acab - all cops are bastards regia di Stefano Sollima Italia, Francia 2012
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acab - all cops are bastards (2012)

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locandina del film ACAB - ALL COPS ARE BASTARDS

Titolo Originale: ACAB - ALL COPS ARE BASTARDS

RegiaStefano Sollima

InterpretiPierfrancesco Favino, Marco Giallini, Filippo Nigro, Domenico Diele, Andrea Sartoretti

Durata: h 1.52
NazionalitàItalia, Francia 2012
Generepoliziesco
Tratto dal libro "ACAB - All cops are bastards" di Carlo Bonini
Al cinema nel Gennaio 2012

•  Altri film di Stefano Sollima

•  Link al sito di ACAB - ALL COPS ARE BASTARDS

Trama del film Acab - all cops are bastards

Per Cobra, Negro e Mazinga, essere celerini, agenti della Sezione Mobile, è uno dei lavori più ingrati che possano esistere. Perennemente per la strada e bersaglio continuo dei protagonisti di numerosi episodi di guerriglia urbana, dagli scontri del G8 di Genova ai continui e sanguinosi scontri fuori dagli stadi, i tre sono costretti anche a guardarsi dalla diffidenza dei colleghi della polizia, non sempre favorevoli ai loro metodi spesso violenti e carichi d’odio, e a confrontarsi con una vita privata fortemente compromessa. Un giorno poi, mentre i tre sono impegnati con le loro vite private ormai allo sbando, nella loro sezione arriva Adriano, una nuova recluta da addestrare e a cui impartire le regole base dei celerini.

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Voto Visitatori:   7,10 / 10 (123 voti)7,10Grafico
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Voti e commenti su Acab - all cops are bastards, 123 opinioni inserite

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piripippi  @  13/02/2012 18:01:41
   7 / 10
è un bel film indubbiamente, però tende troppo a criminalizzare i celerini e i loro abusi di potere. il più delle volte quello che fanno è perche è ordinato non è certo volontà loro. è un brutto mestiere e le pecore nere esistono in ogni mestiere. insomma il film è guardato da un ottica opinabile. per il resto il film è fatto bene , crudo e reale. gli attori sono bravi e le scene ottime. ma lascia riflettere

mr orange  @  12/02/2012 13:53:40
   6 / 10
tecnicamente eccellente, il film riesce ad appassionare anche quando succede ben poco si esagera un po con le caratterizzazioni e in alcuni momenti la trama mi è sembrata forzata, inoltre si potevano prendere i fatti di cronaca in maniera più diretta per descrivere meglio la realtà. comunque un bel film


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TopoXL  @  10/02/2012 20:05:21
   6½ / 10
vale sicuramente la pena vederlo.
ma rimane troppo vago.
avrebbe potutto essere decisamente piu' incisivo.
troppo vaghi ad esempio i riferimenti alla diaz in cui invece nel libro e' dedicato il miglior capitolo.

ci voleva piu' coraggio

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR carsit  @  10/02/2012 00:03:24
   8 / 10
devo dire che sono rimasto colpito, però in positivo.
Era da tanto che non vedevo un film italiano di questo carattere, questa forza e soprattutto con un messaggio così controverso e scomodo.
La tematica è esplicata dal titolo: analizzare sotto forma di documentario le qualità e le abitudini dei celerini ( identificati in cobra, mazinga e negro).
Prima di recensire volevo sottolineare un ottimo Favino, che si dimostra veramente tagliato per il ruolo. Anche il ragazzo esordiente mi ha fatto una buona impressione. Ma nel complesso i quattro protagonisti spiccano bene.
Il film è molto pessimista e non lascia vie di fuga.
é un vortice continuo , di violenza e sangue, di rancorw e di sentimenti mal repressi, di rabbia scatenata nei gesti e esasperazione estremizzata.
é un film veramente forte, con scene di violenza che non lasciano indifferenti.
IN tutto questo le istituzioni sociali, come il parlamento, i giudici, i superiori, la legge e lo stato sono i grandi ASSENTI. queste entità sono assenti, sono muti, non parlano e non intervengono. Ma senza un qualcosa di superiore che ci vincola a delle leggi ( anche etiche-morali) si ottiene quello che si vede nel film ( purtroppo si avvicina molto alla realtà).
é un film dove eroi e cattivi non si distinguono +, perchè chi sembra buono in realtà ha più di uno scheletro nell'armadio da nascondere, e chi è cattivo ( come viene dipinto dai media) in verità ha alle spalle un passato doloroso ed una situazione difficile.
Quali personaggi si salvano!?!? mazinga, che non riesce ad avere dialogo con il suo figlio fascista e che quindi si sfoga con il suo lavoro di celerino??!
oppure NEgro, che avendo problemi con la moglie (si vede portarsi via la figlia) reagisce violentemente contro la sua donna!?!?
Cobra, il più ipocrita di tutti, che predica la calma e l'autocontrollo, per poi finire sotto accusa 5 volte per lesioni aggravate!?!?
eppure Adriano è l'unico che va lì ( a fare il celerino) per poter mantenere la madre senza lavoro e sul punto di sfratto, ma vere e proprie motivazioni (eccetto economiche) non le ha. ma sarà l'unico che probabilmente conserverà l'onore ( anche se pure lui sarà protagonista di alcune azioni discutibili).
mi ha colpito la frase di CObra: " o fai parte di un gruppo, oppure non sei niente". tradotto : o sei dei nostri, o sei dei loro. In un modo o nell'altro, sei coinvolto nell'eterno scontro tra legge e fuorilegge. eppure ci sono persone ( persone normali) che desidererebbero un posto migliore, nel quale non c'è assolutamente bisogno di clan per poter sopravvivere.
il messaggio del film è fortemente pessimista e mette in luce la nostra realtà.
molti hanno parlato di clichè abbastanza numerosi, però la realtà nostra è un clichè. il film lo premio con 8 per il coraggio, per la forza delle immagini, per la regia e per le interpretazioni veramente buone!!!

