a classic horror story regia di Roberto De Feo, Paolo Strippoli Italia 2021
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a classic horror story (2021)

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locandina del film A CLASSIC HORROR STORY

Titolo Originale: A CLASSIC HORROR STORY

RegiaRoberto De Feo, Paolo Strippoli

InterpretiMatilda Anna Ingrid Lutz, Francesco Russo, Peppino Mazzotta, Will Merrick, Yuliia Sobol, Alida Baldari Calabria, Cristina Donadio, Francesca Cavallin, Justin Korovkin

Durata: h 1.35
NazionalitàItalia 2021
Generethriller
Al cinema nel Luglio 2021

•  Altri film di Roberto De Feo
•  Altri film di Paolo Strippoli

Trama del film A classic horror story

Cinque carpooler viaggiano in camper per raggiungere una destinazione comune. Scende la notte e per evitare la carcassa di un animale morto, si schiantano contro un albero. Quando tornano in sé, troveranno..

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Voto Visitatori:   6,74 / 10 (40 voti)6,74Grafico
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Voti e commenti su A classic horror story, 40 opinioni inserite

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Light-Alex  @  26/12/2022 23:16:06
   5½ / 10
Film horror italiano, che nella prima parte ricalca pienamente altri film dello stesso genere (mi vengono in mente The Ritual, oppure Midsommar). Insomma il titolo "A classic horror story" sembra proprio confermare quello che di fatto è,con tutti i cliché e le dinamiche tipiche di film del genere.
Tuttavia quanto meno dal punto di vista tecnico è realizzato tutto molto bene, il che lo rende gradevole nella prima parte.

I 20 minuti finali invece diventano meta-horror, o meta-cinema, ricordando un po' quel genere di colpo di scena tipo "Quella casa nel bosco".
Lodevole l'originalità ed il coraggio, soprattutto per averlo realizzato in suolo italico, tuttavia svelato il mistero, il finale perde il suo appeal e diventa un po' deboluccio.

DankoCardi  @  28/07/2021 14:43:07
   4½ / 10
Roberto DeFeo mi aveva colpito con lo splendido "Il Nido" che mi era piaciuto molto, un prodotto finalmente diverso nel panorama italiano...quindi mi dispiace molto dire che ora mi ha deluso alquanto. Questo "A classical horror story" gode di una realizzazione tecnica sublime: regia, fotografia, scenografie etc...sono di livello ottimo. E' nella storia che non mi è piaciuto affatto: troppo "americana"! Solita storia di ragazzi in viaggio che cadono preda di una setta, con colpi di scena più o meno prevedibili, citazioni al cinema dell'orrore e scene torture-porn e rape 'n' revenge. Invece di fare qualcosa di nuovo si ripropongono gli stilemi di centinaia di filmetti horror-thriller di serie B statunitensi visti e rivisti. Ok, sarà voluto ma ciò non implica che debba essere condivisibile ed in questa sede mi limito a commentare il film in se e non le intenzioni dell'autore. Cosa ci fà un tipico chalet di legno americano nel mezzo della Calabria? Come ha detto giustamente l'amico che lo stava vedendo con me: "ma dove siamo, nel Connecticut?". Ad un tratto, giusto per ricordarci che siamo in Italia, si tira fuori un velatissimo (e scontatissimo) riferimento alla mafia; De Feo non manca di metterci di mezzo una critica alla società sensazionalistica italiana odierna ed al cinema attuale italiano che ha perso i generi...come appunto l'horror...e si basa solo su commedie e drammi; per carità questo è un discorso che mi trova assolutamente d'accordo, io sono anni che lo sostengo e sono un fautore di qualsiasi possibile prodotto horror o comunque di genere italiano. Ma l'impressione che mi ha dato è che questa pellicola non sia altro che una grandissima ruffianata, fatta dal regista per farsi notare oltreoceano con la speranza che qualche major Hollywoodiana lo ingaggi per dirigere negli States qualche blockbuster commerciale tipo The Conjuring, The Nun, Annabelle etc..
La domanda che cela il film (e che nel finale viene posta esplicitamente) è: gli italiani sono capaci di fare film horror. Per me la risposta è: assolutamente si! Ed è inutile ricordare che i vari Argento e Fulci hanno fatto scuola nel genere...ma dovrebbero farlo producendo opere originali e non limitandosi a copiare, copiare copiare...
Comunque voglio bene a Roberto De Feo, un regista italiano di genere, e spero di vedere presto altre sue opere future.

