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Musichine che entrano in testa in questa commediola dove Manfredi non da il meglio di se (attore che stimo molto), mentre la Spaak, regge bene il colpo. Tanti equivoci, storiella semplice e dalle non alte pretese. Sufficiente.
Adulterio all'italiana riprende in buona parte gli stilemi della commedia sofisticata americana. Un adulterio consumato da parte del marito, un altro quello della moglie più allusivo nei confronti del fedigrafo che diventa ossessivo e geloso. Pur non essendo originale nella trama, gli interpreti fanno la differenza ognuno nel proprio ruolo: Manfredi e la Spaak nel ruolo della coppia e una serie di caratteristi tra cui spicca il bravo Caprioli. Il gioco degli equivoci è condotto piuttosto bene e la pellicola riesce a divertire.
Devo dire che non mi aspettavo niente di tutto ciò, sembra una commedia banale, in realtà lo è anche, ma mi ha fatto fare diverse risate durante la sua visione. Era il periodo d'oro di Campanile, ma in generale, di tutta la commedia all'italiana, e qui sforna un altro filmetto che non rimarrà nella storia ma di certo intrattiene a dovere. Adulterio all'italiana è un continuo di gag e situazioni ambigue sulla vita matrimoniale, memorabili alcune parti, soprattutto verso la metà e soprattutto quelle con protagonista Manfredi, qui azzeccatissimo nel ruolo e divertentissimo. Anche l'attrice che interpreta la moglie l'ho trovata azzeccata e di una bellezza e fascino unici.
Nelle scene in cui Tognazzi provava a tracciare l'identikit del potenziale amante stavo sboccando per le troppe risate, quando provava tutti i nomi, arrivando a chiamare e chiedere "Scusate, c'è Alceste?" o quando ha ritrovato l'alabarda in macchina, ma chi ca.zzo la usa l'alabarda?, no vabbè non so perché ma mi ha fatto ammazzare dalle risate.
Commedia abbastanza gradevole e divertente, sorretta in gran parte dalla fisicità di una Catherine Spaak bella e disinvolta e dalla simpatia indiscussa di un Nino Manfredi sempre molto abile. Non il capolavoro della commedia all'italiana ma pellicola che intrattiene in maniera discreta.
Un film del '66 che però si guarda sempre volentieri. Somiglia nello stile alle commedie di lino banfi ma con l'assenza di volgarità il che lo rende molto più piacevole. Scherzoso, provocatorio e con attori in gamba e mai fuori parte, specialmente manfredi che raramente sbagliava un colpo. Per passare un pomeriggio in tranquillità.
Festa Campanile è sempre una garanzia; qui ci si trova davanti ad una commedia frzzante, splendente, originale e con 2 ottimi interpreti davvero in forma. Divertentisisme gag si susseguono una dopo l'altra stile Blake Edwards rappresentate da una buona fotografia e da un' ottima regia.