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  09/02/2012 15:29:43
   7 / 10
Un film palesemente di destra, ma non è su questo che si basa il mio voto. Da una parte dà contro i celerini (evidenziando la loro immoralità in alcune situazioni), dall'altra riabilità il loro non facile ruolo (mostrando, per così dire, la spada di Damocle che sta sulle loro teste). Se dovessi trovargli un difetto è che rende un'idea dello Stato troppo, troppo debole. Il finale personalmente mi ha deluso...

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Vale la pena di andarci al cinema.


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1 risposta al commento
Ultima risposta 10/02/2012 10.04.21
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Niko.g  @  09/02/2012 13:30:26
   6 / 10
L'intenzione di Sollima, sembra quella di fare di ACAB una sorta di documentario, salvo poi fare i conti con la tentazione di raccontare delle storie personali e così ne esce fuori un ibrido inconsistente, né carne né pesce.
Le riprese sono più da fiction televisiva che da cinema. Lo stile vuole essere sopra le righe (come dicono quelli che parlano bene), ma in realtà risulta semplicemente un po' patetico, come la pièce teatrale di Filippo Nigro in piazza Montecitorio, davvero imbarazzante e fuori luogo.
Piuttosto che al di sopra delle parti, definirei questo film fastidiosamente ambiguo. I nostri Mazinga, Negro e Cobra (???) sono duri, sporchi e cattivi, ma non l'ultimo arrivato, l'Adriano Costantini dalla faccia pulita su cui scaricare il peso del ruolo del poliziotto onesto, anche se con un chewing-gum di troppo appiccicato al citofono di un immigrato clandestino.
Solo una regia appena sufficiente e l'ottimo Favino, reggono in piedi la baracca.

TheLegend  @  08/02/2012 14:48:31
   7 / 10
Un film italiano di buona fattura che mi ha ricordato "Tropa de elite" per come è stato costruito.
Gli manca sicuramente qualcosa a livello di sceneggiatura per raggiungere l'eccellenza.

ROBZOMBIE81  @  07/02/2012 17:31:48
   7½ / 10
Mi è piaciuto.Meno male che c'è in giro il regista di Romanzo Criminale.Non sono daccordo con chi considera questo film qualunquista o altro perchè la realtà e le situazioni sono sempre molto più complesse di quello che sembrano.è un film che mette sul piatto tutto,il fanatismo dei protagonisti,i lori torti come le loro ragioni e anche le loro debolezze e la vita quotidiana a volte complicata.Dopo aver visto questo film mi sono convinto di una cosa e cioè che il celerino è uno dei lavori più di mer.da che si possa fare se non il numero uno.Forse bisogna essere un pò fanatici e fascistoni per fare quel lavoro,ma sinceramente mi viene da pensare,meno male che ci sono!! chi garantirebbe la sicurezza di fronte agli autentici animali che vediamo allo stadio o in altre occasioni?Certo le teste calde sono sbagliate dappertutto e quando sbagliano loro è giusto che paghino come tutti,ma se fossimo tutti più civili e se non ci fossero in giro certi randagi,forse anche loro sarebbero celerini più pacati,forse.

Invia una mail all'autore del commento tnx_hitman  @  07/02/2012 13:56:56
   8 / 10
Dopo Ozpetek,Virzì o Salvatores si arriva ad adorare un film italiano diretto da un regista esordiente(ma che già mi ha convinto nella direzione della serie Romanzo Criminale).
Ottimo spaccato della vita dei celerini,con insicurezze,paure,rabbia repressa,sempre in costante bilico fra preservare la vita privata o difendere il lavoro che fanno a tutti i costi.Favino come ha già detto qualcuno sembra un parassita e spunta fuori una volta ogni mese in qualche film.Lo stavo odiando ma questa volta è stato eccezionale nel suo ruolo,insieme a Giallini,un grande caratterista,a quest'ultimo gli dai poche battute e ti tira fuori una perla di interpretazione.
Scene di massa di una crudezza che fa male,di un realismo sconcertante e non ci credo che un film italiano è riuscito a spingersi così oltre.Proprio per come Sollima ha presentato queste scene(come hanno già fatto capire molti utenti qui)lo spettatore non puó fare a meno che restare a guardare impotente tutto quello che avviene su schermo senza prendere una posizione senza ne puntare il dito su qualcuno ne farsi coinvolgere da almeno un personaggio.Siamo immersi in un mondo di pazzi che operano per conto di gente più ignorante di noi,contro gente che è diventata pazza perchè non poteva fare altrimenti.
Da premiare e rivedere una seconda volta in home video ovviamente.
Straconsigliato.

