acab - all cops are bastards regia di Stefano Sollima Italia, Francia 2012
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acab - all cops are bastards (2012)

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locandina del film ACAB - ALL COPS ARE BASTARDS

Titolo Originale: ACAB - ALL COPS ARE BASTARDS

RegiaStefano Sollima

InterpretiPierfrancesco Favino, Marco Giallini, Filippo Nigro, Domenico Diele, Andrea Sartoretti

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia, Francia 2012
Generepoliziesco
Tratto dal libro "ACAB - All cops are bastards" di Carlo Bonini
Al cinema nel Gennaio 2012

•  Altri film di Stefano Sollima

•  Link al sito di ACAB - ALL COPS ARE BASTARDS

Trama del film Acab - all cops are bastards

Per Cobra, Negro e Mazinga, essere celerini, agenti della Sezione Mobile, è uno dei lavori più ingrati che possano esistere. Perennemente per la strada e bersaglio continuo dei protagonisti di numerosi episodi di guerriglia urbana, dagli scontri del G8 di Genova ai continui e sanguinosi scontri fuori dagli stadi, i tre sono costretti anche a guardarsi dalla diffidenza dei colleghi della polizia, non sempre favorevoli ai loro metodi spesso violenti e carichi d’odio, e a confrontarsi con una vita privata fortemente compromessa. Un giorno poi, mentre i tre sono impegnati con le loro vite private ormai allo sbando, nella loro sezione arriva Adriano, una nuova recluta da addestrare e a cui impartire le regole base dei celerini.

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Voto Visitatori:   7,10 / 10 (123 voti)7,10Grafico
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Voti e commenti su Acab - all cops are bastards, 123 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  21/01/2022 19:54:05
   7½ / 10
Film interessante di Sollima, mal interpretato e non compreso (come del resto spesso accade in Italia, e non solo per i film), con degli ottimi attori (Favino su tutti) e che riesce a restituire bene il contesto in cui si ambienta, indagando nella vita dei protagonisti e cercando di capire cosa li porti ad essere come sono.

DarkRareMirko  @  15/03/2021 20:57:19
   9 / 10
Altro film durissimo di Sollima (agghiacciante la sequenza con il nuovo poliziotto fatto quasi morire asfissiato nel camioncino), ottimo cast (Favino mai così spietato) in un'opera che mostra, critica ma alla fin fine si schiera con delle forze dell'ordine, in questo caso, effettivamente dotate di un loro codice d'onore e, in effetti, non troppo tutelate.

Regia di Sollima ottima, buon script; Suburra perfezionerà ulteriormente tutto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gabe 182  @  23/04/2020 00:51:21
   8 / 10
Magnifico, Acab era da tempo che volevo vederlo e finalmente ci sono riuscito.
A.C.A.B. è un film sociale, possono dire che sia troppo di destra, troppo crudo, troppo violento ma non è altro che lo specchio della nostra società.
Stefano Sollima ci introduce nel buio e rabbioso mondo dei celerini, raccontati attraverso un gruppetto di quattro agenti legatissimi tra loro da un vincolo di fratellanza e di esperienza, maturata da anni di scontri contro ultras e civili arrabbiati.
Ma oltre a raccontare questi personaggi, Sollima ci racconta un'Italia sempre più intollerabile nei confronti degli extracomunitari, il cui odio è alimentato dai media che mettono in evidenza le loro nefandezze, da uno stato cieco e insensibile che non tutela neanche i loro difensori (i poliziotti) nei loro diritti.
Un film pieno di rabbia e di razzismo, in cui i celerini Mazinga, Cobra, Negro e l'ex Carletto sfogano le loro frustrazioni in azioni al di sopra dei limiti della legge, sentendosi in diritto di farlo solo per il ruolo che rivestono, attuando una ingiustificata giustizia sommaria, rivendicata da esplicite ideologie fasciste.
Tante realtà messe a confronto nel microcosmo di una Roma mai stata così oscura, protagonisti consumati, rassegnati, folli, le vite di chi ha solo il proprio lavoro in testa ma deve comunque fare i conti con la vita arrivando ad esiti sempre e comunque contraddittori. Non ci sono buoni o cattivi ma solo persone, persino il giovane e violento Adriano si renderà conto che i suoi "fratelli", coloro in grado di mettergli la testa a posto saranno anche quelli ad aprirgli gli occhi ad un mondo di regole poste oltre il codice ufficiale, ne rimarrà scosso abbastanza da dover scegliere dolorosamente.
Trama costruita in modo eccezionale, si può definire un film d'azione, un dramma, un thriller, le vite dei protagonisti quasi fossero lavoratori come tanti, col proseguo però verranno a galla tutti i lati umani e le conseguenti bassezze di cui sono spinti a sporcarsi da una vita difficile in un proseguo di violenza sempre più preponderante.
Protagonisti fantastici, buona parte del merito va proprio agli interpreti, Favino convince tantissimo, gli ultimi film visti con lui mi stanno facendo cambiare idea sulle capacità dell'attore (che personalmente ho sempre considerato pessimo).
Ma come possiamo non nominare Marco Gallino (El Terribile di Romanzo Criminale) Filippo Nigro (il politico corrotto di Suburra) e Andrea Sartoretti (Er Bufalo di Romanzo Criminale) attori con un curriculum di tutto rispetto e che anche qui si riconfermano come ottimi attori. Una nota di merito va anche per Domenico Diele, bravissimo e coinvolgente nella parte di Adriano.
Un film graffiante che fa male e riesce a non essere per niente banale.

GLIMMERTWINS  @  01/04/2020 21:25:32
   9 / 10
Bellissmo.Mai esagerato nelle scene di violenza e privo di quella patetica voglia di stupire ad ogni costo di film dello stesso genere.
Molto (molto) realistico e ben fatto.Un film interessante e pur duro davvero piacevolissimo.
Grandissimo Sollima

Wilding  @  28/03/2020 10:00:12
   7½ / 10
Che la trama fosse molto interessante lo si sapeva già, aggiungi una regia pregevole e interpreti meravigliosi (Favino e Giallini sono magistrali) ed ecco un film davvero ben fatto.

