13 - tzameti regia di Gela Babluani Francia, Georgia 2005
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13 - tzameti (2005)

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locandina del film 13 - TZAMETI

Titolo Originale: TZAMETI

RegiaGela Babluani

InterpretiGeorge Babluani, Philippe Passon, Pascal Bongard, Vania Villers, Fred Ulysse, Aurélien Recoing, Augustin Lengrand

Durata: h 1.26
NazionalitàFrancia, Georgia 2005
Generethriller
Al cinema nel Giugno 2006

•  Altri film di Gela Babluani

•  Link al sito di 13 - TZAMETI

Trama del film 13 - tzameti

Sébastien, 20 anni, decide di seguire le indicazioni destinate ad un’altra persona senza sapere dove lo condurranno. Ignora anche che Gerard Dorez, commissario di dubbia reputazione, lo segue per ragioni personali. Arrivato alla sua meta, Sebastien si trova invischiato in uno strano circolo di scommesse clandestine, un mondo degenerato, nel quale uomini scommettono sulla vita di altri uomini...

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Voto Visitatori:   8,03 / 10 (81 voti)8,03Grafico
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Voti e commenti su 13 - tzameti, 81 opinioni inserite

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Overfilm  @  18/04/2020 16:58:28
   8 / 10
Piccolo budget per gran film.
Buono anche il finale.
Primi 20 minuti son lenti pero' poi il film "parte" e va lontano...
Il bianco e nero pare anche scelta adeguata.

Thorondir  @  21/11/2017 14:19:36
   8 / 10
Sono rimasto piacevolmente sopreso da qeusto gioiellino sconosciuto al grande pubblico. Dimostra come da una storia banale e semplicissima si possono tirar fuori grandi film anche con budget limitatissimo e nomi poco altisonanti.
Un atto d'accusa al genere umano che è disposto a mettere il guadagno e il denaro sullo stesso piano della stessa vita umana (vedere la microstoria dei due fratelli), e le nuove generazioni, ignare come lo è il giovane protagonista, vengono fagocitate da un mondo che ancora non conoscono e non comprendono (da operaio non viene pagato). In queste letture sta secondo me la grandezza dell'opera di Babluani, che oltre ad essere pregna di drammaticità e tensione, senza mai diventare ridondante, riesce a descrivere la realtà umana nelle sue straordinarie contraddizioni.

ferzbox  @  02/04/2015 18:37:13
   6 / 10
L'idea per essere originale è originale,niente da dire in proposito,però avevo già visto una pellicola abbastanza simile che mi aveva colpito molto di più.
La pellicola a cui mi riferisco è "Would you reather" di David Guy Levy,produzione firmata dagli americani e quindi sicuramente più commerciale,su questo alzo le mani,"13 tzameti" è un film francese girato in bianco e nero e meno hollywoodiano,quindi da una parte risulta più impegnato e realistico nella sua drammaticità,ma "Would you reather" era più ricco di elementi,trasmettendo,almeno secondo me,una tensione più accentuata e ricca di colpi di scena e cambiamenti.
Comunque questo film di Gela Babluani non è accio,la regia non fa gridare al miaracolo ma è accettabile,qualche momento di tensione ci sta,anche se a partire ci mette parecchio e la situazione dopo un pochino diventa ripetitiva.
Buon finale.....ma anche questo abbastanza prevedibile.....
.....godibile....

1 risposta al commento
Ultima risposta 02/04/2015 19.32.00
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david briar  @  11/08/2014 16:15:48
   6 / 10
Girato con un budget ridotto,è un film particolare e interessante ma che purtroppo non convince del tutto,per mancanza di mezzi ma soprattutto di un coinvolgimento forte.
L'idea,per quanto non sia nuova come potrebbe pensare qualcuno,sicuramente è ottima e stimola alla riflessione.Anche l'atmosfera creata,indefinita,surreale,pazza e cinica,è molto riuscita ed efficace.
Il problema è la mancanza di emozioni verso questo personaggio e la vicenda,la freddezza regna sovrana, si prova poca tensione nonostante la situazione proposta,insostenibile solo al pensiero.A togliere suspense c'è anche la qualità medio-bassa di recitazione e mezzi tecnici in generale,che lo fa assomigliare ad un film amatoriale.
Insomma,l'impressione è che film di questo genere siano adatti per i Festival(dove infatti ha ottenuto un buon riscontro)e per qualche critico o intellettuale che si lascia conquistare esclusivamente dall'idea su cui si basa la pellicola.Per chi cerca emozioni vere al cinema,sono prodotti passabili e sufficienti,ma che in fin dei conti lasciano ben poco..

the saint  @  01/08/2014 19:46:02
   6½ / 10
vorrei capire se l'idea di Tzameti ricopia quella di Hostel o viceversa!!
perché la tematica è molto simile e i film guarda caso sono usciti entrambe lo stesso anno!
qualcuno sa rispondermi?!

in ogni caso non male come thriller, ben congeniato, la tensione è palpabile ma non così mostruosa come ne parlano alcuni!

.. ci si rifà in ogni caso ad una tematica vera ed autentica.
il turismo nei Paesi dell'est ha portato a diversi rischi tra cui traffico di persone, di organi, e sequestri sia di minori che di giovani. In alcuni casi pare che effettivamente ci siano state torture e uccisioni motivate dal puro sadismo, magari da spacciare a ricchi industriali russi o di altri Paesi in cerca di emozioni forti che volevano sfogare i propri istinti sadici, scommettendoci sopra!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  02/05/2014 12:38:41
   7½ / 10
piccoli spoiler