mrPink85  @  07/02/2012 09:42:04
   7½ / 10
L'ormai penoso e monotono cinema italiano, è inciampato per questa volta nella giusta direzione.
Non è visivamente un gran spettacolo.. cioè la regia per carità e molto curata, alcuni tagli sono ben realizzati. Soprattutto il taglio del finale a mio modesto parere è spettacolare con la musica che poi lo segue. Ma le scene degli scontri, sono un po scarne. si vede la mancanza di abitudine nell'orchestrare più elementi nella stessa scena.
Bella questa rincorsa agli ideali che si infrange sempre nel non trovare a volte umanità, a volte la ragione.
Bello pure il fatto che alla fine di tutto non ti hanno raccontato niente, alcuna storia come è stato detto.
Favino piccola fava è il top, peccato solo sia stato il protagonista di saturno contro......sputo

the saint  @  06/02/2012 23:26:37
   7 / 10
a sentire i miei amici, sembrava dovesse esser una cacata mostruosa..

invece a me gli'è garbato parecchio!
ha innanzitutto il pregio di non schierarsi, scorre che è una meraviglia ,musiche azzecate e gli attori sono tutti molto bravi!

Favino semplicemente immenso nel ruolo! gli avrei dato un voto anche più alto , non fosse stato per il finale... che sinceramente non ho capito!

atreides  @  06/02/2012 12:25:16
   5½ / 10
MAH!!!!! che sia ben girato sì, nulla da dire, per quanto riguarda il contenuto lasciamo perdere, altro non è che un insieme di storie personali (non si capisce perchè tutti i protagonisti debbano avere dei problemi), che si intrecciano e che neanche si scomodano di dargli un finale, un'opera fatta bene solo per metà.

Gruppo STAFF, Moderatore Kater  @  05/02/2012 15:35:23
   8 / 10
Ottimo.
Regia, attori e colonna sonora convincono e coinvolgono, e soprattutto il film ha il notevole pregio di riuscire a non schierarsi, cercando più che altro di mostrare una realtà variegata, sia personale che sociale, al fine di lasciare allo spettatore il giudizio finale.
Sorprende questo film nell'attuale panorama italiano, popolato perlopiù da commediole sciape e drammoni esistenziali caserecci. Mi auguro che i consensi portino le case di produzione a riflettere.

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/02/2012 17.16.00
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david briar  @  05/02/2012 13:30:22
   8 / 10
Ero molto dubbioso su questo film:il trailer non mi era piaciuto quasi per nulla,ma i commenti erano positivi,quindi ho scelto di andare a vederlo.E ho scelto bene.

A.C.A.B. è un film notevole:lo stile di regia di Sollima è funzionale e allo stesso tempo energico ed intenso,regalando diverse scene dalla grande potenza visiva.Ottima anche la scelta delle musiche,basta pensare a come viene usata "Where is my mind".

La sceneggiatura è equilibrata nel raccontare le storie dei protagonisti,pur con qualche piccola sbavatura ed un finale non troppo convincente,che non sa che strada prendere.

Il cast è ottimo:a volte Giallini va un po' sopra le righe,ma anche lui offre una buona prova d'attore,insieme alle esemplari interpretazioni di Favino,Nigro,Diele e il resto degli interpreti,tutti piuttosto convincenti.
E anche grazie a loro che il film è molto coinvolgente e non annoia per tutta la sua durata.

Ma ora,veniamo al pregio migliore del film.I temi trattati.
Tutti i personaggi hanno una grande ambiguità morale,in un certo modo non esistono buoni e cattivi,ma vittime che sono allo stesso tempo colpevoli,personaggi in ogni caso da biasimare,e insieme da giustificare.
E' anche un film sulla violenza come piacere e come necessità,sull'uso che ne può venir fatto,come stile di vita e come mestiere.
Parla dell'influenza dei genitori sui figli,di come le persone possono essere diverse a seconda delle situazione,dell'onestà e della corruzione,della disonestà.I celerini,alla fine,sembrano quasi una scusa per allargare il discorso su molteplici argomenti:loro stessi si insultano con una canzonetta,come se non riuscissero in altro modo ad esorcizzare le loro colpe,a riconoscerle e ad ammetterle.

Un film importante,che fa davvero riflettere.
Vista la banalità e la scarsa qualità del cinema italiano di oggi,un prodotto di questo livello è da difendere a tutti costi,e da premiare andandolo a vedere al cinema,dandogli il successo che merita.
Assolutamente da vedere...

Vito.R  @  04/02/2012 13:21:08
   7½ / 10
Questo è un film onesto. Se ha un pregio è quello di non scadere nel politico. Credo che mostri le cose per come stanno. Qualcuno ha scritto che questo film non racconta alcuna storia. E' vero, ne racconta tante. E' un buon film italiano che si riallaccia a fatti storici attuali con disinvoltura. Da vedere.