Sestri Potente  @  30/01/2020 18:20:38
   8 / 10
Uno dei primi lavori di Sollima: opera cruda e spietata, che offre più di uno spunto di riflessione.
Un po' lo specchio della società attuale...

olikarin  @  15/04/2018 02:47:01
   8 / 10
Sollima è Sollima. O piace o non piace. Dopo la visione di "Suburra" giurai di vedere A.C.A.B. il prima possibile e.. finalmente! Non c'è molto da dire a livello tecnico: la regia di Sollima si riconosce e la scelta degli attori è sempre eccezionale, soprattutto Pierfrancesco Favino e Marco Giallini, ma il resto del cast non è da meno (Filippo Nigro, Domenico Diele, Andrea Sartoretti). Il difetto della pellicola sta nel finale: non è chiaro ma non è nemmeno il "finale ambiguo e perfetto", di quelli che lasciano a bocca aperta, per intenderci. Non si sa dove vuol andare a parare, non rischia, non si espone troppo. Le questioni non vengono risolte: né la vicenda principale né le vicissitudini dei tre protagonisti. Ciò che emerge è la scelta di Adriano.
Ed è proprio questo il punto. Nigro, Mazinga e Cobra sono abituati ad agire in un determinato modo, in base a certi principi, in base alla propria morale. Invece Adriano, pur adattandosi inizialmente, sceglie poi di imboccare una strada diversa.
Uno degli aspetti più veri della pellicola sta proprio nel fatto che non ci sono innocenti o colpevoli al cento per cento. Ognuno ha le sue ragioni, pregi e difetti. Cobra è leale: in che senso? Non tradirebbe mai un fratello, Adriano d'altro canto non riesce sempre a chiudere un occhio, è più fedele alla giustizia. Allora tutto è relativo, chi siamo noi per giudicare? Semplicemente spettatori che possono trovare qualcosa di sé nei personaggi: c'è chi è più Cobra e chi è più Adriano. Punti di vista.
Se c'è una scena che resta impressa è quella dove vera protagonista è la musica: "where is my mind", una scena violenta e poetica al tempo stesso, che mix perfetto. Colonne sonore azzeccatissime.

Non tutto viene risolto, basti pensare ancora al rapporto di Negro e Mazinga con i rispettivi figli. Ma il film resta, è incisivo grazie al suo essere così crudo, così realistico, così sincero con ottime interpretazioni orchestrate e dirette da un vero maestro. Grazie Sollima e grazie al cast! E poi mi tocca sentire definire capolavori film alquanto scadenti, noiosi e prevedibili. Il cinema italiano è ancora vivo, un cuore che pulsa. "Suburra" e "Non essere cattivo" (che trovo superiori ad A.C.A.B), per fare qualche esempio, si fanno davvero amare. Proprio grazie a "Suburra" e a Sollima ho imparato ad avere fiducia nel cinema italiano comtemporaneo.Tutto questo è importante e prezioso perché esistono ancora gioielli fra tanti prodotti superficiali, dimenticabili e inutilmente furbi. Insomma, A.C.A.B. non sarà perfetto ma lascia il segno..

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  11/03/2018 00:10:33
   7½ / 10
Ottimo film. Consigliato. Magari poteva durare un po' di più, approfondendo alcune vicende che alla fine restano aperte (compresa quella principale).

yeah1980  @  04/07/2017 10:52:32
   8 / 10
Film che affronta un tema più difficile di quanto si possa pensare, lo fa con sincerità e onestà.

Biasx  @  20/05/2017 02:13:30
   8 / 10
Quella di Sollima è arte, e c'è poco da discutere. Favino è un mostro del nostro cinema. Con due elementi così si vince facile. Il risultato infatti è un prodotto validissimo. Un film cupo, duro, realistico il cui sfondo è la cronaca del nostro Paese.

marcogiannelli  @  13/10/2016 17:31:31
   7½ / 10
gran bel film italiano, diretto da un eccellente Sollima, nessuno è un eroe, siamo tutti umani e intenti a fare errori, l'uno diverso dall'altro
forse un pò sovrattono alcune interpretazioni, ma davvero un buonissimo esempio di cinema italiano

Light-Alex  @  23/09/2016 12:06:28
   6½ / 10
Sollima si conferma un confezionatore di storie sporche, rudi, con un linguaggio duro, diretto ma molto efficace cinematograficamente parlando. Supportato da un ottimo cast e una realizzazione tecnica molto buona, questo ACAB riesce esteticamente e al livello di resa ad essere superiore ai suoi contenuti.
Perché per il resto vedo dei limiti nel film: la storia si accartoccia più volte in sé stessa, situazioni tirate ed esagerate, viene narrata una sola tematica, la violenza e il branco, quasi compiacendosi di questo, cercando una spettacolarizzazione.

Sollima trae origine dei suoi lavori là dove c'è il marcio nella società italiana, confezionando qualcosa che non ha un messaggio o una morale, ma descrivendo solo, abbinando una certa abilità estetica e di ritmo del film. Questa la chiave per leggere i suoi lavori che fin qui ho visto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR alexava  @  21/06/2016 01:03:22
   8½ / 10
No, veramente. Leggendo gli altri commenti sono rimasto di stucco per il fatto che nessuno ha decretato con chiarezza che Sollima è un regista eccezionale.

Mentre la maggior parte dei registi italiani getta lo sguardo sulla propria classe sociale di appartenenza, raccontando (talvolta molto onestamente ed efficacemente) la decadenza e lo sfarzo, Sollima cerca il conflitto, l'azione, la poetica della violenza nel nostro quotidiano. In quel quotidiano che le classi sociali più basse vivono sulla loro pelle, giorno dopo giorno.

Con ACAB getta le basi stilistiche della futura serie Gomorra. L'idea della fotografia, le steadycam a segurie, il trattamento degli esterni notte e soprattutto la ricerca dello sguardo dell'attore. Tant'è vero che sia in ACAB che in Gomorra non c'è praticamente un attore che non abbia uno sguardo meno che magnifico.

Giallini che ha uno sguardo da puro western, Filippo Nigro i cui occhi pesano come un macigno pure che lo inquadri in piano americano, e infine l'occhiata attenta, nervosa, rapida e crudele di un Favino semplicemente straordinario. Una delle migliori prove dell'attore.

E mi venite a parlare di trama? ahahahahahahahah!

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  31/03/2016 15:25:52
   6 / 10
Anche per me è un film un po' troppo sopravvalutato, che non va oltre qualche spunto di riflessione non adeguatamente portato avanti. Buona la recitazione di Favino.

alescar84  @  18/12/2015 09:09:47
   6½ / 10
Discreto film anche se un po' troppo versione "documentario"...trama poco organica nel suo sviluppo

Lavezzi78  @  16/10/2015 08:07:32
   7 / 10
Film interessante, anche se i personaggi e le situazioni mi sembrano un tantino esagerati........comunque, il regista sollima dimostra tutta la sua bravura nel saper gestire una storia non semplice.....bravo come al solito giallini; così così favino.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  14/10/2015 19:21:24
   6½ / 10
Niente di particolare ..pensavo meglio ..qualche sano momento di ordinaria follia celerina,qualche sano momento di idiozia italiota ..
Bravi gli attori,ma a me la sceneggiatura è sembrata un pò forzata..troppo incasinata la vita dei poliziotti,non mi è sembrata poco veritiera..poi magari li conosco solo io gli sbirri tranquilli che cercano di sbattersi il meno possibile..
comunque a parte ciò il film ci sta ..ma con riserva di giudizio..

chem84  @  26/01/2015 22:52:53
   6½ / 10
Pensando di vedere un film che ci picchiasse giù più duro sui bastards, son rimasto un po' deluso dalla Don Abbondiaggine del regista.
Però nel complesso è girato bene e le interpretazioni convincono.
Più che sufficiente.

gemellino86  @  07/11/2014 20:25:25
   6 / 10
Film a mio parere un po' sopravvalutato. Dà qualche spunto di riflessione ma alla fine rimane poco. Favino si conferma un bravo attore. Per me non va oltre la sufficienza.

pisano  @  23/01/2014 22:50:48
   6½ / 10
Abbastanza realistico...da vedere

fiesta  @  18/12/2013 11:36:55
   4 / 10
Mancava solo qualche accenno a una qualsiasi strage di stato e il polpettone era pperftto. Subdolo e bugiardo. Purtroppo quando accenni ai meccanismi di potere non puoi essere semplicista. È un argomento troppo importante. Questo è nascondersi dietro la fiction, sfruttando l'immaginario collettivo (violenza brada, cameratismo, nonnismo, gioco di squadra) per accontentare il pubblico con una buona dose di violenza e sangue, tralasciando gli aspetti più interessanti.