E così quasi per caso mi capitano sotto le mani due film georgiani nello spazio di soli 3 mesi.
E se già 247° F era un thrillerino abbastanza discreto, anche se solo per appassionati, questo 13-Tzameti (che significa 13...) è di tutt'altra pasta, niente da dire.
In realtà la produzione è francese perchè il regista, Babluani, si trasferì dai mangiarane giovanissimo.
Ma tant'è.
Girato in bianco e nero Tzameti ha almeno 3 punti di forza.
Il primo è quello di mischiare un'atmosfera noir anni 50 (la prima mezz'ora nella quale si sprecano gli stilemi del giallo, dalle facce losche al suicidio inaspettato, dai dettagli -ad esempio la lettera che vola via- all'uso del bianco e nero, dalla lentezza della narrazione all'assoluta incapacità di capire il quadro generale) con un'intera parte centrale che strizza invece molto l'occhio al cinema sadico moderno, non tanto quello dei torture, da cui Tzameti di discosta totalmente, ma comunque ad una certa tendenza del cinema di genere degli ultimi anni, quella in cui il cinismo, la morte, l'inumanità sono presenti una volta sì e l'altra pure.
Molto interessante poi è la scelta narrativa per la quale noi spettatori scopriamo le cose insieme al protagonista, assolutamente ignaro di dove quel biglietto ferroviario e quella promessa di un mucchio di soldi lo porteranno. Se vogliamo è una specie di trucco alla Old Boy ma ancora più accentuato perchè qua, davvero, noi non vediamo e sappiamo nulla finchè non lo vede e lo sa Sebastien, il giovane operaio catapultatosi, suo malgrado, in un terribile gioco di morte.
Notevole poi la fotografia (ovvio che il b/n dà sempre quel qualcosa in più) e la regia che senza tanti virtuosismi riesce comunque a muoversi e raccontare perfettamente il piccolo luogo nel quale si svolge la mattanza. Ad esempio ho trovato straordinaria la panoramica circolare che tiene come baricentro la lampadina e scivola piano piano sui volti dei concorrenti, stupenda.
Non tutto è perfetto. La prima parte è sì affascinante ma manca un pò di ritmo restando troppo ferma su sè stessa. Tutta la parte del "gioco" d morte è straordinaria ma è innegabile non ritenerla prevedibile, duello su duello. Di solito queste piccole produzioni nascondono all'interno dei piccoli colpi di genio, dei tentativi di ribaltare completamente la narrazione che ci si aspetta, classica. Invece qua no, si ripetono 3 duelli completamente uguali uno all'altro senza quella genialata che mi aspettavo (poteva essere qualsiasi cosa, il suicidio di un concorrente, uno che infrangeva le regole, una truffa, il fratello che uccideva l'altro, la morte del protagonista persino etc...).
Babluani invece va sul sicuro, gira un piccolo gioiellino che non vuole sorprendere ma soltanto portare piano piano lo spettatore dentro le vicende.
Anche se quel mastodontico fratello che in entrambi i duelli finali preme il grilletto per secondo un pò fa pensare, impossibile che uno con la sua esperienza si lasci anticipare così. Probabilmente c'è la voglia di farla finita, di sfidare la sorte ancora di più, di non darla vinta ancora al proprio fratello.
Da apprezzare, anche se un pò inverosimile, l'assenza assoluta di gore, di sangue e dettagli macabri.
Come sempre nel cinema francese, attori eccellenti.
E il finale (che poi sarà un pò richiamato 5 anni dopo nel bellissimo Drive) è senz'altro riuscito.
Un finale di losers con un omicidio che si rivelerà inutile e con un giovane ragazzo che ha percorso un calvario incredibile senza, molto probabilmente, vedere poi la luce.
Quasi totale l'assenza di tematiche e neanche gigantesca l'empatia con il personaggio, di cui sono riuscito a condividerne il dolore solo nel finale. Ma uno straordinario esempio di piccolo cinema di qualità.
Peccato che poi Babluani abbia fatto il remake al soldo degli americani.

clint 85  @  22/04/2013 12:30:16
   8 / 10
Ottimo montaggio, grandi recitazioni e quando iniziano a "giocare"i picchi di tensione diventano altissimi. Mi aspettavo qualcosa di più dal finale..

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
ma è comunque un film magistrale, il classico esempio di come si possa costruire un piccolo capolavoro senza spendere cifre astronomiche.

CyberDave  @  23/03/2013 23:53:46
   7½ / 10
Film dalla difficile collocazione per quanto riguarda il genere, di sicuro fin da subito si dimostra molto interessante e si cerca di immaginare in quale modo si possano guadagnare così tanti soldi.
Quando il film ingrana e si capisce come stanno le cose ero proprio curioso di vedere come l'avrebbero portato avanti e non mi ha deluso, una bella dimostrazione di come, con una buona idea, non sia così difficile realizzare un bel film.
Il finale a primo impatto mi aveva un po deluso, poi ripensandoci l'ho trovato molto azzeccato, nella sua semplicità ha chiuso la vicenda lasciandoti un amaro in bocca ma che non toglie punti al film.
Consigliatissimo!

7219415  @  24/02/2013 15:55:50
   8½ / 10
Grande esordio di Gela Babluani...ottimo il bianco e nero...davvero una bella sorpresa...

Oskarsson88  @  24/02/2013 03:47:16
   8½ / 10
film completamente malato...passano i primi 20 minuti titubanti ma poi ingrana alla grandissima...molto semplice come effetti...basta davvero poco per creare un'atmosfera sporca e grigia come in questa pellicola...cinico abbestia! complimenti al regista...bellissimo anche il finale

Invia una mail all'autore del commento luca986  @  13/12/2012 00:56:24
   7 / 10
Semplicissimo. Basta poco per fare un buon film (un'idea semplice ed un buon montaggio)

Signor Wolf  @  06/10/2012 09:13:57
   8 / 10
film molto valido, si incentra gia all'inizio su "quella lettera misteriosa" e su quale azione si dovra svolgere per guadagnare cosi tanti soldi in cosi poco tempo, il film da circa mezz'ora di tempo per pensarci e prepararti, cosa che fa anche il protagonista, ma non è solo immedesimazione: e una sorta di sfida con lo spettatore, e quando credi che non ti possano sorprendere, ti sorpendono! e ti fanno restare molto male!

alepr0  @  26/09/2012 23:59:49
   7½ / 10
Film molto crudo. Finale un po deludente. Comunque bel film.

Sir_Montero  @  24/09/2012 01:31:27
   9 / 10
Un desolante quadro della ferocia umana. Una brutale novella che racconta, in un gelido bianco e nero, la speranza nutrita da un giovane immigrato, di far soldi facili semplicemente cogliendo una fortuita coincidenza. Con l'avanzare di lente e scarne riprese, comincia il racconto di questa terribile discesa agli inferi che vedrà l'ignaro protagonista scontrarsi con demoni assetati di sangue e denaro. Costretto a cavalcare fino in fondo l'orrenda giostra, dovrà abbandonare ogni remora morale, ogni atavica paura, la propria stessa anima per avere, infine, salva la vita. Il finale, nella sua spietata crudezza, è l'affermazione di un pessimismo etico che, lucidamente e amaramente, riconosce la bassezza di un'umanità che da sempre conosce un'unica legge, e forse ad essa sola risponderà per sempre: Homo homini lupus est.