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Ultima risposta 04/02/2012 15.03.13
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  03/02/2012 14:46:06
   7 / 10
C'è un senso di profonda solitudine dei protagonisti. Solitudine nel dover risolvere "grane" impartite dall'alto (pressochè invisibile), lasciati n balia di eventi più grandi di loro, i quali sono lo specchio di una società che non offre certezze e chiarezza, ma che si preoccupa soltanto di tapparne le falle senza risolvere i problemi. Ed in questa profonda solitudine che lo spirito di corpo è l'unico appiglio a cui si aggrappano, cercando di dimenticare le proprie "grane" personali e abbracciando un codice di gruppo con pericolose deviazioni parafasciste o devianze da Uno Bianca (emblematico il profondo silenzio quando si nomina la Diaz).
Forse è solo una mia impressione, ma il film non vuole essere assolutorio, quanto vuole sottolineare come i celerini siano meno colpevoli di altri. Sono i bersagli più facili perchè stanno in prima linea, ma in prima linea ci dovrebbero essere ben altre persone, di ben altro livello, che si fanno scudo di questi celerini.
Non è un film perfetto, gli attori sono bravissimi ad impersonare personaggi che tuttavia non offrono spunti di particolare originalità. Malgrado le sue imperfezioni questa rimane un'operazione lodevole per cercare di ritrovare (lo spero) la strada smarrita dei generi. Non possiamo aggrapparci sempre alla commedia, ormai diventato come una specie di prigione per il cinema italiano. Poliziesco, thriller, horror sembrano specie in estinzione. Eppure eravamo bravi.

Gruppo COLLABORATORI Invia una mail all'autore del commento L.P.  @  02/02/2012 10:21:39
   8 / 10
Forse esagero con gli entusiasmi, data la penuria di cinema italiano per cui essere contenti, e sicuramente sovradimensiono un prodotto interessante (con i suoi difetti, certo) che però porta davvero un' atmosfera di novità e coraggio in un panorama desolante.
Sollima è bravo, gli attori tutti perfetti (Favino, che aveva cominciato a rompermi le palle per la sua prezzemolante onnipresenza, è mostruoso, fa quasi paura), la regia e la sceneggiatura rifuggono da atmosfere da fiction nostrana e dai santini degli angeli in divisa, ma anche dalle facili e demagogiche demonizzazioni.
Tanto equilibrio, tanta sobrietà, forse un eccesso di documentarismo, ma va bene così, per la miseria. E se continua a incassare così tanto, magari si danno tutti una svegliata.

Rand  @  01/02/2012 16:26:05
   8½ / 10
La nostra società si nasconde dietro la violenza, che serve per controllare ed imporre. Controllare il malcontento sociale e la ribellione degli operai disoccupati degli studenti degli sfrattati, dei pescatori che non hano soldi per pagare il gasolio. Tutto questo Sollima lo racconta per bene, senza tentennamenti, cosa che invece il libro non faceva. I poliziotti erano visti come vittime delle circostanze. Ma quali? quelle che danno il potere di aggredire nel sonno a Genova dentro una scuola manifestanti e arrestarli, picchiarli e TORTURARLI in caserma a Bolzaneto, perchè il reato di TORTURA nella nostra italietta non ESISTE! Le merde che stanno sedute al parlamento hanno pensato bene di non ratificare mai una legge che invece in europa esiste. I celerini fanno un lavoro ingrato, ma si divertono anche, questo è certo, perchè? Perchè come dice Cobra (Favino bravissimo) un celerino da solo non è niente, è lo spirito di corpo che fà la differenza. Il film si discosta notevolmente dal libro in tutte le vicende, riuscendo ad essere attuale e duro. Perchè non ci sono sconti, non è un casa se la maggior parte dei celerini è di destra, non è un caso che molti siano dei sociopatici che scaricano nel lavoro la propia inettitudine. Non è un caso poi che la loro vita sia dominata dalla violenza. così come la nostra società, e i politici si nascondano dietro le divise, per evitare di dover dare risposte, perchè la gente viene sfrattata, perchè vengono licenziati, perchè gli immigrati non hanno la cittadinanza. Un film duro, con un ottima colonna sonora che dovrebbe dare una svegliata a tutti quelli che rincorrono le forze dell'ordine e fanno le fusa, quando menano i poveracci. Mentre quando sparano alla gente per strada è solo una tragica fatalità. Mazinga, Cobra e Negro sono le molte faccie della nostra società, che annienta i più deboli, che incita la guerra trà poveri, mentre i ricchi ingrassano e i politici parlano di sacrifici, che tutti devono fare, tranne loro.
Un film dà vedere per la sua attualità e perchè Sollima dopo la serie di romanzo criminale non scende a compromessi, mostrando che alla fine i celerini difendono lo stato come dei servitori, inconsci di essere però solo manovalanza a basso prezzo a cui i politici si rivolgono quando devono sfuggire alle loro responsabilità.

mainoz  @  01/02/2012 14:07:07
   8 / 10
Straordinario ed avvincente film di Sollima dal forte impatto emotivo, interpretazioni degli attori molto buone..il punto di forza è la sceneggiatura dal ritmo serrato. Insomma è un film che difficilmente si scorda, soprattutto in un momento cinematografico in cui scarseggiano film italiani degni di nota.. l'unico difetto sta nelle scene di violenza, che pur essendo ben strutturate ed angoscianti sono forse troppo esagerate e pompate oltre misura in alcuni casi...inoltre mi sembravano eccessivamente estremisti (di destra) i celerini