Oh Dae-su  @  08/10/2013 15:14:28
   6 / 10
Me l'aspettavo migliore, anche se presenta degli buoni spunti.. L'ho trovato abbastanza lento e leggermente sconclusionato.

il ciakkatore  @  22/08/2013 22:41:15
   7½ / 10
Coinvolgente e con la tensione che perdura per tutto il film,se fosse stato fatto in america,con le loro star hollywoodine sarebbe stato un bel blockbusterone,purtroppo ma per fortuna nostra il film è tutto italiano,grande Favino! A volte è un po' troppo incentrato sul tema razziale,ma nel complesso risulta un ottimo prodotto

codino18  @  22/08/2013 14:26:42
   8 / 10
Bello coinvolgente con un Favino che si conferma uno dei nostri migliori attori. Da non perdere

cultmovie  @  06/08/2013 10:56:46
   8 / 10
ho apprezzato molto questo film veramente ben fatto e con una trama interessante, sono sempre un pò diffidente verso le produzioni italiane soprattutto quelle degli ultimi anni ma questo film personalmente credo che abbia poco da invidiare anche a film di registi stranieri. Ottima la prova degli attori in particolare di Pierfrancesco Favino entrato nella parte ottimamente. Una delle cose che ho apprezzato maggiormente sono le storie personali dei vari protagonisti, un vero spaccato dell'Italia di oggi e dei vari problemi e conflitti che sorgono all'interno delle famiglie e nei rapporti umani, ovviamente ci sono anche alcune pecche...ad esempio la visione che si da delle forze dell'ordine è un pò "superficiale" e non si approfondisce più di tanto l'argomento...piuttosto si mostra uno spaccato di questa realtà e di come alcuni reparti delle forze dell'ordine (i cosidetti celerini) agiscono o si comportano anche nei rapporti tra di loro! in conclusione non si da una vera e propria spiegazione e tantomeno si tenta di giudicare perchè agiscano in quel modo, diciamo che sul finire il film resta un pò imparziale e da degli spunti di riflessione, come per farci capire che in pratica se le forze dell'ordine agiscono così non è tutta colpa loro e un pò è colpa anche della società e di poteri più alti. Comunque consiglio a tutti la visione del film.

Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  01/06/2013 20:10:57
   7 / 10
Ho trovato questo film interessante per come mostri i vari conflitti che le forze di polizia hanno con tutti gli altri e anche dentro di loro. Non male i personaggi (e pure Sollima) rappresentati da attori decisamente bravi. Alla fine l'unico colpevole contro cui è puntato chiaramente il dito è lo Stato. Per tutti gli altri non ci sono chiare condanne o assoluzioni. Non mi ha convinto l'averci infilato così di striscio il G8 di Genova (anche se un'idea dell'opinione dell'autore ce la si fa).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento pompiere  @  01/06/2013 14:53:04
   7 / 10
Sollima dirige in maniera risoluta un gruppo di poliziotti-gladiatori, coinvolgendo loro così come le Istituzioni o i semplici cittadini: tutti sporchi, cattivi e criminali.

benzo24  @  26/05/2013 20:58:25
   4½ / 10
Grande delusione. Abbastanza noioso e scontato.

enriqo  @  16/05/2013 22:38:46
   6½ / 10
Fa acqua da molte parti. Classici e cronici problemi dei film italiani degli ultimi anni/decenni: sceneggiatura mediocre, interazioni fra i personaggi poco verosimili. Il piu' grave errore e' non farci capire perche' il figlio di Mazinga ha un rapporto cosi' orrendo col padre, che fra tutti i personaggi sembra uno dei meno indecenti... La scena dei tafferugli dentro lo stadio e' stata chiaramente fatta con un budget di duecento euro (o meno). Capisco che e' difficilissimo girare una scena in uno stadio, che e' costosissimo coinvolgere abbastanza comparse da riempire uno stadio, ecc., ma se dovete girare una scena cosi' eclatantemente artificiale, a 'sto punto non la girate proprio!
Comunque lo salvo uno per la buona recitazione, e poi per il tentativo onesto di ricostruire comportamenti, vite e psicologie dei poliziotti. I dialoghi sono anche piuttosto realistici. Si possono riconoscere in questo film delle vaghe ascendenze neorealiste.

Goldust  @  01/04/2013 19:25:56
   7 / 10
Efficace spaccato di vita - vissuta e da vivere - di tre celerini impegnati in prima linea contro la violenza quotidiana e contemporaneamente soffocati da svariati problemi personali. E' anche una storia di amicizia virile perchè, come spesso succede, non tutto è superabile e quasi nulla è conciliabile, l'unica disperata speranza di farcela è quella di potersi fidare l'uno dell'altro. Partendo dalla Diaz e passando per gli omicidi Raciti e Sandri si procede di pari passo con episodi di sangue di stretta attualità senza che il regista perda mai il filo conduttore della storia, cioè quello di fornire allo spettatore un punto di vista privilegiato ( cioè dall'interno ) per riflettere su problemi, limiti e dinamiche dei corpi speciali della Polizia. Un compito riuscito, nonostante la violenza rappresentata sia talvolta ingiustificata e lo stile registico più adatto ad una fiction televisiva che ad un prodotto per il grande schermo.

castoro79  @  25/03/2013 21:03:51
   7 / 10
Tosto, a tratti un po' gonfiato, mostra certamente la realtà da due prospettive diverse...ma poi neanche troppo!

Krasnodar  @  20/03/2013 12:26:15
   7½ / 10
A me è piaciuto molto , a quanto pare ogni tanto anche l'Italia riesce a sfornare qualcosa di buono .. OGNI TANTO !

john doe83  @  22/02/2013 19:17:38
   3½ / 10
La mia paura che fosse l'ennesima porcata made in italy è stata confermata. Girato male, montaggio brutto, recitazione scarsa. Questo paese non riesce proprio a sfornare un film ''d'azione'' decente

1 risposta al commento
Ultima risposta 06/08/2013 11.00.26
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dkdk  @  17/02/2013 01:21:25
   7 / 10
film che riesce a raccontare perfettamente la difficile situazione di roma dal punto di vista della sicurezza, da un punto di vista molto realistico sul lavoro della celere a volte con comportamenti borderline da parte della polizia italiana
Giallini non ne sbaglia piu uno, Favino e Nigro non sono da meno.