deadkennedys  @  25/08/2012 18:19:03
   8½ / 10
Non saprete cosa significa la parola "tensione" finchè non avrete visto questo film.
Abilissimo il regista nel soffermarsi su certi dettagli e nell'azzeccata scelta del bianco e nero.
Un pugno nello stomaco. Se siete fumatori preparate un pacchetto di sigarette, è il tipico film che lo richiede.
Segue uno spoilerone da non leggere se non avete ancora visto il film.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Gruppo COLLABORATORI ilSimo81  @  31/01/2012 17:07:17
   9 / 10
L'incipit di "13 - Tzameti" è un'esca particolare, abilmente lanciata per attirare lo spettatore. Non è un carillon di musiche attraenti e colori sfavillanti, bensì un cupo bianco e nero, sfondo perfettamente intonato ad una storia in cui si scontreranno altri opposti: ricchezza e miseria, sorte e volontà, vita e morte. Su questo sfondo si staglia la figura di Sébastien, giovane lavoratore che fatica per provvedere al sostentamento della propria famiglia e che per una serie di eventi fortuiti arriva a cogliere quella che pare essere la possibilità di un facile arricchimento.
E' da questa premessa che scaturisce una storia umanamente tragica, dagli sviluppi decisamente emozionanti. E' tutto una scommessa: il passo successivo riserva ad alcuni la ricchezza oppure la povertà, ma ad altri può costare la vita stessa. Ma non sempre chi vince è colui che sta meglio.
La storia, nonostante un paio di momenti tendenzialmente prevedibili, è narrata in modo da preservare intatto il suo fascino morboso.
Il bianco e nero unito ad una sonorità ovattata non limita l'espressività del film, incentrata soprattutto sugli sguardi e sugli atteggiamenti dei personaggi, che li caratterizzano in modo superbo.

adrart  @  17/01/2012 11:50:54
   9 / 10
Visto in lingua originale. Uno di quei film dove dici: ci siamo! e dopo poco è già finito.... peccato... alla ricerca di un'altro fim "malato".

CavaliereOscuro  @  09/01/2012 00:33:56
   8 / 10
Film girato in bianco e nero che trasuda cattiveria, angoscia e miseria. Ottima recitazione, trama coinvolgente ed originale. Un noir da non perdere che ti incolla allo schermo dal primo all'ultimo minuto.

chem84  @  06/11/2011 13:01:45
   8½ / 10
Filmone scoperto per caso del georgiano Gela Babluani, qui penso al suo primo lavoro.
Ottimo lo sconosciuto attore protagonista, fratello del regista e perfettamente calato nella parte.
Tensione crescente per gran parte del film e finale amaro.

Promosso a pieni voti.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Ciumi  @  18/09/2011 13:05:20
   8 / 10
Dall'apatia della prima parte, dove la malavita (e il male di vivere) rimane sullo sfondo, all'incubo sudato della seconda: "13" è un film senza boccata d'ossigeno: statico in apparenza, serrato nel montaggio, kafkiano in molti aspetti. La suspense quasi si spezza, in queste due parti, tra l'attesa di scoprire il contenuto della lettera, il significato di quel numero (porta fortuna o sfortuna?), e il dopo, per uscirne.
Lucida e al tempo stesso allucinata metafora della degradazione umana, labirinto di macchinazioni criminali in cui si specchia l'intera società, dove corre ovunque il denaro, mostro senza occhi e senza aspetto. Soprattutto, esasperazione dello sfruttamento da parte dei potenti, sino al gioco e al sadismo impensabili.
Le inutili investigazioni, non fanno che accentuare l'idea di un'irrimediabilità. E quando la roulette ha smesso di girare, il gioco è finito? Si è chiuso il cerchio e si è fermata la pallina? No: la circonferenza fa due corti binari, il viaggio di ritorno finisce a metà, le ramificazioni tutt'intorno continuano.

DarkRareMirko  @  16/09/2011 23:16:32
   9 / 10
Esordio per un figlio d'arte con un film linearissimo ma ricco di suspance e profesisonalità, con un opprimente bianco e nero a curare una confezione elegantissima. L'inizio disorienta un pò, apparendo forzato e poco credibile, ma col passare dei minuti si entra in un vero incubo senza uscita, spietato e criminale.

Tra i pochi film ad affrontare la tematica roulette russa (quella de Il cacciatore) e bisogna dire che tutti i lungometraggi che trattano di questa inquietante pratica vengono fuori davvero divinamente.

Attori fenomenali (più che altro parenti del regista), pochi dialoghi ed atmosfera gelida.

Rifatto con attori Hollywoodiani 5 anni dopo.

Hakeem  @  04/09/2011 23:08:48
   7½ / 10
Una piccola perla, quest’opera prima del giovane Babluani. Un inquietante viaggio di un’ora e mezza tra le strade più buie della desolazione e della ferocia umana, con inevitabili richiami a “Il Cacciatore” di Cimino, ma anche ai classici del cinema d’oltralpe (Godard su tutti), da cui il regista sembra aver attinto a piene mani le atmosfere scarne. Azzeccatissima la scelta del bianco e nero, che conferisce inevitabilmente alla pellicola quel tono più cupo, crudo ed essenziale, fondamentale in un’opera del genere. Una semplice ma solida struttura narrativa, inoltre, riesce a mantiene viva la tensione, coinvolgendo sino al termine. Film da diffondere, probabilmente uno dei migliori noir dell’ultimo decennio.

KOMMANDOARDITI  @  05/08/2011 21:37:19
   8½ / 10
--- OCCHIO AGLI EVENTUALI SPOILER! ---

Son strane le occasioni della vita.
Sei li sul tetto per i fatti tuoi, che svolgi sereno il tuo lavoro, spostando tegole e prendendo misure e contromisure, e poi una stupida folata di vento decide che per te l'ora è segnata. Ma non subito, perchè c'è da sudarsi anche quella, peggio di un qualsiasi tozzo di pane giornaliero.
Sebastiene è un modesto operaio ventiduenne di origine georgiana, quel po' di danaro che riesce a mettersi in tasca lo guadagna con saltuari lavoretti di ristrutturazione domestica. E con quei soldi ci mantiene anche la povera famiglia, madre-padre-fratello-sorella stipati assieme a lui in un angusto bugigattolo della periferia urbana francese.
La sua ultima giornata di lavoro si apre però con una serie inquietante di segni misteriosi, forse premonitori: uno sconosciuto che lo fissa agghiacciato in lontananza, un borbottare sospetto, un origliare confuso e singhiozzante, una prospettiva di guadagno facile, il sogno di ricchezza, il desiderio di fuga da una vita di povertà e sacrificio. E poi quello sbuffo d'aria maligno, che soffia giù dalla finestra una lettera dal contenuto enigmatico.
Si parte.
Senza conoscere la meta effettiva nè avere a mente che ogni profitto ha sempre un suo costo, un vuoto a rendere, un residuo dovuto di spese amministrative. Soprattutto ignorando che la Morte non accetta mai misere mance...

