acab - all cops are bastards regia di Stefano Sollima Italia, Francia 2012
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acab - all cops are bastards (2012)

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locandina del film ACAB - ALL COPS ARE BASTARDS

Titolo Originale: ACAB - ALL COPS ARE BASTARDS

RegiaStefano Sollima

InterpretiPierfrancesco Favino, Marco Giallini, Filippo Nigro, Domenico Diele, Andrea Sartoretti

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia, Francia 2012
Generepoliziesco
Tratto dal libro "ACAB - All cops are bastards" di Carlo Bonini
Al cinema nel Gennaio 2012

•  Altri film di Stefano Sollima

•  Link al sito di ACAB - ALL COPS ARE BASTARDS

Trama del film Acab - all cops are bastards

Per Cobra, Negro e Mazinga, essere celerini, agenti della Sezione Mobile, è uno dei lavori più ingrati che possano esistere. Perennemente per la strada e bersaglio continuo dei protagonisti di numerosi episodi di guerriglia urbana, dagli scontri del G8 di Genova ai continui e sanguinosi scontri fuori dagli stadi, i tre sono costretti anche a guardarsi dalla diffidenza dei colleghi della polizia, non sempre favorevoli ai loro metodi spesso violenti e carichi d’odio, e a confrontarsi con una vita privata fortemente compromessa. Un giorno poi, mentre i tre sono impegnati con le loro vite private ormai allo sbando, nella loro sezione arriva Adriano, una nuova recluta da addestrare e a cui impartire le regole base dei celerini.

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Voto Visitatori:   7,10 / 10 (123 voti)7,10Grafico
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Voti e commenti su Acab - all cops are bastards, 123 opinioni inserite

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john doe83  @  22/02/2013 19:17:38
   3½ / 10
La mia paura che fosse l'ennesima porcata made in italy è stata confermata. Girato male, montaggio brutto, recitazione scarsa. Questo paese non riesce proprio a sfornare un film ''d'azione'' decente

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/08/2013 11.00.26
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  09/06/2012 16:47:06
   7½ / 10
"Primo giorno di lavoro e già hai spaccato 'a capoccia a du operai. Come te senti?" - "'na favola".

Che i problemi personali intacchino la necessaria freddezza e l'equilibrio psicologico per un lavoro come il celerino è ovvio.
Questi sono reparti che hanno a che fare con gente in******* più che mai, anche più di loro. Immersi nella violenza reagiscono spesso con ancora più violenza, con un malinteso senso del potere.
Ma da che parte stare? Dalla parte della polizia o dall'altra parte della barricata?
La tensione tra i celerini è alta e si insedia anche nello spettatore.
"Ma che è successo veramente alla Diaz?" - "La più grossa str... della vita nostra".
Lo sanno. Sanno benissimo che bisogna mantenere la testa sulle spalle, ma la voglia di rispetto, di riconoscenza, di rivalutazione del proprio difficilissimo lavoro fa saltare i nervi.
Bellissima e significativa la spiegazione che darà in tribunale Cobra (l'ottimo Pier Francesco Favino).
Che significava *stadio* all'epoca del G8? Guerra.
E talvolta anche adesso.

Bel film, scevro da sbavature e lucidamente freddo.

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4 risposte al commento
Ultima risposta 28/06/2012 16.19.55
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Sa Lumiere  @  02/03/2012 18:02:02
   7 / 10
A ssolutamente uno dei migliori film di genere italiani da anni a questa parte
C elerini incazzàti che menano delinquentelli incazzàti più di loro
A pparentemente pare impossibilie capire da che parte sta Sollima
B uonissimi gli attori, Favino è roba da alzaccese in piedi

15 risposte al commento
Ultima risposta 03/03/2012 19.40.20
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g.marco  @  21/02/2012 00:30:10
   6 / 10
Non male, da qualche spunto di riflessione.
Belle musiche, buone le inquadrature, molto realistiche.
Nel nostro Paese oggi, se ne vedono pochi di film che trattano temi delicati come abuso di potereda parte delle Forze dell'Ordine e razzismo in modo pulito e reale.
Anche se poi il regista deve comunque rientrare nei canoni della cosidetta "morale da esibire". Ed è per questo che

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Ultima risposta 21/02/2012 00.35.35
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Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  09/02/2012 15:29:43
   7 / 10
Un film palesemente di destra, ma non è su questo che si basa il mio voto. Da una parte dà contro i celerini (evidenziando la loro immoralità in alcune situazioni), dall'altra riabilità il loro non facile ruolo (mostrando, per così dire, la spada di Damocle che sta sulle loro teste). Se dovessi trovargli un difetto è che rende un'idea dello Stato troppo, troppo debole. Il finale personalmente mi ha deluso...