Tuonato  @  11/02/2013 21:53:29
   6½ / 10
Blockbuster all'italiana.
Con pregi e difetti del genere, tecnicamente ottimo il film intrattiene a dovere si lascia guardare ed indigna.
Ma di per contro non è plausibile per come Sollima ce la vuole raccontare, con molte situazioni tiratissime verso l'ago dell'esagerazione.
Altro che super partes, disegnare i celerini come fascisti sadomaso violenti e rabbiosi non è proprio non schierarsi.

Wally  @  09/02/2013 13:04:50
   8 / 10
Dal regista di "Romanzo Criminale - La Serie" non mi sarei mai aspettato di meglio!
Fierissimo, storia di amicizia, di lotte, divisioni ecc ecc, con un cast eccezionale.

E' cosi che dev essere il cinema Italiano. Deve trattare fatti a noi interresanti non tette e culi a Natale.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  08/02/2013 21:29:18
   7 / 10
La frenetica esistenza di un "branco" di celerini la cui amicizia è diventata inossidabile anche a causa della loro comune partecipazione al G8 di Genova!
Il film tocca spesso l'attualita' con i fatti storici a noi noti come esempi di violenza da parte o contro la polizia...un mestiere mai apprezzato dagli ultra' sportivi in particolare.
Per i tre amici è difficile avere una vita al di fuori del "mestiere" e chi ci prova deve lottare duramente contro i facili cliche' giovanili.
Un bel film, duro al punto giusto, con un cast indovinato che ti permette di entrare in questo "branco" dove è difficile sia entrare che venirne fuori.

Gruppo REDAZIONE Pasionaria  @  07/02/2013 15:40:24
   7½ / 10

Bell'esempio di cinema italiano, riuscito perchè è cinema puro, senza trascinarsi la coda delle fiction, cui ci vogliono abituare.

Film durissimo come la realtà che racconta, resa più reale dalla convinta e convincente interpretazione degli attori; film che offre vari spunti per ottime riflessioni.

Seida  @  07/02/2013 10:30:54
   7 / 10
Inaspettatamente bello,duro e reale.La dote migliore di questo film è di spiegare la realtà della celere senza pregiudizi e senza schierarsi apertamente ne dalla parte della polizia ne contro.I poliziotti sono cattivi,disturbati e senza pietà,ma sono anche quelli che subiscono le frustrazioni di quelli che difendono evanno avanti on mezzo a mille difficoltà.Consigliato.

cicatesta  @  05/02/2013 20:30:47
   9 / 10
BELLISSIMO Acab! Vorrei vederne uno al giorno di film così interessanti e avvincenti.
Sin dalla primissima scena il film prende un gran ritmo che non conosce sosta per tutta la durata, molto interessanti e realistiche le sottotrame dedicate ai singoli poliziotti e alla loro vita privata, potenti e ben fatte le scene sugli scontri e quelle di violenza.
Grandissimo bel film, lo consiglio assolutamente!
Vi farà guardare con un occhio di maggiore riguardo gli agenti di Polizia.

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  27/12/2012 17:54:29
   6 / 10
Film che cerca di mostrare la vita dei celerini con riferimenti alla cronaca recente dell'Italia.
Un film abbastanza bilanciato, cerca di mostrare la realtà senza condannare ne assolvere nessuno. Da un lato si mostrano gli abusi di potere e dell'altro l'incapacità della Stato a fare rispettare il diritto.

Trixter  @  12/12/2012 22:18:13
   7 / 10
Pellicola tosta di buona fattura. E' vero, gli sbirri sono dei veri bastardi, spesso traditi dai fumi dell'alcool, da tirate di droga, esaltati fino all'esagerazione, scaricano frustrazioni personali su studenti, operai e disoccupati che protestano per il riconoscimento di diritti non riconosciuti, magari proprio da quei politicanti che i piedipiatti tutelano, scortano e difendono da bravi maggiordomi del 21esimo secolo.
Gli attori sono molto bravi, il cast ben scelto ed amalgamato. Benchè indugi molto su fatti personali e vita privata degli agenti, il film non mi è sembrato noioso, anzi... è proprio la vita privata da perdenti e disillusi che fa riversare odio e violenza nel lavoro e nelle retate senza pietà. Promosso.

Invia una mail all'autore del commento DjAlan78  @  21/11/2012 13:33:18
   7 / 10
Molto apprezzato. Esempio di cinema italiano di buona fattura.

fabri70  @  19/11/2012 13:40:18
   7 / 10
finalmente un film italiano degno di un bel fatto di cronaca.questo è cinema.cristian de sica...guarda e impara

pinnazza  @  12/11/2012 21:07:58
   7½ / 10
film intenso, duro e crudo.
una storia di frustrazioni troppo spesso sfogate in modi non esattamente ortodossi.

più che discreto

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  22/10/2012 11:33:28
   7½ / 10
Per una volta non rimango scandalizzato nel leggere "realizzato con il contributo del ministero per i beni e le attività culturali" nei titoli di coda. Un gran bel film italiano, finalmente in linea con il migliore cinema europeo. Crudo, spietato, cinico: un ritratto fosco della società che non funziona, ancora legata a un istinto primordiale mai veramente soffocato, la violenza. In questo azzeccata l'ambientazione di una Roma decadente. Ottima la colonna sonora, diversi brani sono da intenditori. Perfetto il cast, immenso Savino ma validi tutti gli altri, in particolar modo ho gradito l'interpretazione di Domenico Diele.
Se proprio dobbiamo parlare di punti deboli, questi vanno unicamente riscontrati nelle scene di guerriglia urbana. Ben girate, ma causa il bilancio limitato a disposizione non si è potuto ricreare ancor meglio la sensazione di devastazione e delirio che purtroppo caratterizzano spesso le nostre piazze.
In definitiva da vedere, soprattutto per chi è dell'ambiente; poliziotti e non.

Ch.Chaplin  @  07/10/2012 14:48:53
   6 / 10
Eccellenti gli attori, buona la sceneggiatura e la fotografia. Purtroppo non sono riuscito ad apprezzarlo pienamente. Questo ACAB sembra che non riesca mai a dire ciò che veramente vorrebbe urlare. Sembra chiuso in un limbo da cui non riesce ad uscire. Intrappolato

JOKER1926  @  02/10/2012 02:22:50
   7 / 10
Il titolo "ACAB" mediaticamente picchia forte. "Tutti i poliziotti sono basta rdi", l'inno di rivalsa e di ideologia (?) di chi odia le forze armate negli ultimi tempi, in Italia, è divenuto sempre più pressante, picco che, nonostante tutto, sembra esser già stato toccato alcuni anni fa (picco inteso per quanto concerne i disordini agli stadi, non altre situazioni).