In questo intenso e coraggioso esordio registico, il giovanissimo Bela Babluani riesce a fondere con mirabile maestria il corposo retroterra nazional-cinefilo della nouvella vague godardiana, l'alone di maledettismo e perdizione ineluttabile da polar francese e passaggi di impassibile follia nichilistica dal forte sapore ciminiano (difficile non pensare ad un classico quale Il Cacciatore), modellandoli attorno ad un intreccio cronometrico e studiatissimo, sorretto dalla suspense affilata delle angoscianti fasi di preparazione al "gioco". Si, perchè è da un gioco che scaturisce lo shock più indigesto e degradante della vicenda.
Quello che il film propone è un'acuta ed astuta riflessione sul destino, sulla sorte, sul senso di fatalità. Il disvelamento suggerito dall'autore è che il futuro non sia un foglio bianco, su cui ogni faber fortunae suae scrive liberamente ciò che più gli aggrada, bensì un programma già stampato e prestabilito, al quale è quasi impossibile sottrarsi e la cui ultima pagina porta sempre alla stessa, invariabile conclusione.
Non è casuale che la scelta del titolo sia ricaduta sul numero 13, che nella tradizione esoterica e religiosa incarna il disordine, l'ambivalenza fortuna-indiretta/sfortuna-diretta e la disarmonia dagli esiti nefasti. Il 13 è la cifra che spetta nel gioco al protagonista, poichè ultimo aggiuntosi alla disumana lotteria di morte; il 13 si ripresenta per ben due volte anche nel numero di targa di uno degli scommettitori clandestini (e le conseguenze si vedranno); 13 infine è la somma dei proiettili utilizzati nelle cinque sessioni di gara (1 alla prima, 2 alla seconda, 3 alla terza, 3 al primo duello e 4 al secondo duello).

Nonostante i suoi 26 anni, il regista dimostra già un valido talento nel conferire spessore alla sua storia e non si lascia sfuggire preziose occasioni per sottendere alle immagini una lettura di secondo livello, attraverso riferimenti politici e sociali adeguatamente ficcanti ed incisivi.
Al di la di sussurrati elementi metaforici, relativi alla storia del suo Paese, quali l'opprimente bianco e nero "sovietico" della fotografia ed il tema della roulette russa (leggasi "Il Fatalista" di Lermontov), quello che emerge con maggiore chiarezza è l'aspro discorso su una società che basa la propria sussistenza sullo sfruttamento dei più deboli, dei più disgraziati, dei più disperati, in una ciclica rincorsa all'auto-miglioramento sotto il segno profano del dìo danaro.
Nel film i ricconi in giacca e cravatta scommettono sulle vite dei concorrenti per diventare ancora più ricchi e lo fanno nè più e nè meno dei "partecipanti veri e propri", che mettono in gioco le loro vite per fuggire chi da condizioni di miseria materiale, chi invece da uno stato di disperazione esistenziale intollerabile e devastante.
Tuttavia la sofferenza non risparmia nessuno e la droga sembra essere l'unica maniera artificiale per alleviare il peso delle proprie ansie, delle proprie paure, della propria esistenza, della propria morte.

Quella di Babluani è un'umanità già spacciata ed estinta: l'auto-distruzione volontaria resta solo la sua ultima penosa eroina consolatoria.

Indiscutibilmente, uno dei più affascinati thriller/noir dell'ultimo decennio.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/08/2011 22.19.52
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Nikilo  @  05/08/2011 21:33:33
   8 / 10
---ATTENZIONE - IL COMMENTO PUO' CONTENERE ANTICIPAZIONI---
"L’uomo nasce una volta e muore una volta. Prendila con filosofia, discendi da Schopenhauer."

Tzameti che in lingua georgiana sta a proprio a significare "13" l'arcano della morte, è il nome del film del regista francese Gèla Babluani.

13 - Tzameti è una critica ferocia ad una civiltà cinica e malata, dove la vita di un essere umano può essere tranquillamente equiparata ad una fiches da casinò. Ed è proprio il gioco d'azzardo ad aprire lo scenario ad un film crudo e violento allo stesso tempo.

Il film da un certo punto di vista lo si potrebbe considerare una versione più pulita del recente Hostel ( ma con molta più sostanza). Troppo spesso ultimamente si tende a ricorrere ad un'eccessiva quantità di violenza gratuita, solo con l'unico scopo di riuscire a far contorcere le budella dello spettatore, senza però aggiungere altro. 13 - Tzameti, è un pugno nello stomaco per lo spezzatore che finisce per essere profondamente disgustato da quello che sta vedendo, ma in qualche maniera è spinto a rifletterci sopra. C'è un limite al sadismo umano? Fino a che punto un uomo si può spingere?
Thriller dai tratti horror, che punta il dito contro l'economia stessa ( il peso che l'alta borghesia ha su le classi meno abbienti), e con una storia semplice e lineare riesce a surclassare tutto ciò che caratterizza un torture-porn. Ed è qui che un Saw o un Hostel finiscono per essere brutalmente surclassati, non c'è più spazio alla loro orribile raccolta di torture che neanche uno psicopatico della peggior specie potrebbe ideare, semplicemente viene ripreso il famigerato gioco della roulette russa, è posto in un contesto di deprecabile crudeltà.

Asciutto nella ripresa il noir sembra voler riprendere lo stesso tocco del cinema russo di altri tempi più vicino a Ejzenstejn che ai giorni nostri. Probabilmente il regista date le sue origini deve aver risentito parecchio di tale influenza.
E anche se inizialmente non si riesce a comprendere l'uso del bianco e nero, dopo poco si riesce a cogliere totalmente la sua inesplicabile finezza.
Il regista riesce a proporre in maniera molto sobria e distaccata la storia, senza necessariamente doversi schierare da una delle due fazioni vigenti "chi paga e risquote" e " chi paga e subisce" quasi a dover dirigere un documentario scioccante.
Per finire viene fuori un'opera spietata, ma più umana di quanto si direbbe.
Ancora una volta il pessimismo torna a fare da scenario e sembra quasi che la citazione centrale di Schopenhauer sia proprio l'essenza del film stesso.
Con un inizio un po' fiacco, poco tempo per impostare la vicenda che ben presto senza che lo spettatore abbia il tempo di accorgersene ha già preso forma, e sembra quasi esserne già stato inghiottito, per poi procedere al contenuto vero e proprio e la sua inevitabile escalation di violenza. Non ci sono tracce di consolazioni, di nessun tipo, nè happy ending, solo la magra testimonianza del cinismo umano.

Il fatto di non essere trasbordante come le sopracitate pellicole torture-porn, rende a parer mio ancora più pesante il clima della vicenda, conferendogli pure quell'aria di credibilità, tanto da farti riflettere che con molta probabilità ciò che hai appena visto non è poi così lontano dalla realtà. E così con l'amaro ancora in bocca, ti domandi "E' solo un film?".