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Vale la pena di andarci al cinema.


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Ultima risposta 10/02/2012 10.04.21
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Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  05/02/2012 15:35:23
   8 / 10
Ottimo.
Regia, attori e colonna sonora convincono e coinvolgono, e soprattutto il film ha il notevole pregio di riuscire a non schierarsi, cercando più che altro di mostrare una realtà variegata, sia personale che sociale, al fine di lasciare allo spettatore il giudizio finale.
Sorprende questo film nell'attuale panorama italiano, popolato perlopiù da commediole sciape e drammoni esistenziali caserecci. Mi auguro che i consensi portino le case di produzione a riflettere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2012 17.16.00
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Vito.R  @  04/02/2012 13:21:08
   7½ / 10
Questo è un film onesto. Se ha un pregio è quello di non scadere nel politico. Credo che mostri le cose per come stanno. Qualcuno ha scritto che questo film non racconta alcuna storia. E' vero, ne racconta tante. E' un buon film italiano che si riallaccia a fatti storici attuali con disinvoltura. Da vedere.

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/02/2012 15.03.13
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Scuderia2  @  30/01/2012 12:44:56
   6 / 10
I poliziotti della squadra mobile non sono agenti segreti e nemmeno NOCS.
Quindi:niente gadgets tecnologici,armi sofisticate o Aston Martin;avanti con manganello,casco,scudo antisommossa e camionetta blindata.
E' un lavoro sporchissimo:sgombero di sfollati,extracomunitari,put.tane,e presidi allo stadio e ai cortei.Tutto sul filo del rasoio e dell'adrenalina.
Poi una volta finito il turno ti augureresti che avessero una vita normale...
Il film vuole descrivere invece una realtà fatta di rabbia e violenza non stop:se sei celerino lo sei 24 ore su 24.
Ma le divise sporche non andrebbero lavate in famiglia.
Il fine (rispetto delle regole e dello Stato) non giustifica i mezzi (abuso di potere e omertà).
Film onesto.Imperdibile quanto può esserlo una puntata di Distretto di Polizia musicata decentemente.

Appello alla redazione/moderatori di Filmscoop:se fosse possibile,io sostituirei l'attuale locandina-che fa tanto Ricordati di Me-con quella con il celerino in azione.Molto bella,in stile Moden Warfare.

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Ultima risposta 09/02/2012 18.43.12
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Faco  @  30/01/2012 03:20:00
   5½ / 10
Probabili spoiler :

Premetto , bel film , bel cast bel montaggio sonoro e visivo , tutto meravigliosamente fatto bene MA...

Quello che vorrei analizzare di questo film è molto particolare e mi ci ha fatto pensare un amico dopo averlo visto insieme al cinema. Il concetto che manca e si prende meno in considerazione dopo aver visto un FILMONE del genere e non lo dico per ironizzare, è la novita . Questo mio amico mi ha fatto la seguente domanda : "Dimmi cosa ti ha detto di nuovo questo film" Io tranquillo e sicuro di me stavo per fargli un elenco di tutte gli argomenti trattati e di tutte le morali quando ripensandoci bene , non esistevano . Sono tutte cose sapute e risapute, chi è che non sa che i cellerini vengono bersagliati dallecontinue proteste e dai tifosi , chi è che non sa che fanno gli impicci per essere assolti da eventuali accuse , chi è che non sa che il governo non muove un dito per risolvere le situazioni difficili , chi è che non sa che nonostante provi a cambiare le cose , tutto rimane come prima , chi è che non sa ... ecc ecc . Trovatemi almeno una novità o un informazione importante lasciata da questo film e io cambierò la mia opinione, che per adesso rimane ... film SCIAPO


Per farvi un esempio , almeno su Romanzo criminale c'è una storia , la storia di come è nata la banda della magliana e di come si è fatta il nome, invece secondo me questo film fa riflettere solo a livello emotivo e psicologico. Una sottospecie di documentario romanzato che è stato declassato da un tema attuale che è ben facile intuire dato che è stato trattato e ritrattato .

3 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2012 14.58.35
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  29/01/2012 00:11:09
   8½ / 10
leggeri spoiler