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  31/01/2012 18:57:01
   7 / 10
Non puoi schierarti: nè con la demagogia tipo "sono servitori di uno stato (fascista)" - alzi la mano chi non lo è, in fondo - nè col buonismo conservatore-borghese che mette gli angeli... in divisa. Certo certo quando la Madama serve a proteggere il nostro orticello, quando ne sentiamo il bisogno in cambio di una busta-paga ingrata. Ma tant'è i poliziotti fragili sembrano usciti da film americani tipo I ragazzi del coro o Bronx 41' distretto un pochetto affettati ma appunto non è che nel cinema americano le cose vadano diversamente Vivono ogni tipo di tensione sociale, magari la incentivano, e nelle white riots delle barricate ricordano un poco la tipologia corporativa dei film di guerra, dove c'è chi spara per uccidere e chi spera di non doverlo fare mai.
Si "mimetizzano" con noi perchè conoscono il disprezzo della massa, sanno di essere chiamati figli di... e cantano pure canzoni rivoltose antipoliziotti ("Police on my back" dei Clash, magari anche Copkiller di Ice-T???). Come può essere realistico tutto questo? E in parte lo è, perchè partendo da un'assunto romanzesco il film tenta di stabilire ordine e disordine lasciando nello spettatore l'impressione univoca o una sensazione diversa. Perchè alla fine combattono contro la polizia i fascisti dell'ultima generazione, strateghi di un razzismo temuto ma almeno non covato dagli apparati sociali che dicono di prevenirlo.
In questa ottica, questo film si imbarca in un'impresa cronistica decisamente ambiziosa, quella di captare il segnale di avversione o attrazione dal famigerato 2001 Genovese, ad oggi. Come se i Gabriele Sandri, gli agenti Spaccarotella, i Carlo Giuliani diventassero frutto di un solo, esule ricordo.
Quello che mostra l'imprinting e l'inesorabile fragilità dei ruoli, tra i subordinati (cittadinanza) e la fratellanza (im)morale della "divisa".
Un film che accusa e sotto sotto finisce per assolvere. L'Italia delle barricate, anche nelle battaglie sociali legittime, diventa anch'essa un "corpo unico" , con una certa ambiguità nel recidere o programmare la morte di un tifoso per mano di un poliziotto, la vendetta dei tifosi, la lotta all'immigrazione e le ritorsioni contro i campi rom, gli sfratti esecutivi e (dulcis in fondo) la rivendicazione dei diritti contro quel "potere" che li addestra (emblematica la sequenza di Nigro che grida contro Palazzo Madama). E' un delirio visivo come ne ho visti pochi in Italia, questo film. Eppure non riesce a darci una risposta plausibile. Voti di scambio? Le legittime crisi esistenziali e personali? Chissà Alemanno se ha visto il film e cosa ne pensa

gandyovo  @  31/01/2012 18:41:15
   6 / 10
insomma, c'è dentro un po' di tutto... botte, extracomunitari che rubano il lavoro e le case, celerini esaltati, famiglie tutte sfigatissime, i fatti recenti di cronaca, il mezzo eroe che ci ripensa... il film è ben montato e girato, le musiche lo fanno più figo. SEi.

lennox  @  31/01/2012 11:29:05
   6 / 10
Ben girato e fotografato, come al solito per Sollima. Peccato però che sembri più la puntata pilota di un nuovo serial tv (tipo il suo ottimo Romanzo Criminale)

jolly  @  31/01/2012 07:38:13
   8 / 10
Questo film è un piccolo capolavoro.Finalmente un film Italiano per cui valga la pena di pagare. Il pregio di tutto è la totale assenza di retorica, imprimendo ai personaggi uno spessore che solo il cinema può dare.
Non mi aspettavo una storia così coinvolgente e (purtroppo) così reale.....
Da vedere

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  30/01/2012 19:29:40
   6½ / 10
Il pregio fondamentale di ACAB è quello di allontanarsi da tutta la merdà tradotta in fiction a cui in questi anni siamo tristemente abituati con modelli seguitissimi come Distretto di Polizia, Ris, Carabinieri, Maresciallo Rocca e via dicendo...pregio avvalorato da una buona regia, un cast credibile e un'uso delle musiche che richiama subito quanto di buono fatto da Sollima in Romanzo Criminale.
Altro punto a favore della pellicola secondo me è rappresentato dall'ottimo risalto che la sceneggiatura riesce a dare al rapporto tra violenza e odio nella società moderna, trasformando tutti in tribù pronte a far valere le proprie ragioni a suon di calci e pugni. Che siano questi colleghi dal casco blu, ultrà, extracomunitari o estremisti, non fa alcuna differenza. Tutti si avvalgono della loro personale motivazione e tutti sono pronti a riversare il proprio odio nella violenza. Io dico che sotto questo punto di vista il film è perfetto. Purtroppo - ma non mi aspettavo nulla di diverso - i clichè rovinano tutto, le parentesi personali dei protagonisti non godono di una particolare potenza - quella di Filippo Nigro con la cubana è addirittura fastidiosa - e lo stratagemma del novizio che si inserisce nel gruppo è cosa vecchia. Il tutto peggiorato da uno stile documentaristico che non giova assolutamente con fatti di cronaca - dal G8 a Sandri - inseriti in un contesto in cui tutti risulta troppo frammentato. A tamponare queste falle ci pensano in parte gli attori: tra Favino - incazzato come non mai in una performance da urlo - e Giallini, ancora devo capire chi dei due buca di più lo schermo. Un prodotto riuscito a metà che cmq spero inauguri una nuova stagione di cinema italiano.

Jumpy  @  30/01/2012 14:57:42
   7 / 10
Produzione e musiche mi son sembrate di eccellente livello, qualitativamente superiore al mare di mediocrità cui, purtroppo, ci ha abituati un certo cinema italiano, e fanno capire che anche dalle nostre parti, se ci mettiamo, si sfornano prodotti in grado di competere con pellicole oltreoceano e dal budget ben più elevato.
Condivido le perplessità del precedente commento: il film, gira e rigira, non dice nulla di nuovo, anche se le vicissitudini dei vari personaggi coinvolgono e fanno riflettere, la tensione che si respira in molte scene è vivida e palpabile, bene integrati i personaggi nella realtà dei fatti di cronaca.