6 risposte al commento
Ultima risposta 29/07/2021 17.01.12
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Jumpy  @  26/07/2021 13:26:25
   5½ / 10
Come the Nest, mi è sembrato un mix dei vari clichè di genera, solo che stavolta, personalmente, non convince, si è voluto strafare pasticciando con tante cose

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creando un minestrone.
Tecnicamente è perfetto: fotografia, ambientazioni, taglio delle inquadrature, colonna sonora, ma proprio questo rende ancor più stridente il contrasto con i vistosi difetti: dialoghi (al limite dell'imbarazzante), recitazione/dizione (ok, va bene, si fa uso del dialetto, ma qui diverse volte non si capisce proprio cosa dicono perchè gli interpreti parlano male... per usare la presa diretta gli attori devon saper usare la voce).
Come capita poi negli horror di serie B, i protagonisti fanno praticamente di tutto per farsi uccidere dal cattivone (o i cattivoni) di turno, con comportamenti spesso senza logica (ma anche questa scelta, magari, vorrebbe essere un omaggio all'horror classico, appunto).

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Per gli appassionati di genere c'è una buona dose di violenza/splatter.
Finale che vira verso il grottesco/surreale/comico involontario... capisco il senso di voler fare critica

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Ma, paradossalmente...

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Insomma, mi è sembrato un dispiego di mezzi notevoli (c'è stato a livello tecnico sicuramente un gran lavoro... è evidente fin dalle prime inquadrature) ma complessivamente gestito male.

VincVega  @  19/07/2021 15:34:30
   5 / 10
Pochi pregi e tanti difetti. Un horroretto che è un minestrone di vari sottogeneri e altri film (il primo che mi viene in mente è "Midsommar", che tra l'altro era palesemente ispirato a "The Wicker Man"). Buona la regia e la colonna sonora, scadenti sceneggiatura e interpretazioni (alcuni attori non riescono a farsi capire con la voce, si salva Mazzotta, il migliore), l'atmosfera è discreta a tratti. Ho trovato la pellicola un'occasione mancata, peccato.

Crystal_89  @  19/07/2021 11:24:10
   5 / 10
Tanto fumo (una campagna mediatica spropositata, per la media italiana, con ben 4 pagine sulla gazzetta dello sport il giorno dopo la vittoria degli europei), ma poco arrosto.
Il primo tempo è effettivamente una classica storia horror (o meglio, una versione casereccia di Non aprite quella porta, Wrong turn, Le colline hanno gli occhi...), non eccezionale ma guardabile.
Il secondo tempo, invece, prende una deriva "artistica" improbabile e opinabile, il tutto per arrivare a fare una critica infantile alla società attuale (morbosa, pettegola, attaccata ai social...).
Nota di demerito per alcuni attori, veramente agghiaccianti per caratterizzazione e dizione (tipo il regista-guidatore), e i dialoghi ("la mafia non è più quella di una volta" è stata l'apoteosi!)

topsecret  @  18/07/2021 22:13:21
   5 / 10
De Feo può mettere tutti i messaggi critici che vuole ma se gira un film di erdam servono meno di niente.
Classica paraculata all'italiana: mettere le mani avanti! Già con il titolo, che chiaramente non promette nessuna valenza originale, per proseguire con il racconto che si fa sempre più nebuloso, incapace di seguire un iter logico e lineare, per finire con il più classico dei finali ad minch1am, dove i messaggi critici sociali (inteso anche come social) sul cinema di genere non hanno nessuna rilevanza se non un mellifluo tentativo di scimmiottare i detrattori.
Velo pietoso sulla recitazione e sulla caratterizzazione dei personaggi, mediocri i dialoghi e livello gore, con relativo pathos, piuttosto blando che non produce nessun effetto da rilevare. Si salva, invece, la regia ma per De Feo c'è da evidenziare un netto passo indietro rispetto a THE NEST e, soprattutto, a ICE SCREAM.

Wilding  @  18/07/2021 12:29:47
   5½ / 10
Poco credibile, ma discretamente coinvolgente. Interessante la parte iniziale, poi si smarrisce in situazioni che sfiorano il ridicolo.

Macs  @  17/07/2021 08:34:54
   5 / 10
Francamente non ci siamo. Dopo l'ottimo "The Nest", che non era un capolavoro ma aveva coerenza e atmosfera, qui De Feo, forse distratto da troppi co-sceneggiatori e un co-regista, realizza un film poco credibile. Troppe cose non funzionano, dal punto di vista sia tecnico sia di scrittura. Nello Spoiler qualche dettaglio. Per il resto i soliti difetti del cinema di genere italiano - non ci siamo con la recitazione, perfino la dizione scarseggia in certi interpreti, e ci sono troppi dei peggiori cliche' degli horror di serie B. Ma e' soprattutto la struttura confusionaria il principale difetto: un film che e' citazionista, va bene, ma finisce per rivelarsi un gran pastrocchio di stili e stilemi: c'e' un po' di "Non aprite quella porta", "Midsommar", "Quella casa nel bosco", i revenge movies, gli exploitation anni '70, gli snuff movie... sinceramente troppo, anche perche' questi elementi non sono ben amalgamati ma affiancati l'uno all'altro come in un listone.
Nota di merito per fotografia e colonna sonora (rendere inquietante "Il cielo in una stanza" e' un piccolo miracolo), e per i titoli di testa.

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