2 risposte al commento
Ultima risposta 05/08/2011 22.03.31
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elmoro87  @  16/04/2011 12:16:39
   8½ / 10
Tutto mi sarei immaginato, tranne quello che ho visto... Un film diretto in maniera magistrale, creato con 4 spiccioli e capace di un così grande impatto sul pubblico; il film mostra in maniera cruda e vera un gioco malato di scommesse sulla roulette russa, dove varie storie di concorrenti e di scommettitori si incrociano e ti rendono partecipe di questo gioco macabro... Un vero pugno nello stomaco, questo film è indubbiamente difficile da dimenticare...

Ale-V-  @  11/04/2011 02:19:33
   6½ / 10
Piatta e noiosa la parte iniziale. Interessante, cinica, spietata la parte centrale. Finale non troppo convincente. Media troppo alta.Sarebbe potuto essere anche un 7. Mezzo voto in meno per la pretenziosa scelta del bianco e nero.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR bellin1  @  03/04/2011 15:35:45
   6½ / 10
Originale nell'idea, molto bella e curiosa la parte centrale e quella finale. Assolutamente inutile, noiosa e piatta quella iniziale.

Più che sufficiente

Guinea Pork  @  22/01/2011 17:08:05
   8 / 10
La roulette russa come espediente estremo della borghesia medio-bassa per riuscire a salire di livello, il livello dei ricchi - non a caso, lo stesso degli scommettitori -. Un livello dove i potenti hanno perso ogni sensibilità e ai loro occhi, gli esseri umani, diventano un gruppo di numeri divisi in 2 gruppi: chi porta denaro e chi no. Gelida visione gerarchica della società, bianca e nera e senza happy ending. Il regista evita la presa di posizione e svolge con decisione il suo compito, dividendo il film in 3 blocchi e regalando potenti sequenze di suspense durante il fulcro centrale. Nonostante il remake "americanato" (dello stesso regista) ricalchi perfettamente la trama di questo originale, gran parte dell'atmosfera è andata perduta (che sia colpa del bianco e nero?).

guidox  @  12/01/2011 19:47:19
   8 / 10
asciutto e con pochi fronzoli, tensione a mille; proprio un bel film.
sarebbe un 7,5 perchè con lo scarico dell'adrenalina, cala un po' nel finale, dove si va a chiusura in modo un po' troppo precipitoso e con un mordente inferiore a ciò che si vede fino a quel punto; però il mezzo punto in più è per la parte centrale, veramente un gioiello, che tiene lo spettatore con gli occhi incollati alla tv.
buonissimo anche l'inizio, dove nonostante l'incedere lento, si fa apprezzare pienamente l'approccio a quello che darà il via quando il "gioco" prenderà forma.
il bianco e nero calza a pennello, le musiche danno un tocco in più.
per ciò che penso io, qualche ingenuità in meno e qualche contestualizzazione in più, lo avrebbero reso un capolavoro.
ma sono comunque dettagli, questo è proprio un signor film.
e ancora una volta, per veder proposto nel circuito della grande distribuzione italiana un lavoro del genere, si deve aspettare il remake americano, assolutamente scandaloso.

musicparade85  @  21/12/2010 23:01:29
   9 / 10
pazzesco...non gli si può criticare nulla, dalla regia tagliente fino al bellissimo finale..non fa respirare!

marfsime  @  12/11/2010 00:38:24
   7 / 10
Bel film che vive il suo clou nella parte centrale..all'inizio prima del "gioco" e dopo il "gioco" stesso vive un rallentamento evidente della vicenda. Credibile e ben strutturata la regia e probabilmente azzeccata anche la mossa del b/n..sicuramente un buon film..merita una visione.

Invia una mail all'autore del commento Totius  @  28/09/2010 22:34:47
   8½ / 10
Film stupendo. Da rimanere col fiato sospeso. Stilisticamente non ho nulla da obbiettare.

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uito  @  14/02/2010 14:58:26
   8 / 10
..quando per fare un ottimo film basterebbe solo una cinepresa e il giusto talento... cinematografia tutta da scoprire quella di Babluani come del resto quella dell'est europeo. Film asciutto quanto spietato che si chiede, nel suo incipit delirante, fino a dove può arrivare la follia umana...

gandyovo  @  20/01/2010 17:29:30
   7½ / 10
un bel thriller! piuttosto originale, anche nella scelta del bianco e nero; ben girato, buone musiche: a tratti intrigante, per poi portarti alla tensione. agghiacciante il giudice!

souldoubt85  @  14/01/2010 01:19:15
   7½ / 10
Un buon film. Pieno di tensione e suspace.
Potrebbe essere migliore, soprattutto nella recitazione di qualche attore (forse sono i francesi che fanno sembrare tutto un pò piatto), ma la trama è buona e il film non scade nel banale o nell'impossibile.
All'inizio è un pò lento ma si riprende bene, soprattutto nel finale.

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ezequiel  @  06/01/2010 14:52:19
   7½ / 10
assai efficace.
anche come regia.

un film, insomma.

VinLet  @  04/01/2010 14:53:02
   7 / 10
Una disattenzione e la vita di un ragazzo..bisognoso di soldi..cambia totalmente
Sébastien casualmente trova una lettera e pur ignorando di cosa si tratti..spinto da esigenze economiche..decide di accettare la proposta
Si ritrova così in un ambiente malato..spietato..inumano..scommesse clandestine a limite della follia
La fortuna sembra assisterlo fino in fondo
Il finale benché ingiusto è prevedibile..ormai si è dentro
Coinvolge..trascina..commuove..appassiona..davvero un buon film

TheLegend  @  26/12/2009 21:23:53
   7 / 10
Originale e abbastanza pieno di tensione.
Ad ogni modo abbastanza piatto in alcune parti.
Bianco e nero carino ma inutile a mio avviso.