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Scuderia2  @  30/01/2012 12:44:56
   6 / 10
I poliziotti della squadra mobile non sono agenti segreti e nemmeno NOCS.
Quindi:niente gadgets tecnologici,armi sofisticate o Aston Martin;avanti con manganello,casco,scudo antisommossa e camionetta blindata.
E' un lavoro sporchissimo:sgombero di sfollati,extracomunitari,put.tane,e presidi allo stadio e ai cortei.Tutto sul filo del rasoio e dell'adrenalina.
Poi una volta finito il turno ti augureresti che avessero una vita normale...
Il film vuole descrivere invece una realtà fatta di rabbia e violenza non stop:se sei celerino lo sei 24 ore su 24.
Ma le divise sporche non andrebbero lavate in famiglia.
Il fine (rispetto delle regole e dello Stato) non giustifica i mezzi (abuso di potere e omertà).
Film onesto.Imperdibile quanto può esserlo una puntata di Distretto di Polizia musicata decentemente.

Appello alla redazione/moderatori di Filmscoop:se fosse possibile,io sostituirei l'attuale locandina-che fa tanto Ricordati di Me-con quella con il celerino in azione.Molto bella,in stile Moden Warfare.

5 risposte al commento
Ultima risposta 09/02/2012 18.43.12
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Faco  @  30/01/2012 03:20:00
   5½ / 10
Probabili spoiler :

Premetto , bel film , bel cast bel montaggio sonoro e visivo , tutto meravigliosamente fatto bene MA...

Quello che vorrei analizzare di questo film è molto particolare e mi ci ha fatto pensare un amico dopo averlo visto insieme al cinema. Il concetto che manca e si prende meno in considerazione dopo aver visto un FILMONE del genere e non lo dico per ironizzare, è la novita . Questo mio amico mi ha fatto la seguente domanda : "Dimmi cosa ti ha detto di nuovo questo film" Io tranquillo e sicuro di me stavo per fargli un elenco di tutte gli argomenti trattati e di tutte le morali quando ripensandoci bene , non esistevano . Sono tutte cose sapute e risapute, chi è che non sa che i cellerini vengono bersagliati dallecontinue proteste e dai tifosi , chi è che non sa che fanno gli impicci per essere assolti da eventuali accuse , chi è che non sa che il governo non muove un dito per risolvere le situazioni difficili , chi è che non sa che nonostante provi a cambiare le cose , tutto rimane come prima , chi è che non sa ... ecc ecc . Trovatemi almeno una novità o un informazione importante lasciata da questo film e io cambierò la mia opinione, che per adesso rimane ... film SCIAPO


Per farvi un esempio , almeno su Romanzo criminale c'è una storia , la storia di come è nata la banda della magliana e di come si è fatta il nome, invece secondo me questo film fa riflettere solo a livello emotivo e psicologico. Una sottospecie di documentario romanzato che è stato declassato da un tema attuale che è ben facile intuire dato che è stato trattato e ritrattato .

3 risposte al commento
Ultima risposta 31/01/2012 14.58.35
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harlan  @  30/01/2012 02:07:50
   7½ / 10
finalmente un buon prodotto tutto made in italy.
ACAB un docu-film di ottima fattura che ci offre una panoramica avvincente e dettagliata delle vite e della vita sul campo di un gruppo di "fratelli" cellerini fin troppo calati nel ruolo di protettori della patria, al limite del fanatismo, sullo sfondo degli ultimi peggiori fatti di cronaca italiani che hanno coinvolto le forze dell'ordine in prima persona
l'accento è posto sul confondersi del proprio essere col proprio lavoro, con il secondo che influenza il primo (e non viceversa come normalmente accade) questo risulterà essere poi il tema portante di tutta la narrazione, dal quale poi prendono forma le diverse storie dei protagonisti fino a confluire nella spiazzante scena finale.
è da apprezzare inoltre il tentativo, peraltro riuscito, di affrontare, con le singole storie private dei personaggi, temi di stringente attualità con una capacità di analisi sufficiente a far riflettere lo spettatore sul problema presentato.
davvero ben fatto.
ben girato, ben recitato...soprattutto da favino.

Giulio422  @  30/01/2012 01:20:36
   7½ / 10
Sollima dopo l' ottimo lavoro con la serie romanzo criminale, torna alla macchina a presa e dirige un film quasi documentaristico, ho apprezzato la sua scelta, un film d'azione all' italiana non sarebbe stato un granchè, miscelando invece il genere ne esce un buon prodotto, che mostra aspetti delle persone e della società reali.

alla fine è un proprio un lavoraccio quello della celere.... e durante le scene di guerriglia viene trasmessa tensione al punto giusto perfino agli spettatori, dimostrando di essere un buon prodotto.