Il disegno cinematografico intrapreso da Stefano Sollima fa il suo lavoro e il suo effetto. Qui, in poche parole, siamo dinanzi ad una produzione densa e cazzuta che fotografa in modo spietato e potente le dinamiche esistenziali dei celerini fra lavoro (o sopravvivenza) e vita esterna, quella familiare.
"ACAB" quasi assume i toni lirici della tragedia greca , toni adattati (ovviamente) alla routine urbana e irrequieta dell'underground italiano.
Gli attori , non c'è Leonardo di Caprio e Marlon Brando, sfoderano comunque prestazioni da urlo, massicce e sentite.
Filippo Nigro e Pierfrancesco Favino l'arma in più.
La storia delineata dalla regia italiana non concepisce nel suo ventre logistico alcuna schematizzazione di narrazione ma, in modo disperato, cerca di snocciolarsi attraverso situazioni di pura violenza. In questi momenti il pubblico suda e trema dinanzi a dinamiche bastarde e derisorie. Si va, insomma, da quelle che riguardano il privato a quelle dell'ordinario. Ovvero quelle che hanno a che fare con la difesa e la protezione della Patria, anche se quest'ultima ha perso risonanza ideologica e pratica.
"ACAB" detta tutta richiama persino "Ultrà", in effetti queste sono pellicole che entrano dentro, e spesse volte, ci rimangono. Sollima mette nel suo film spunti vari, dalla clemenza per gli stranieri innocenti al senso sublime del Fascismo che spazza via le prepotenze dello straniero cattivo.

McLovin  @  10/09/2012 16:26:10
   6 / 10
Film piuttosto riuscito e una volta tanto un prodotto made in Italy facilmente esportabile all'estero. Ripercorre in maniera un po' didascalica ultimi noti avvenimenti di cronaca cadendo però spesso nella trappola dei luoghi comuni. Comunque un film che merita la sufficienza.

Febrisio  @  09/09/2012 09:54:20
   6½ / 10
Nel comune immaginario sembra che il ruolo del poliziotto sia sempre protetto e difeso da qualsiasi cosa faccia. La verità è che, come molti comuni immaginari vengono sfatati, anche per questo sarà così. La divisione dalle alte sfere, quindi chi decide e possiede poteri, e chi lavora sul campo, il semplice poliziotto, è una relazione da burattinai, stile il semplice impiegato e il suo capo, se non ancora più su nella piramide della merdocr... scusate... meritocrazia...
ACAB mostra quindi non più il poliziotto come semplice eroe quotidiano, ma lo mette nella giungla di chi deve difendersi a sua volta, e a suo modo. Ne nasce di conseguenza una pellicola politicamente scorretta. Una sorta di denuncia di cui non se ne sente il peso durante la visione; poco mirata, poco trattata nei suoi risvolti. Addirittura a volte non si capisce da che parte voglia patteggiare. Lo svolgimento è perlopiù superficiale, fatto bene, ma senza mai scalfire. L'unica cosa che ha lasciato, a mio modo di vedere in modo molto più ingrato rispetto al film, è la tendenza giovanile di usare, anzi no, abusare dell'acronimo ACAB e sprayarlo ovunque, scuole comprese. A questo va forse il merito di quella superficialità presente nel film; una pigrizia nel non riuscire a isolare il tema, riuscendo a trattarlo a beneficio di qualsiasi spettatore. Al momento per me rimane un esempio di messaggio lanciato non troppo bene, che verrà abusato per altri modi.

Invia una mail all'autore del commento mcnapo89  @  06/09/2012 11:18:57
   7½ / 10
Film molto bello che tratta una grande quantità di temi "caldi" che agitano la società italiana, la quotidianità si mischia con il lavoro degli agenti antisommossa facendo nascere svariate contraddizione tra gli stessi protagonisti. Un ottimo prodotto italo-francese che sicuramente avrebbe meritato maggiore visibilità a livello nazionale....Voto 7 (+ mezzo punto perchè italiano)

werther  @  05/09/2012 00:17:30
   5 / 10
Un film di significato non è per forza bello, sicuramente tratta un tema attuale e lo fa dal punto di vista del celerino.Veritiero sicuramente e bravo a mettere in risalto la filosofia di vita di tre celerini,bravi Favino,Nigro e Giallini, ma profondamente noioso, mi ha appassionato sinceramente poco,nonostante ,seguendo il calcio, sia un tema vicino a me.Sarà l'argomento delicato,sarà la trama troppo compassata e a volte troppo incentrata sulla vita privata dei personaggi,non lo so,fatto sta che gli sbadigli si sprecano.Peccato perchè Sollima l'ho apprezzato tantissimo nella serie Romanzo Criminale davvero ben fatta.

Manu96z  @  22/08/2012 17:08:18
   7½ / 10
Veramente bravo il regista Sollima, ottima la performance di Favino e Giallini, l'unica cosa che a me sinceramente non è piaciuta molto è l'interpretazione di Nigro, non mi è sembrato molto spontaneo nella scena delrito d'iniziazione per il celerino Diele, e neanche nella scena del raid nel covo degli estremisti di destra, per vendicare Mazinga, mentre per le altre situazioni come il giardino degli albanesi e le liti con la moglie è molto bravo; finale che ti lascia col fiato sospeso, bellissima l'immagine dei tre celerini fianco a fianco.

davmus  @  09/08/2012 22:52:43
   8 / 10
Taglio destrorso/antidestrorso.......comunque bel film, merita di esser visto!

baskettaro00  @  04/08/2012 22:04:40
   7½ / 10
buon film che tenta di denunciare la violenza e il cieco odio da parte di coloro che dovrebbero reprimerlo con ogni mezzo,usandolo in casi estremamente necessari.favino primeggia su tutti,veramente bravo!

giraldiro  @  04/08/2012 16:29:51
   7 / 10
E' sicuramente un film di buon livello, caratterizzato da buone interpretazioni (più che altro quelle degli attori principali) e da una storia che nel complesso si segue e quindi il sette a mio parere ci sta, però analizzando attentamente il modo in cui questo film tratta l'argomento devo ammettere che non ha torto chi dice che il regista ha affrontato la questione in modo un po' frivolo.

calso  @  06/07/2012 10:58:16
   7 / 10
Bel film italiano...cast sicuramente ottimo, a livello italiano il migliore...rendono infatti benissimo il fanatismo sia di certi poliziotti sia di certi giovani e ciò non può che portare allo scontro violento senza possibilità di dialogo...

clint 85  @  04/07/2012 03:20:30
   6 / 10
Qualche buono spunto anche se fondamentalmente la trama non decolla mai!
Niente di eclatante; siamo di fronte alla SUFFICIENZA FATTA FILM!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  02/07/2012 21:47:20
   8 / 10
minchia se gli piace the shield a stefano sollima.

Invia una mail all'autore del commento INAMOTO89  @  27/06/2012 13:01:43
   7½ / 10
Sinceramente mi aspettavo un film piu' ''di parte'' ( contro gli sbirri ovviamente), invece tende a mostrare la realta' cosi' com'è lasciando che sia lo spettatore a prendere una posizione.
Tuttavia mi è parso un po' furbetto come film dal momento che la maggior parte degli antagonisti della sbirraglia sono tutte persone di Meerda ancora + degli sbirri stessi( rumeni balordi, fascisti di meerrdaaa, ultras con la lama ), quindi è facile giustificare cobra e compagni in situazioni limite come quelle mostrateci.
Motivo in piu' per mettere a tacere chi definisce questo film ''palesemente di destra''.

