23 passi dal delitto (1956)

Thriller molto elegante e raffinato, il cui ottimo spunto sarà di ispirazione in pellicole successive, italiane e non. Notevole nche l'interpretazione di Johnson, commediografo di successo ma dal carattere spigoloso che a causa della sua cecità non viene preso molto sul serio dagli inquirenti e costretto ad indagare quasi da solo. Un'indagine che diventerà una vera ossessione. Buona la tensione in alcune sequenze, caratteristi secondari funzionali all'intreccio e utilissimi alle sfaccettature del personaggio di Johnson.

Indagine in stile Hitchcock dove il nostro protagonista è un non vedente che si è chiuso nel suo Mondo fatto di ombre dopo aver avuto la malattia che lo ha portato alla cecita'!
Questa indagine lo svegliera' dalla depressione fino a condurlo nell'immancabile lieto fine...
Proprio la fine,con la forzata lotta con il killer,rende la pellicola un po' inverosimile ma probabilmente le scelte di Hathaway erano necessarie...
Complessivamente un buon giallo.

Interessante giallo dagli echi Hitchcockiani, ben recitato e con un crescendo di tensione non indifferente. Qua e là c'è qualche forzatura, come nella scena finale, che rende la storia un pò meno credibile ma non meno avvincente. Osservando le attenzioni che Vera Miles dedica a Van Johnson è impossibile evitare il parallelismo con quelle ben più celebri di Grace kelly a James Stewart ne " La finestra sul cortile".

Fosse stato un episodio della serie "Alfred Hitchcock presenta" sarebbe stato perfetto. Invece il film si dilunga in un'indagine un tantino goffa e al limite dell'incredibile. Resta comunque un gradevole gialletto diretto con buon mestiere da Hathaway e ben interpretato dal cast.
Suggestiva l'ambientazione londinese nella celebre Baker Street di Sherlock Holmes.
Ma il finale avrà per caso ispirato quello (analogo) del ben più celebre "Gli occhi della notte"?