Molto bravi gli attori

arturo  @  30/01/2012 00:40:51
   4 / 10
Tanto formalmente apprezzabile (ben girato, recitato, fotografato, montato, musicato...) quanto contenutisticamente rozzo e ambiguo allo stesso tempo: visto con un pubblico di pischelli romani che maledivano ad alta voce i celerini salvo poi entusiasmarsi quando questi ultimi sfogavano rabbia e frustrazione sugli extracomunitari. Lungi dall'aiutare a leggere e a capire il presente, mi sembra che questo film dia sponda e voce alle pulsioni peggiori della nostra società.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR ferro84  @  30/01/2012 00:17:46
   4½ / 10
Costruito sui clichè del genere, Acab vuole in tutti i modi essere un film "ca-zzutissimo" ma essendo all'italiana cade spesso nel ridicolo involontario.

Tutto è raccontato sopra le righe su una scrittura che per livello di semplificazione dei personaggi ricorda le peggior fiction televisiva ma non è nemmeno quello il problema.
Nonostante alcune difficoltà tecniche nel girare le scene di guerriglia urbana, in alcuni tratti imbarazzanti, la regia di Stefano Sollima riesce ad avere una coerenza, a saper alternare la camera fissa con quella a mano e nell'imprimere il ritmo necessario al film.

Il problema di Acab sta proprio nella storia che latita, in realtà vorrebbe raccontare il mondo dei celerini partendo da fatti di cronaca, quasi un raccontare il dietro le quinte con digressioni sulla vita privata dei personaggi. Il classico film che vuole raccontare una realtà ma non una storia e infatti non si ispira all'attualità ma la emula e a questo punto non si capisce per quale ragione non si sia creato un bel documentario visto che di cinematografico c è cosi poco.

Deludente su tutta la linea, un film ruffiano che non prende posizione o meglio le prende tutte quasi a voler essere provocatorio ma finisce per diventare qualunquista.

Irritante.

Larry Filmaiolo  @  29/01/2012 18:29:47
   7½ / 10
I pregi del film sono già stati ampiamente elencati, perciò mi limito a dire che Sollima è un grande, e pure Favino. Supportiamo il buon cinema italiano! Da vedere assolutamente

cinastik  @  29/01/2012 17:32:05
   10 / 10
film italiano che ritrae la realtà della situazione di oggi nella capitale!
oltre alla veridicità e al cast ottimo sul piano musicale azzeccate le scenografie e bella la storia.
che dire?? da vedere ASSOLUTAMENTE!!!

giorgio84  @  29/01/2012 13:50:06
   7½ / 10
Dopo il successone di Romanzo Criminale,occhi,fan e critici erano su Stefano Sollima,per vedere se il passaggio dalla fiction al grande schermo sarebbe stato doloroso o vincente.Posso affermare con decisione che è stato vincente.La mano è la stessa e si vede,gli attori forniscono una prova eccellente,la storia è dura,vera e scorre via veloce,la colonna sonora è calzante,tutto come un pestaggio.Ma Sollima non rinuncia alla morale.Non si schiera,ma fa riflettere.Un pò come Romanzo Criminale.Ormai possiamo dire,in stile Sollima.E con sollievo,possiamo dire anche che esiste ancora un cinema italiano di qualità

nicolauserus  @  29/01/2012 10:54:11
   8 / 10
Egrege interpretazioni, ottima fotografia, regia e colonna sonora...è questo il cinema italiano che va visto e premiato!!!!! DA VEDERE !!!!!!!

Massive  @  29/01/2012 01:33:11
   8 / 10
Gli do mezzo voto in più perché era tanto tempo che non vedevo un film italiano che mi facesse uscire dal cinema davvero soddisfatto. Attori bravi e convincenti, ottima fotografia e colonna sonora finalmente di prim'ordine con pezzi moderni e accattivanti. Sollima è stata una piacevole sorpresa e posso dire che invece Favino (nulla togliere pure agli altri) una piacevole conferma. Consiglio a tutti di vederlo ed apprezzarne il duplice messaggio. Rispetto tutti ma piuttosto che buttare via i soldi con i vari "Natale a Corina ecc..." andiamo a vedere film dignitosi per il cinema italiano.

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vermeer  @  29/01/2012 01:13:55
   9 / 10
mi sarebbe piaciuto discutere per ore di questo film con l'autore, un film eccellente, dal punto di vista tecnico ho amato oltre la bellissima regia anche la scelta sonora e musicale ed un montaggio strepitoso. un film che va visto al cinema e un ritorno ad un cinema serio ricco di discussioni e punti di vista. ottimo e consigliato.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  29/01/2012 00:11:09
   8½ / 10
leggeri spoiler