A parte questo è fondamentalmente un buon film, bravo il cast e ottime colonne sonore anche se la scelta di scomodare il pezzo + bello di IAN CURTIS cosi', fuori contesto è INACCETTABILE e irrispettosa alla sua memoria ( cosi' come fu indegno usare love will tear us apart in donnie darko).

MOlto bella invece la scelta di usare wher's my mind dei pixies nel massacro di quelle merdee di fascisti ( citazione a fight club ?? ) , e bellissimo anche il finale (aperto?) con lo sbirro che dice ''me sa che stasera pagamo er conto''.
SAREBBE ANCHE ORA !

Xavier666  @  14/06/2012 00:33:43
   8 / 10
Il celerino guarda il nome del piazzale, Diaz... Riflette qualche secondo, nella piazza antistante lo stadio in un silenzio assordante insieme al suo gruppo, aspettando la furia dei romani pronti a vendicarsi per la morte di Sandri...
"come si chiamava quella scuola a Genova? me sa che stasera pagamo er conto"

Capolavoro.

No, vabbè, non sarà il capolavoro del cinema italiano, ma è MEMORABILE.
Favino strepitoso, come al solito.

CEEEELERINO FIGLIO DI ******* CEEEEELERINO FIGLIO DI *******AAA

m@ssì  @  09/06/2012 17:45:02
   7½ / 10
Ogni tanto il cinema italiano tira fuori qualche chicca più che positiva e credo sia uno dei migliori film di casa che ho visto negli ultimi dieci anni..e abbastanza veritiero ambientato in questi ultimi anni da Giulani a Raciti alla reggiani e sandri il razzismo..evidenziando gli stati d animo dei celerini in quei momenti..ottimo anche il cast su tutti un bravissimo favino!!!!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento thohà  @  09/06/2012 16:47:06
   7½ / 10
"Primo giorno di lavoro e già hai spaccato 'a capoccia a du operai. Come te senti?" - "'na favola".

Che i problemi personali intacchino la necessaria freddezza e l'equilibrio psicologico per un lavoro come il celerino è ovvio.
Questi sono reparti che hanno a che fare con gente in******* più che mai, anche più di loro. Immersi nella violenza reagiscono spesso con ancora più violenza, con un malinteso senso del potere.
Ma da che parte stare? Dalla parte della polizia o dall'altra parte della barricata?
La tensione tra i celerini è alta e si insedia anche nello spettatore.
"Ma che è successo veramente alla Diaz?" - "La più grossa str... della vita nostra".
Lo sanno. Sanno benissimo che bisogna mantenere la testa sulle spalle, ma la voglia di rispetto, di riconoscenza, di rivalutazione del proprio difficilissimo lavoro fa saltare i nervi.
Bellissima e significativa la spiegazione che darà in tribunale Cobra (l'ottimo Pier Francesco Favino).
Che significava *stadio* all'epoca del G8? Guerra.
E talvolta anche adesso.

Bel film, scevro da sbavature e lucidamente freddo.

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4 risposte al commento
Ultima risposta 28/06/2012 16.19.55
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Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  06/06/2012 18:31:37
   6½ / 10
Uhmmm non male dai. Però il cinema italiano (questo cinema italiano!!!) rimarrà sempre molto provincialotto! Certo che non tutti i celerini sono delle persone sfigate e con dei problemi come i protagonisti...

floyd80  @  06/06/2012 13:08:59
   6 / 10
Una pellicola girata bene che cerca di raccontare la vita del reparto mobile e di chi lavora per esso. Gli attori sono sopra la media.
Purtroppo il difetto italiano di attenersi per forza di cose alla realtà (la diaz, la morte di Sandri...) lo ritroviamo anche in questa pellicola.
In ogni film italiano (vedi Diaz, romanzo criminale, la meglio gioventù) ci deve essere un riferimento alla realtà e secondo me questo limita la pellicola e la struttura del film.
Però se proprio si vuole raccontare la realtà dei fatti a mio giudizio bisogna essere coerenti e non disegnare le forze dell'ordine come dei sadomaso in divisa.

vale1984  @  06/06/2012 09:33:57
   7 / 10
I film italiani non mi piacciono mai ma questo mi ha stupito, è crudo ed efficace e gli attori sono stati molto bravi. Il film interpreta la vita dei celerini, le contraddizioni, gli episodi di violenza, la paura e le vite fuori dal lavoro. Interpreta le contraddizioni della violenza negli stadi, degli atteggiamenti violenti e spaventati dei celerini, ma anche delle situazioni giornaliere di lotta con gli esaltati degli stadi.
Un film che in parte denuncia la Diaz, in parte si schiera contro i celerini ma anche contro gli esaltati. Insomma piuttosto completo e ben fatto.

Bobby Peru  @  01/06/2012 16:59:08
   7½ / 10
Bel film. Quando esce una pellicola italiana che vale, va detto, senza andare a cercare necessariamente il pelo nell' uovo.
Funziona a dovere, certo lho visto poco dopo aver visto Diaz (di cui vi è un vago collegamento nello stesso acab) un po giocoforza ti viene da far paragoni e qui acab ne esce sconfitto nel complesso come"intensità e violenza" sbattuta allo spettatore. Però la caratterizzazione dei personaggi è indubbiamente superiore, Favino nulla da dire... ci sono 2-3 scene in cui è fantastico oltretutto. Ma mi sono piaciuti anche gli altri.

Bene, sono contento quando vedo un bel film... italiano!

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  30/05/2012 01:17:03
   7½ / 10
Gran bel film italiano; ottimo cast, Favino in primis, e sceneggiatura solida lontana dalle solite fiction italiote.
Una storia dura, atmosfere cupe, un film non giudicante, non moralista ma responsabile.
Assolutamente consigliato.

outsider  @  28/05/2012 11:56:53
   7½ / 10
Allora, anche io ho visto questo discusso film.

Inizio col dire che si tratta di un buon prodotto, forse uscito in ritardo ai temi trattati, i cui richiami alla realtà non mancano certo e parlo proprio dei nomi e delle vicende, anche troppe e concentrate, direi.

La povera Giovanna Reggiani, barbaramente violentata da extracomunitari incivili, il povero eroe Filippo Raciti, vittima della barbarie da lotta allo stadio, il martire e vittima, da tutti compianto Gabriele Sandri, alla cui memoria va un doveroso pensiero di affetto, vittima di un esaltato con un'arma in pugno, gli orrori della Diaz e del G8, spesso richiamati e forse altro ancora citato in questa pellicola.

Il lavoro dietro le quinte e nella preparazione c'è stato, eccome. Ho personalmente visto un servizio con interviste dettagliate, qualche tempo fa, in TV a tutti gli attori.