tati83  @  24/12/2009 02:02:35
   9 / 10
Girato in un bianco e nero autoriale che rimanda, a mio parere, un po' ai maestri della nouvelle vague (Godard, Truffaut, ma anche Melville), un po' al Kassowitz dell'"Odio" e un po' anche ad un regista con il quale Babluani condivide le origini georgiane (sono nati entrambi a Tiblisi, seppure a 45 anni di distanza) e l'adozione francese, come l'Otar Ioseliani di "C'era una volta un merlo canterino" (1970) e di "Pastorale" (1975), "13 Tzameti" è un film che sa creare la tensione come da tempo non si vedeva. Con una sapiente direzione di attori dalle facce poco note ma quanto mai espressive (notevoli, in particolare, Aurélien Recoing e il mio preferito, Augustin Legrand, una specie di Gattuso alto), con un sapiente tocco dato in sede di montaggio, il giovane regista - ventiseienne al momento dell'uscita del film - ottiene un risultato che pone il suo film vicino ad opere del passato come "Rapina a mano armata" (1956) di Kubrick e "Tirate sul pianista" (1960) di Truffaut. "13 Tzameti" (non so cosa significhi... tzameti potrebbe semplicemente essere la parola georgiana per tredici) è ottimo, teso come un noir americano e intelligente come un film europeo. Assolutamente da vedere per chi abbia a cuore il buon cinema. L'unica notizia negativa è che Babluani sta preparando un remake di 13 Tzameti, la cui uscita è prevista per il 2008. Che sia l'ennesimo tentativo yankee di rovinare un cristallino talento cinematografico? (22/09/2007)

LEMING  @  16/09/2009 13:17:04
   6½ / 10
Indubbiamente un film che per essere apprezzato appieno, non bisogna conoscere niente della storia, purtroppo nel mio caso, avendolo acquistato in dvd, qualcosa avevo letto, per cui non mi ha impressionato più di tanto, sicuramente abbastanza originale e ben girato, ma molto molto lento e gli interpreti sono tutti delle mummie, probabilmente il budget sarà stato limitato, per cui ci si deve accontentare, come opera prima buono, ma non un capolavoro come la media starebbe ad indicare, ottima anche la scelta del bianco e nero, rende bene.

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Ultima risposta 16/09/2009 14.01.53
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  27/07/2009 23:17:42
   8½ / 10
La fotografia in bianco e nero è ideale sia nel descrivere lo squallore quotidiano della vita del protagonista ed il suo lento ma insorabile scivolamento verso un incubo senza fine, spietato nella sua freddezza da documentario. Un film tesissimo che non da tregua per un regista che dimostra in questo suo esordio di saperci fare.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  24/06/2009 19:01:06
   9 / 10
È un nove meritato, per Babluani.
Costruisce lentamente, passo passo, una tensione emotiva che inizialmente è per quello che ancora non sappiamo cosa sarà, e che poi, in modo magistrale, mantiene altissima, quasi insostenibile, per tutto il cuore del film: lo fa nella scelta delle inquadrature, nel movimento intorno ai corpi fino a far percepire l’odore della loro paura, nei primi piani che scavano fin dentro l’anima dei protagonisti, in quell’uso del bianco e nero che indurisce e scolpisce i loro volti, nella quasi assenza di altri suoni che non siano gli ordini abbaiati e il respiro degli uomini: se non è bravura questa…
Difficile non provare una completa empatia verso il protagonista e il suo stesso indifeso, doloroso sgomento.

Un film obbligatoriamente da divulgare.

Una richiesta verso coloro che lo commenteranno è di inserire gli spoiler se viene disvelata la trama: non avendola letta prima, posso assicurare che, per l’effetto emotivo, conta molto non avere idea di cosa accadrà: è un delitto rovinare un film così.

PAZZINI9  @  24/06/2009 00:14:31
   6 / 10
Pellicola sopravvalutata, non riesco veramente a capire il perchè abbia una media voto così alta. La storia non l'ho trovata così originale, la recitazione è di livello medio-basso, il finale poi.....
Per me strappa solo una striminzita sufficienza, forse perchè l'attesa, creata dalla buona critica, era troppo alta.

Xavier666  @  18/05/2009 13:35:18
   8 / 10
Che film fantastico ragazzi!!! Bianco e nero, fotografia superlativa, tensione, recitazioni, trama... Fabuleaux!!! Perla.

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Dan of the KOB  @  01/05/2009 22:10:26
   8 / 10
Per la serie "la fortuna è cieca, ma la s**** ci vede benissimo"!
Che thriller ragazzi, a tratti la tensione è davvero insostenibile!
Un piccolo gioiello davvero intrigante ed originale, da vedere assolutamente!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Granf  @  25/04/2009 18:31:41
   8 / 10
Altra bella sorpresa dalla Francia. Tzameti, dell'esordiente Babluani, è un ottimo thriller, misterioso inizialmente, devastante a tratti e assolutamente senza via di scampo nella conclusione.
Splendido il bianco e nero, l'atmosfera cupa e il gran lavoro alla regia. Magari la narrazione scorre senza grossi colpi di scena, il tutto è abbastanza prevedibile, ma il modo di raccontare è davvero devastante e, sono convinto, certe sequenze saranno difficili da cancellare. Bravissimo l'attore protagonista.
Ovviamente gli americani hanno già in cantiere un remake con tanti bei nomi grossi.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  25/04/2009 11:28:20
   8 / 10
Questo appartiene a quei film poco pubblicizzati ma che in realtà sono da guardare. Bravo l'attore protagonista, molto bella e avincente una trama che mai mi sarei aspettato di vedere. Consigliatissimo!

inferiore  @  14/04/2009 22:04:46
   8½ / 10
Piccolo capolavoro di Babluani, regista eserdiente.
Ritmo serrato, tensione che cresce con l'evolversi della trama, un film sulla fortuna e sulla morte. Credo che il regista abbia preso qualche spunto da ''The deer hunter'' di Cimino.
Bravissimo il giovane attore protagonista, bravo anche il resto del cast che riesce ad esprimere appieno la frustrazione dei personaggi.
Bellissima fotografia che emana tutto lo squallore della storia. Azzeccato lo splendido b/n.
L'intreccio narrativo è abbastanza semplice ma riesce comunque a inquietare e a turbare lo spettatore.
Gioiellino da non perdere.

Febrisio  @  23/03/2009 00:30:45
   7½ / 10
Quando il cinema è fatto di buone idee, e non di soldi. A tratti è poco scorrevole. Apprezzata la scelta del bianco nero. Mi son piacute parecchio le scene finali.

dr.tomas  @  05/03/2009 13:26:57
   9 / 10
Per quanto mi riguarda, Gela Babluani avrà per sempre la mia ammirazione.
Il suo film ci coinvolge, ci scuote, ci fa male, ci terrorizza. Anche grazie all'eccellente George B., autore di un'interpretazione di straordinaria intensità.
Lo squallore nel quale precipita il giovane Sebastien (un ragazzo come tanti, mio coetaneo) si percepisce già dagli occhi degli uomini che lui incontra all'arrivo.
Come ha detto qualcun altro, la sua curiosità si trasforma in orrore: che sia un moderno Ulisse?
Mezzo voto in più, per il B/N, azzeccatissimo e un "fuck off" alla solita distribuzione italiana, che farà uscire il remake(sempre di Babluani, per fortuna), proprio perchè made in Hollywood e non made in Francia/Georgia. Bah...