Notevolissimo esordio nel grande schermo per Sollima, il regista della serie tv cult Romanzo Criminale.
Pur non avendo visto la serie (che so per certo essere bellissima) non posso che constatare come questo A.C.A.B. sia un'opera prima davvero sorprendente. Sollima riesce nel mezzo miracolo di fare un film allo stesso tempo bello e importante, di genere ma originale, profondamente d'autore malgrado rischi di vendersi come prodotto per appassionati .
A.C.A.B., titolo-acronimo che sta per "All Cops Are Bastards", espressione nata nel mondo degli skinheads per manifestare un odio viscerale nei confronti dell forze dell'ordine, è un film molto importante, quasi necessario, che affronta con coraggio un tema che non possiamo far finta di ignorare, quello della presenza di teste calde e soggetti non troppo puliti anche nella frangia che teoricamente quelle teste calde, quei delinquenti dovrebbe combatterli, la Polizia di Stato. Attenzione, il film è molto intelligente e critico, non cade nella (aberrante) constatazione per cui la Polizia sia corrotta e "delinquente" peggio dei delinquenti stessi, no, vuole solo mostrare un aspetto, un cancro che per fortuna presenta (spero) poche metastasi.
Partendo dalle vicende di 4 "celerini" il film più va avanti più allarga i propri orizzonti, sfiorando e qualche volta prendendo anche di petto la Storia recente italiana, dalla selvaggia missione nella scuola Diaz durante il G8 di Genova all'omicidio di Giovanna Reggiani (con relativa vendetta privata di una parte della città contro il campo rom dell'assassino), dall'assassinio di Filippo Raciti a quello, "all'opposto", di Gabriele Sandri. La sceneggiatura, che credo in buona parte deve rendere merito all'opera letteraria primigenia di Carlo Bonini, è straordinaria perchè malgrado il film sia molto frammentato (vuoi perchè spesso "seguiamo" i celerini nelle rispettive vite in montaggio alternato, vuoi perchè inframmezzata da tante singole "missioni") mantiene un'omogeneità di base davvero mirabile e non è un caso che la spedizione punitiva finale che porterà alla denuncia sia come un punto d'incontro di tutte le vicende indipendenti che il film ci ha fino a quel momento raccontato, la necessità di sfogare in un'unica soluzione tutta la rabbia e l'odio che i personaggi avevano accumulato fino ad allora (il problema con la moglie e l'affido della figlia di uno, la mancanza di una casa dell'altro, il desiderio di vendetta dovuto all'accoltellamento di Mazinga e Cobra etc...). Mi pare quasi di aver assistito ad un altro Gomorra per qualità di scrittura e per la capacità di avere un unico filo conduttore malgrado l'apparente dispersione delle varie storie. Qualità di scrittura riscontrabile anche nella caratterizzazione dei singoli personaggi, specie quello di Adriano, il giovane ex coatto interpretato da un sorprendente Domenico Diele (per me m.v.p della pellicola davanti anche al sempre straordinario Favino e a tutto il resto dell' eccellente cast). Inizialmente violentissimo e indisciplinato (a causa anche del suo passato, praticamente opposto a quello delle forze dell'ordine) piano piano verrà educato dai colleghi più anziani al rispetto della divisa e del lavoro che compie anche se sarà proprio questa "educazione" che poi si ritorcerà contro gli stessi colleghi nel finale. Anche se, e qui sta forse una delle vicende più amare del film, alla fine (il regista ce lo suggerisce con Adriano che torna in caserma a prendere gli effetti personali e con l'arrivo del Negro e di Mazinga allo stadio) tutto il tentativo di "pulizia etica" fatto dal giovane si è probabilmente concluso in una bolla di sapone. Il processo di formazione di Adriano è solo una delle tante piccole perle disseminate nelle pellicola. C'è davvero di tutto, l'immigrazione, l'abusivismo, la difficoltà dei padri dopo aver ottenuto la separazione, il razzismo, i due poliziotti che non riescono ad educare il proprio figlio (forse è questa la vicenda fil rouge dell'intero film), la corruzione, la violenza negli stadi e chi più ne ha più ne metta. La regia non ha niente da invidiare ad un prodotto di grande respiro internazionale, le scene visivamente magnifiche si sprecano e non solo quando l'azione e la violenza prendono il sopravvento (per il regista di Romanzo Criminale un gioco da ragazzi) ma anche in sequenze molto più controllate e "scritte". Ad esempio il dialogo nella stanza in cui viene fuori il pasticciaccio brutto della Diaz, tra qualcuno che fa finta di niente ed esce dalla stanza ed altri che stanno in silenzio, è davvero potentissima.
Per non parlare della grande, davvero grande, colonna sonora.
Film destinato a creare polemiche incredibili (anche la componente fascista e nazista entrano prepotentmente in gioco, sia dalla parte dei "buoni" che dei "cattivi") ma che dovrebbe portare ad un'unica, singola, riflessione.
E' un mondo violento, sempre più violento.
E la violenza in questo mondo si combatte con la violenza.
Dobbiamo solo prenderne atto.

20 risposte al commento
Ultima risposta 10/02/2012 19.12.49
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cappellaio  @  28/01/2012 14:37:58
   8 / 10
grande realizzazione cinematografica di Sollima, che ormai non è più una sorpresa dopo lo straordinario successo della serie di Romanzo Criminale. Sopra le righe soprattutto Favino e sempre ottimo Marco Giallini. Gioiello di cinematografia italiana.

Christian80  @  28/01/2012 13:22:58
   7½ / 10
Bel film,veramente fatto bene,con un Favino sopra tutti secondo me;ottima anche la storia che non è altro la realtà in cui viviamo;assolutamente da vedere!!

gianni1969  @  28/01/2012 03:14:16
   8½ / 10
grande esordio di sollima dopo la serie di romanzo criminale. un film coraggioso a partire dal titolo,crudo,violento(per gli standard italiani),gli scontri sono frenetici,i personaggi ben strutturati. con un cast all'altezza sarebbe stato perfetto.

alfrar  @  28/01/2012 00:53:20
   7 / 10
FIlm ben strutturato con ottimi attori.
Unico neo il finale non finale.

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Ultima risposta 02/02/2012 10.24.22
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ilcannibale  @  28/01/2012 00:19:09
   8½ / 10
Veramente gran bel film, ottima scelta del cast e delle musiche.
da vedere per tutti

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