Potrei scrivere molto, tanto, ricadrei in lungaggini stancanti perchè, comunque, al di là di quelle che potrebbero essere le mie modeste riflessioni, il film va visto e la riflessione è individuale. Non credo che il mio dire possa valere più di quello di un altro.
Rettifico: il film "va" visto se si nutre un interesse per l'argomento e per capire cosa accade quando l'uomo smette di vivere la sua individuale creatività e confluisce in un gruppo. Perchè questa è la realtà, lo scontro dei gruppi, il picchiarsi, il degenerare nella complicazione della lotta per nulla, per distruggere il prossimo sul quale, forse inconsapevolmente, si sfoga la rabbia individuale.
Certo, i motivi per la collutazione vengono raffigurati nell'opera, visti come inevitabili, ma, a parer mio, dietro tutte le dinamiche c'è lo stato ed il sistema stesso, i politici mangioni e strafottenti, la cui esistenza viene adombrata in più occasioni nell'opera.
Triste, tenera e reale, la vicenda di Negro che deve fre da padre in una separazione dalla moglie straniera, quella di Mazinga che non riesce a fare il padre di un figlio 16 enne ribelle, la solitudine di Cobra, la rabbia dell'ex poliziotto, lo smarrimento del "nuovo" del gruppo che non è riconosciuto come parte se non dopo che ha accettato lo stesso modus videndi: sei qualcuno solo se appartieni al gruppo.
Mai bestialità maggiore potrà entrare in contrasto con il modo di vivere per cui l'uomo è nato. Un uomo è tale in quanto realizza la propria individualità che reca seco un 'unicità inevitabile, data da innumerevoli fattori. Il rispetto per l'altrui integrità viene violato, anche quando la persona stessa non rispetta se stessa, annullandosi come essere singolo e aggregandosi ad un corpo. E' come se uno spirito di un uomo scegliesse di non vivere più come tale, ma di rinforzare l'opera di una schiera di demoni aggregandosi ad un corpo in cui sono confluiti altri. Che i poliziotti si riconoscano come angeli posso capirlo, ma questi sono celerini ed il regista non perde un'occasione, giustamentea parer mio, di sottolinearlo. Essi non vivono una vita propria, ma vivono in funzione dell'equilibrio in cui realizzare se stessi, dalle cui lotte uscire immuni e "assolti" da eventuali complicazioni. Molti i richiami al fascismo, non certo sottintesi ( vedi i poster nelle case). Tante, tante componenti mirabilmente inserite, anche se poi, alla fine, l'azione del giovane appare n parte non congrua alla storia, inutile, dannosa, non dignitosa in quanto sarebbe bastato uscire da un gruppo. La denuncia che il ragazzo mette in atto è come un suo voler rifiutare quelle esistenze.
Da evidenziare la capacità del regista, molto duro e asettico e pertanto bravo in questo, di far emergere come questi uomini, almeno quelli che vuole descrivere, aono morti dentro.
L'amore, la sessualità, la sensualità che si immagina possa essere parte di un essere nell'interscambio con una moglie od una fidanzata non permea la loro vita; non si vedono passion, hobby, che fossero il fai da te o la musica, il cinema o altri momenti. Non c'è in questi uomini l'amore per le piccole cose, per i momenti in cui fermarsi a fare qualcosa che dia serenità e piacere, come i lavare l'automobile o sistemare qualcosa; non c'è la spensieratezza di un sorriso nell'apprezzare uno spazio aperto, lo sport, un 'interesse culturale in cui l'individuo si realizzi come tale, con la sua famiglia, con se stesso, con la sua compagna. Quello che negli uomini c'è o viene anelato, in questi celerini semplicemente è assente, scomparso, ha lasciato il posto alla grigia e scura vuotezza di una vita amara, di un lavoro bruttissimo, in cui si ritrova o crede di ritrovarsi un uomo che ha l'arroganza di pensarsi diverso dal prossimo e specialmente da tutto il mondo che combatte e contro cui lotta, senza pace.
Qui la divisa diventa l'appartenenza ad un gruppo e solo in quello la persona si riconosce, sotto la divisa non vi è pelle, ma un'altra divisa da sgherro. La polizia non è un arma militare, ma un corpo militarmente organizzato in cui non ci sono solo gli eroi, come il mitico Commissario Betti, qui è doverosa la mia lacrima per la nostalgia di un Angelo del Bene quale era il nostro interprete Merli. Certo,Lui mai, nemmeno al cinema, forse, si sarebbe macchiato di quelle azioni. Dicevo, in quel corpo vi sono anche uomini comuni che hanno perso la strada della loro individualità, complice anche la durezza di queste circostanze barbare, ricreate dalla gestione politica cui, forse, alla fine, fa comodo tutto ciò.

Un buon prodotto, un film da vedere, anche se non eccelso, forse proprio perchè il tema è lungo, difficile, gli argomenti tanti. Un compendio allo studio della storia contemporanea, forse, per capire che gli errori ( vedi Sandri) o gli orrori della gestione politica dei controlli nelle manifestazioni ( Raciti da un lato e Giuliani dall'altro) costano caro.

C.Spaulding  @  24/05/2012 22:05:03
   8½ / 10
ho appena finito di vedere questo piccolo gioiellino.Un ritratto lucido e a volte crudele del corpo di polizia.Sollima come al solito non giudica ma espone i fatti così come sono sta allo spettatore trarne le conclusioni. Favino e Giallini magnifci.

Gedeone75  @  27/03/2012 23:30:01
   6½ / 10
un bel film italiano che merita di essere visto

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Skorpio  @  26/03/2012 10:56:17
   6½ / 10
A mio vedere questo film merita due riflessioni separate.

Sul piano del film vero e proprio:
Insomma, storie un po' tirate agli estremi, sia nei percorsi individuali sia nelle dinamiche relazionali. Come spaccati sembrano più delle esasperazioni che un ritratto della vita "comune". Un po' troppa retorica qui e là nel riportare gli sconfortanti dati di una realtà che fa acqua da tutte le parti (la politica assente che pensa solo a se stessa, le disfunzioni continue nei sistemi sociali, la guerra tra poveri che attanaglia immigrati e i livelli economicamente più bassi della società italiana, l'effettivo comportamento spesso violento, illegale o almeno provocatorio di molti immigrati, i pregiudizi che ne derivano, l'effettivo pressapochismo delle reazioni popolari ad esso), ma è una retorica presente più nelle voci dei personaggi che in quella della narrazione, che in effetti non sembra voler prendere posizione alcuna. Ritrae solo un mondo in parziale sfacelo in cui si agitano dei personaggi in parziale sfacelo, che vivono ai margini di quel che la società condanna come il massimo dei tabù – la violenza – ma al tempo stesso richiede loro come un dovere. The Shield in salsa romana quindi, va anche bene eh, ma occorre saper stare all'altezza. I personaggi perdono i pezzi per strada, molte scelte restano senza comprensibili spiegazioni.

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Come che sia, gli spartani in divisa da celere hanno la loro potenza espressiva, raccontano almeno in parte un vissuto di cui raramente si ascoltano le voci e di questo occorre far credito a questo film.
Buone nel complesso le prove di tutti gli attori, anche se le parti sono piuttosto stereotipe e non così complesse da riportare.
Il finale sembra voler evocare un po' troppo, alzare un po' troppo il livello narrativo: dalla cronaca nera all'epico, forse la pretesa qui è eccessiva.