4 risposte al commento
Ultima risposta 06/03/2009 01.16.08
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Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  04/03/2009 16:36:06
   7½ / 10
Io non l'ho trovato così spettacolare. Un bel film, molto teso e intrigante, con un punto di vista interessante, quello del protagonista/uomo comune, nel posto sbagliato al momento sbagliato. La tensione è un crescendo ma è proprio il suo culminare che non mi ha convinto, estremamente piatto rispetto alla parte iniziale e a quella finale. La violenza non è nulla di che, ne dal punto di vista visivo ne da quello psicologico. Bellissimo il finale.
Girato bene, con pochi mezzi (si vede) e con un bianco e nero molto bello.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  23/02/2009 17:48:50
   8½ / 10
Notevole pellicola in cui intreccio e tempi narrativi si fondono alla perfezione.Straordinaria la prima parte in cui lo spettatore viene incuriosito magistralmente attraverso una storia che si disvela allo spettatore in contemporanea con il protagonista.Altrettanto buona la seconda,in cui una volta scoperto l’arcano,in questo caso un “gioco” crudele i cui meccanismi ovviamente non rivelo,la tensione sale alle stelle mediante situazioni altamente coinvolgenti e spiazzanti per cinismo e crudeltà.
“13 Tzameti” è uno specchio pessimista della società moderna,si potrebbe etichettare come un horror dell’anima,finestra su un mondo buio e senza morale in cui uomini privi scrupoli trattano i loro simili come oggetti numerati,speculando sulle vite di poveracci talmente disperati che neppure la prospettiva di morire frena i loro insani gesti.
Girato in un rigoroso bianco nero dal gusto retrò per nulla compiaciuto,il film del georgiano Gela Babluani è una lieta sorpresa inspiegabilmente snobbata dalla grande distribuzione,un thriller privo dell’ironia fumettosa e cinefila di Tarantino o gli eccessi splatter delle nuove correnti mainstream ma poderoso nell’illustrare la violenza fisica e psicologica.Colpisce soprattutto per l’amarezza che riesce ad infondere pur trasmettendo un piccolo barlume di speranza,senza però mai cedere a compromessi buonisti o ammiccanti,tirando dritto nel suo excursus sulla malvagità umana e sulle trame ordite da fortuna e destino.

teobevi  @  11/02/2009 22:49:49
   9 / 10
Ottimo film, ti fa immergere e poi uscirici è un dramma come per Sebastian uscire da quel circolo di scommesse. Questo neoregista mi ha sorpreso, e non poco. In ogni caso lo consiglio vivamente ai fanatici dei Thriller!

Il mio voto è nove, sarò un po' eccessivo, ma a mio parere se l merita in pieno.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  05/01/2009 18:25:50
   8 / 10
My God! Che botta! Una rivelazione tremenda questo "13 Tzameti", non me l'aspettavo. Girato molto bene è un film che ti prende, adrenalinico, tremendo, crudo e incanala perfettamente il desiderio folle dell'uomo. Sono ancora scosso.
Ci sono dei difetti qua e la ma non ci fai nemmeno caso quando ti immergi in questa drammatica storia.Bellissimo.

xanter  @  05/01/2009 16:51:23
   7½ / 10
Film molto interessante ed originale, complimenti al regista.

pinhead88  @  04/01/2009 01:35:26
   9 / 10
una meraviglia.l'uso del bianco e nero poi lo rende ancora più interessante e intenso.un vero e proprio gioiellino.da non perdere assolutamente.

Gruppo REDAZIONE VincentVega1  @  03/11/2008 12:21:17
   8 / 10
Bellissima sorpresa: un gioiellino di tensione che riesce a mantenersi ad altissimi livelli per tutta la sua seconda parte; un bianco e nero e una storia che un pò mi hanno ricordato il bel film d'esordio di Nolan e un protagonista "sparato" in un mondo di cui ignorava l'esistenza.
Peccato non sia stato tradotto e distribuito qui in Italia, ma ormai è una triste abitudine.

Invia una mail all'autore del commento malocchio  @  18/10/2008 21:37:25
   9 / 10
stupendo,la scelta del bianco e nero rende il film ancora più angosciante di quanto già lo sia l'argomento trattato,sono rimasto senza parole fino all'inevitabile

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER.
peccato solo che non potrò godermi altri film di questo talentuoso regista vista la nostra cara distribuzione italiana.
non perdetevelo,sarebbe un delitto

xxxgabryxxx0840  @  18/08/2008 16:50:31
   8 / 10
Piccolo e crudele gioiellino ingiustamente passato inosservato dai più. Da vedere assolutamente

Cliff72  @  07/06/2008 17:19:08
   9 / 10
Classico esempio di come un film fatto con pochi soldi possa risultare originale e ben fatto.
Il film, giustamente girato in bianco e nero, inquieta, coinvolge e fa riflettere.
Davvero una grande opera psicologicamente spiazzante che consiglio a tutti gli amanti del buon cinema.

sweetyy  @  06/06/2008 17:17:22
   8½ / 10
Gran bel film, per nulla pesante nonostante i sottotitoli, avvincente e inquietante... finale azzeccato!

Aztek  @  23/05/2008 15:56:10
   8 / 10
Film stupendo, visto con i sottotitoli, non riesco a capire come un film del genere non sia passato dalle nostre sale o quantomeno doppiato in italiano.
La trama è molto originale, alcune scene, grazie all'aiuto del bianco e nero, sono molto inquietanti...ottima l'interpretazione di tutti gli attori.
Insomma, una chicca da vedere.

lupin 3  @  05/05/2008 18:34:08
   9 / 10
Gran bel film, non perdetelo.

1 risposta al commento
Ultima risposta 05/05/2008 19.58.24
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento matteo200486  @  21/04/2008 23:50:53
   8 / 10
Bello bello. Veramente fulminante, scorre senza sosta, con ottimi momenti di tensione. La trama scorre via fluida ma sempre attenta a non lasciare buchi. La regia è molto buona così come la recitazione. Il bianco e nero sporco evidenzia il marciume dominante la pellicola. L'illegalità e l'assenza di moralità dei personaggi.
Film crudo e amaro che corre lungo la sottile linea della sopravvivenza e dimostra come l'uomo possa fare qualsiasi cosa per il denaro.
Uomini avidi senza il minimo rispetto per la vita umana anche di quella più giovane.
Un film che trasuda di morte ed eccitazione davanti ad essa.
Gela Babluani dimostra ancora una volta come un'idea ben sviluppata e ben supportata da capacità tecniche consentano di ottenere un gran prodotto.
Come logico, poichè non commerciale, in Italia non ha fatto la sua apparizione

2 risposte al commento
Ultima risposta 12/05/2008 16.42.33
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Sestri Potente  @  18/03/2008 23:43:05
   7 / 10
Film sconosciuto molto valido, in cui la vicenda è raccontata con uno splendido bianco e nero (vedi SPOILER) e con un realismo insolito, senza alcuna ironia o dialogo particolare. Colonna sonora ridotta ai minimi termini, a favore di una partecipazione diretta alle vicende del "numero 13". Innovativo!

