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Se qualcuno mi spiega di cosa parla questo film gli apro un conto in una banca Svizzera! In una sequela di scene ripetitive un alcolizzato esorcizza le persone, ma non i con i canonici metodi di fede, religione e preghiera. Tutto quello che si desume dalla sceneggiatura è che forse sta combattendo una guerra personale con il maligno, ma è zeppo di cose di cui non viene data alcuna spiegazione. Non è un horror, anche se la lentezza della storia è spaventosa, il dialoghi sono costituiti quasi interamente da turpiloquio; in un finale incomprensibile forse il regista intendeva mostrarci la discesa agli inferi in cui può trascinarci la dipendenza dall'alcool...ma, se così è, anche questa cosa di perde in un totale non sense. Daniel Falicki non ci risparmia la solita scenetta in bianco e nero da film d'autore per omaggiare Fellini (seee...vabbè...). Si salva solo la recitazione e la scenografia immersa sempre in angoscianti ambienti sporchi e malsani. Io passo!