Sul piano del contenuto:
Che la guerra, la ferocia, la violenza e in generale la forza siano ideali ormai caduti in disuso nel sentire comunemente rivendicato come "evoluto" o "civile" è un fatto incontestabile. Che siano comunque presenti in modo strumentale e non di poco peso in molti ambiti sia illegali sia legali nella nostra società è un altro fatto. Che larghe fasce di individui, soprattutto giovani, ne sentano l'attrazione e in qualche modo la necessità sembra essere un altro fatto ancora.
Riassumendo, la nostra identità culturale ci dice che la violenza è un "male"; la nostra società ne fa largo uso sia con giustificazioni legali che senza di esse e molte persone ne sono attratte e di fatto desiderano attuarla. Che siano tifosi o celerini, qui si parla di combattenti. Che si rifacciano a più o meno confusi ideali di tipo ideologico o semplicemente a rivalità tribali, il dato – a mio vedere più interessante è mettere a fuoco come la violenza, per questi individui, non sia soltanto un mezzo, anche se tale viene definito e considerato, ma diventi un modello identitario di riferimento, senza il quale tutto il resto perde ogni significato.
Un tema che meriterebbe una generale riflessione, possibilmente priva di paraocchi, su quanto pericoloso sia alienare le eredità genetiche confinandole nelle categorie di "malato" e "sbagliato" senza riflettere sulle conseguenze. Ben vengano dunque film come questo a rimettere sul tavolo la questione, manganellate e sputazzi in faccia a chi perde l'occasione strillando stupidamente solo ai "poliziotti fascisti".

peppe87  @  17/03/2012 02:21:39
   7½ / 10
duro e crudo, era ora che uscisse qualche film vecchio stampo, poi ognuno la vede come vuole ovviamente..
qui favino spacca

francesco81  @  13/03/2012 12:05:48
   8 / 10
film che racchiude in 2 ore tutto lo schifo che c'è in questo paese del quarto mondo!! bravi tutti, soprattutto giallini e favino.

guidox  @  12/03/2012 23:36:54
   6 / 10
a fasi alterne, restando purtroppo sempre troppo a pelo d'acqua, non incidendo mai veramente, calcando la mano sullo stereotipo in modo troppo ammiccante.
di buono c'è la confezione, ma gli eventi narrati non ne sono all'altezza, nonostante delle prove attoriali abbastanza buone.
un po' fiacco in generale, pecca nel voler mettere a tutti i costi mille ingredienti, che finiscono con l'annientare il loro sapore l'un con l'altro.
da darci un'occhiata se capita, nulla più.

barone_rosso  @  12/03/2012 21:30:31
   4 / 10
Caro "Sollima" (ma da dove sei uscito?), cosa volevi dire con questo film? Che il celerino fa un lavoro dimmelma, e che i poliziotti, così come tutte le altre persone hanno anche le proprie grane personali e familiari, e spesso lavoro e vita privata si intrecciano... Complimenti, la scoperta dell'acqua calda.

Sa Lumiere  @  02/03/2012 18:02:02
   7 / 10
A ssolutamente uno dei migliori film di genere italiani da anni a questa parte
C elerini incazzàti che menano delinquentelli incazzàti più di loro
A pparentemente pare impossibilie capire da che parte sta Sollima
B uonissimi gli attori, Favino è roba da alzaccese in piedi

15 risposte al commento
Ultima risposta 03/03/2012 19.40.20
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g.marco  @  21/02/2012 00:30:10
   6 / 10
Non male, da qualche spunto di riflessione.
Belle musiche, buone le inquadrature, molto realistiche.
Nel nostro Paese oggi, se ne vedono pochi di film che trattano temi delicati come abuso di potereda parte delle Forze dell'Ordine e razzismo in modo pulito e reale.
Anche se poi il regista deve comunque rientrare nei canoni della cosidetta "morale da esibire". Ed è per questo che

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1 risposta al commento
Ultima risposta 21/02/2012 00.35.35
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Gruppo COLLABORATORI julian  @  18/02/2012 04:11:46
   7½ / 10
Le riprese sui celerini che si preparano allo scontro non lasciano adito a dubbi: si schermano con caschi come degli Achille, si proteggono in gruppo come spartani, mettono mano ai manganelli come fossero else di spade.
Non è più semplice violenza metropolitana: è guerra; urbana, ma pur sempre guerra.

Odio è la parola che meglio riassume e definisce Acab. Un odio radicato e diffuso che coinvolge, indiscriminatamente, anche immigrati e politici, fino ad investire larghi strati di società.
Come ogni altro film sull'odio, è un'opera che si erge sopra le parti, ma non per vigliaccheria o qualunquismo: perchè nel circolo dell'odio vi cadono e rientrano tutti, indistintamente, senza che si possa assolvere nessuno. E' un cane che si morde la coda, in eterno.

ACAB esce dopo un periodo nero per la violenza sportiva, attesissimo da ultrà e gruppi neofascisti che cercano giustizia dovunque.
I due morti illustri, Raciti e Sandri, fanno da paletti della storia: prima si incazz.ano le guardie (Favino, quasi commosso, urla ai suoi compagni che è ora di smetterla di morire come cani per la strada), poi si incazz.ano i tifosi, addirittura alleandosi sotto un unico vessilo contro la polizia, il nemico comune. Ciascuno piange solo i propri morti, giustificando la morte altra, rifiutando l'idea che forse, in fin dei conti, le due circostanze siano identiche.
Del resto chi fa il celerino è già bendisposto all'idea della violenza, non può semplicemente nascondersi dietro il pretesto di un miglior guadagno.
Anche lui sa, e lo canta addirittura: "celerino figlio di putt.ana".

Passando strettamente alla descrizione del film.
Già dal trailer c'era da aspettarsi un revival di Romanzo Criminale, un film cazzuto e violento, con frasi *****; difatti il regista è Sollima, quello della serie di RC, e alcuni attori pure coincidono. Date queste premesse, mi aspettavo un prodotto prevedibilmente confezionato per i fans.
Eppure, quando le cose stanno fatte bene c'è da renderne conto.
Il punto di vista dello sbirro riesce diligentemente a rifuggire tutta la ridicola retorica da fiction, ed anzi mostra la sozzura nascosta che solo dal didentro può essere scorta.
Inoltre, non indulge mai a schematismi e scorciatoie cui facilmente incappano questi film italiani (es. tragici eventi che coinvolgono uno dei personaggi, improvvisi pentimenti ecc.), continuando a reiterare fino alla fine l'amoralità di un sistema marcio da tutte le parti. La sola deviazione che si concede è quella nelle vite private dei tre, ad esclusivo scopo di mostrare come queste siano fortemente corrotte e compromesse dal mestiere.
Ottimi gli attori, su tutti Favino e Giallini, e grande colonna sonora dei Mokadelic con pregnanti inserti non originali.
In conclusione, questo cinema ci sta bene; andatelo a vedere.

c0rsar0  @  16/02/2012 14:00:08
   7½ / 10
Bella produzione italiana, ho apprezzato il modo in cui è girato il film e l'interpretazione di Favino, assolutamente uguale al personaggio a cui si ispira!

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