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somberlain  @  15/03/2008 15:36:21
   8 / 10
Una mazzata bestiale!!!...la tensione in questo film raggiunge livelli inredibili!
Alcune scene sono indimenticabili...vedere per credere!
Strano solo che nessuno abbia tradotto in italiano un film del genere (che si trova comunque sottotitolato).

Tom24  @  10/03/2008 18:26:32
   7½ / 10
Niente male, ottima la regia e la fotografia in bianco e nero, magnifiche le atmosfere degradate e ostili.
Forse però va troppo di fretta, c'è la sensazione di aver visto solo un primo tempo. La brevità del film è comunque uno dei suoi punti forti, ma lascia un pò di vuoto dietro di sè.

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Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  07/02/2008 16:40:51
   8½ / 10
Dal sangue al denaro e ritorno, nouvelle vague applicata alla modernità malata. Chirurgico, fulminante.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  05/02/2008 09:34:41
   8½ / 10
Adoro queste belle soprese da registi esordienti.
Gela Babluani, georgiano emigrato in Francia dopo la smembramento dell'unione sovietica, costruisce un solido thriller sadico e malsano attraverso un'austera regia che rasenta il documentarismo e un bianco e nero che rende il tutto ancora più freddo, distaccato e negativo.
Figlio di un cineasta sovietico, Gela recluta per il film il fratello minore nella parte del protagonista Sebastien, il quale risulta perfettamente calato nel ruolo.
Da antologia le scene nella casa: su tutte ho ancora impressa l'istantanea dell'inizio del primo round.

Anche se la scena conclusiva risulta perfettamente in linea con tutta la pellicola l'ho trovata troppo annunciata e toglie quel mezzo punto al voto finale.
Resta comunque una delle cose migliori viste in questi ultimi anni dai nomi nuovi del cinema.

Invia una mail all'autore del commento NEO78  @  29/01/2008 10:46:10
   9 / 10
Un noir asciutto che più asciutto non si può, un viaggio verso un angosciante mondo fatto di persone sadiche, prive di moralità, ciniche, perverse; insomma un viaggio verso l'inferno della natura umana.

Il racconto è completamente spoglio, minimalista con un bianco nero stupendamente fotografato che lo rende ancora più essenziale.

Alcune inquadrature soprattutto dei primi piani e la messa in scena mi ha ricordato molto eraserhead di Lynch, anche se a differenza del regista americano qui è tutto molto reale e proprio per questo ancora più crudo.

Una perla da vedere assolutamente!

Invia una mail all'autore del commento Gondrano  @  17/12/2007 09:50:40
   10 / 10
E' uno di quei rari film che quando finisci di vederli ti lasciano incredulo, non capacitandoti di come un capolavoro simile sia quasi sconosciuto, e del fatto che ci sia un genio di regista in giro che meriterebbe i premi che altri raccolgono. Tesissimo, angosciante ed in un bianco e nero che rende il tutto perfetto. Indimenticabile.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  30/10/2007 13:53:27
   7½ / 10
Regia essenziale dal taglio quasi documentaristico per questo prodotto francese/georgiano che, proprio a causa di tale scelta registica, nella prima parte risulta particolarmente lento e a tratti noioso. E’, però, quella stessa regia a rendere, poi, angosciante, claustrofobica e disturbante la seconda parte in cui un’idea ottima trova un’altrettanto ottima realizzazione. Così verso un finale in cui si respira cinismo misto a desolazione e che porta definitivamente a segno quel gancio allo stomaco caricato per quasi tutta la durata della pellicola.
Quando a mancare è il denaro e non certo le idee.

slint  @  20/10/2007 21:50:28
   8 / 10
film assolutamente sorprendente,peccato che qui' tra i commenti ci sia gia' chi ha parlato troppo,ma gli spoiler a cosa servono?

popoviasproni  @  01/05/2007 21:13:44
   8½ / 10
Se la curiosità vi spinge oltre la soporifera prima parte il gelo calerà nella stanza: micidiale e agghiacciante!
Calza a pennello la scelta del bianco e nero.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  14/03/2007 01:45:18
   7½ / 10
Tutta la parte del duello è letteralmente agghiacciante; sadica, se vogliamo. Il resto non mi ha convinto molto, ma è un film da vedere assolutamente.

3 risposte al commento
Ultima risposta 29/01/2008 15.57.48
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Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  13/03/2007 22:35:05
   8½ / 10
Mi ha ricordato un altro bellissimo film in cui uomini decidevano di vendere la propria vita al tamburo di una pistola:il cacciatore di Cimino.Questo film non ha certamente l'impatto emotivo del capolavoro di Cimino,ma c'è un perverso velo di inquietudine che tinge questo film.Se infatti nel cacciatore era il mostro della guerra a portare un uomo a "morire dentro" al tal punto da giocarsi la vita,qui abbiamo uomini diversi:forse malati,forse psicotici,forse semplicemente falliti.Lo consiglio:un gran bel film.

benzo24  @  13/03/2007 18:40:24
   10 / 10
che film! assolutamente da vedere, interessantissimo, uno stile regale, un talento puro, cristallino.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  01/02/2007 08:32:24
   9½ / 10
meraviglioso film d'esordio del francese babluani, penso sia uno dei film che più mi hanno preso fra quelli usciti nell'ultimo paio d'anni.
essenziale, senza scrupoli e senza morale, tzameti racconta solo una storia, certo al limite ma sempre credibile. è però il modo come la racconta a fare la differenza, perchè questo è uno dei grossi concentrati di suspance e tensione che mi sia capitato di vedere, un noir che non ha termini di paragone fra le recenti produzioni (e per fortuna!). guardatelo, se possibile senza prima informarvi sulla trama, e ne sarete entusiasti.



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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  12/08/2006 12:39:34
   9 / 10
Piccolo capolavoro proveniente dal cinema sovietico indipendente.....noir teso e vibrante dall'inizio alla fine,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER pellicola cinica e beffarda a meta'strada tra Polanski e Tarantino.

kerkyra  @  07/07/2006 09:38:37
   8½ / 10
Un vero pugno nello stomaco! Sembra un documantario: colpisce la normalità con cui vengono presentati scorci di vita incredibili ma forse reali!!!
Da vedere.

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