenza cambi positivi: l'atmosfera leggera e briosa, un sacco di belle idee che però non sfociano nell'improbabile come accaduto in Goldfinger
chiudendo un occhio sul rifugio all'interno del vulcano spento
e risultano davvero godibili. L'ambientazione giapponese da invece quel tocco di fascino in più che non guasta. Il cast è ben assortito, con un sempre volenteroso Connery costretto a vedersela con un inquietante Donald Pleasance in grado di eguagliarlo in bravura. Un po' noiosa invece la canzone iniziale, ma d'altra parte, dopo la travolgente voce di Tom Jones nel precedente film era impossibile fare qualcosa di ugualmente accattivante. Comunque, questo è l'unico difetto di una pellicola che non stanca neanche dopo la millesima volta.
Non è proprio un film di Bond. Mischia scene più d'azione che di spionaggio e adotta una location che non mi trasmette il fascino degli intrighi e del mistero che mi comunicano le altre pellicole. Forse il più fragile della serie.
Quinto episodio della serie, che ha una brillantissima idea iniziale, che però non viene utilizzata e sviluppata a dovere. Col passare del tempo tende ad annoiare, e quindi a farsi dimenticare ben presto.
Il miglior film di James Bond. Sean Connery al top e ormai tutt'uno con il suo personaggio, sceneggiatura incalzante e priva delle piccole smagliature ancora presenti in Goldfinger, la miglior colonna sonora, i migliori marchingegni, l'ambientazione esotica (specialmente per quei tempi) e colpi di scena a non finire... e poi ancora l'Aston Martin, la terribile SPECTRE, la Guerra Fredda, lo spazio, l'inconfondibile stile jet set anni 60... Certamente datato, ma superspettacolare. C'è tutto, non vedetelo per primo: in qualsiasi altro James Bond vi mancherà qualcosa.
Arriva Bondosan... versione giapponese. Qualche bel paesaggio nipponico fa da cornice ad uno 007 godibile ma forse eccessivamente lunghetto. Storia come sempre intricata all'inizio.
Stavolta 007 se ne va in Giappone, e bisogna fare i complimenti al regista per i bei paesaggi. Il film si snoda molto bene, è fluido ed armonioso, molto ben fatto. Un solo appunto: mi è sembrata troppo facile la fuga di 007 dall'aereo, la si poteva creare un pò più difficile, e nel complesso le vicende sono un pò troppo sbrigative.
Una curiosità: gli effetti speciali di questo film sono ridicoli se paragonati a quelli attuali, ma allora erano il meglio disponibile.
Sempre perfetto Connery nei panni dell'agente segreto, sembra proprio tagliato per questo ruolo, peccato che abbia lasciato. Non ho trovato affatto male anche l'interpretazione di Wakabayashi (l'agente nipponica che incontra Bond al suo arrivo in Giappone). Sufficiente Tamba (capo del controspionaggio giapponese), gli altri non mi hanno detto nulla.
Con questo si ritorno al fascino dei primissimi film, con ambientazioni favolose e uno sguardo alla lontana cultura giapponese. Inoltre si notano parecchi cenni alla realtà di fine anni '60 (guerra fredda e missioni spaziali). Insomma un Bond in gran forma.
Interessante a pochissimi anni, due, dallo sbarco sulla luna, questa lotta sovietico/americana circa la conquinsta "nello" spazio, per presunti motivi militari, che rispecchia del tutto il clima propagandistico di quegli anni. Da notare la differenza da 2001 per come viene mostrata la terra dallo spazio, in questo episodio, decisamente lento rispetto i primi, vengono mostrate più che i soliti gadget di turno, alcune tra le tante virtù di Bond, la destrezza nelle arti marziali, la laurea in lingue orientali a Cambridge (o Oxford), conferma che il sakè è stato servito correttamente, cioè a 36,8° addirittura. Insomma un Bond sottotono soprattutto nella narrazione, Sean Connery sempre perfetto nella parte ed è proprio lui a salvare la pellicola, nonostante l'ottimo Ken Adam alla scenografia. Da citare l'autogiro, questo ibrido tra elicottero ed aereo ultraleggero, all'attivo già dagli anni '20 ma solo in questi ultimi anni del nuovo millennio tornato alla ribalta prepotentemente.
Lontano dagli altri Bond-movie con Connery come protagonista, tra i peggiori, la trama non da mai un minimo di tensione e anche lo sfondo dell'avventura non tenta la curiosità dello spettatore. Tutto si sussegue con estrema banalità ed un pizzico di noia, ci pensa solo Sean a rivitalizzare una pellicola altrimenti molto piatta e scontata. Bene come sempre la colonna sonora sia del film sia dell'intro. Siamo lontanissimi comunque dai romanzi di Fleming.
Come al solito grandi mezzi, particolari visivi piccanti di ironia e occidentalismo un po' razzista... Un sogno che non si avvererà mai che fa ben sperare per attimi brevi a un ritorno adolescenziale che mantiene per associazione emozioni preziose...