Notevolissimo esordio nel grande schermo per Sollima, il regista della serie tv cult Romanzo Criminale.
Pur non avendo visto la serie (che so per certo essere bellissima) non posso che constatare come questo A.C.A.B. sia un'opera prima davvero sorprendente. Sollima riesce nel mezzo miracolo di fare un film allo stesso tempo bello e importante, di genere ma originale, profondamente d'autore malgrado rischi di vendersi come prodotto per appassionati .
A.C.A.B., titolo-acronimo che sta per "All Cops Are Bastards", espressione nata nel mondo degli skinheads per manifestare un odio viscerale nei confronti dell forze dell'ordine, è un film molto importante, quasi necessario, che affronta con coraggio un tema che non possiamo far finta di ignorare, quello della presenza di teste calde e soggetti non troppo puliti anche nella frangia che teoricamente quelle teste calde, quei delinquenti dovrebbe combatterli, la Polizia di Stato. Attenzione, il film è molto intelligente e critico, non cade nella (aberrante) constatazione per cui la Polizia sia corrotta e "delinquente" peggio dei delinquenti stessi, no, vuole solo mostrare un aspetto, un cancro che per fortuna presenta (spero) poche metastasi.
Partendo dalle vicende di 4 "celerini" il film più va avanti più allarga i propri orizzonti, sfiorando e qualche volta prendendo anche di petto la Storia recente italiana, dalla selvaggia missione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova all'omicidio di Giovanna Reggiani (con relativa vendetta privata di una parte della città contro il campo rom dell'assassino), dall'assassinio di Filippo Raciti a quello, "all'opposto", di Gabriele Sandri. La sceneggiatura, che credo in buona parte deve rendere merito all'opera letteraria primigenia di Carlo Bonini, è straordinaria perchè malgrado il film sia molto frammentato (vuoi perchè spesso "seguiamo" i celerini nelle rispettive vite in montaggio alternato, vuoi perchè inframmezzata da tante singole "missioni") mantiene un'omogeneità di base davvero mirabile e non è un caso che la spedizione punitiva finale che porterà alla denuncia sia come un punto d'incontro di tutte le vicende indipendenti che il film ci ha fino a quel momento raccontato, la necessità di sfogare in un'unica soluzione tutta la rabbia e l'odio che i personaggi avevano accumulato fino ad allora (il problema con la moglie e l'affido della figlia di uno, la mancanza di una casa dell'altro, il desiderio di vendetta dovuto all'accoltellamento di Mazinga e Cobra etc...). Mi pare quasi di aver assistito ad un altro Gomorra per qualità di scrittura e per la capacità di avere un unico filo conduttore malgrado l'apparente dispersione delle varie storie. Qualità di scrittura riscontrabile anche nella caratterizzazione dei singoli personaggi, specie quello di Adriano, il giovane ex coatto interpretato da un sorprendente Domenico Diele (per me m.v.p della pellicola davanti anche al sempre straordinario Favino e a tutto il resto dell' eccellente cast). Inizialmente violentissimo e indisciplinato (a causa anche del suo passato, praticamente opposto a quello delle forze dell'ordine) piano piano verrà educato dai colleghi più anziani al rispetto della divisa e del lavoro che compie anche se sarà proprio questa "educazione" che poi si ritorcerà contro gli stessi colleghi nel finale. Anche se, e qui sta forse una delle vicende più amare del film, alla fine (il regista ce lo suggerisce con Adriano che torna in caserma a prendere gli effetti personali e con l'arrivo del Negro e di Mazinga allo stadio) tutto il tentativo di "pulizia etica" fatto dal giovane si è probabilmente concluso in una bolla di sapone. Il processo di formazione di Adriano è solo una delle tante piccole perle disseminate nelle pellicola. C'è davvero di tutto, l'immigrazione, l'abusivismo, la difficoltà dei padri dopo aver ottenuto la separazione, il razzismo, i due poliziotti che non riescono ad educare il proprio figlio (forse è questa la vicenda fil rouge dell'intero film), la corruzione, la violenza negli stadi e chi più ne ha più ne metta. La regia non ha niente da invidiare ad un prodotto di grande respiro internazionale, le scene visivamente magnifiche si sprecano e non solo quando l'azione e la violenza prendono il sopravvento (per il regista di Romanzo Criminale un gioco da ragazzi) ma anche in sequenze molto più controllate e "scritte". Ad esempio il dialogo nella stanza in cui viene fuori il pasticciaccio brutto della Diaz, tra qualcuno che fa finta di niente ed esce dalla stanza ed altri che stanno in silenzio, è davvero potentissima.
Per non parlare della grande, davvero grande, colonna sonora.
Film destinato a creare polemiche incredibili (anche la componente fascista e nazista entrano prepotentmente in gioco, sia dalla parte dei "buoni" che dei "cattivi") ma che dovrebbe portare ad un'unica, singola, riflessione.
E' un mondo violento, sempre più violento.
E la violenza in questo mondo si combatte con la violenza.
Dobbiamo solo prenderne atto.

20 risposte al commento
Ultima risposta 10/02/2012 19.12.49
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alfrar  @  28/01/2012 00:53:20
   7 / 10
FIlm ben strutturato con ottimi attori.
Unico neo il finale non finale.

3 risposte al commento
Ultima risposta 02/02/2012 10.24.22
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