suburra regia di Stefano Sollima Italia 2015
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suburra (2015)

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locandina del film SUBURRA

Titolo Originale: SUBURRA

RegiaStefano Sollima

InterpretiPierfrancesco Favino, Elio Germano, Claudio Amendola, Alessandro Borghi, Greta Scarano, Giulia Elettra Gorietti, Antonello Fassari, Jean-Hugues Anglade, Adamo Dionisi

Durata: h 2.10
NazionalitàItalia 2015
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2015

•  Altri film di Stefano Sollima

Trama del film Suburra

Nell'antica Roma, la Suburra era il quartiere dove il potere e la criminalità segretamente si incontravano. Dopo oltre duemila anni, quel luogo esiste ancora. Perché oggi, forse più di allora, Roma è la città del potere: quello dei grandi palazzi della politica, delle stanze affrescate e cariche di spiritualità del Vaticano e quello, infine, della strada, dove la criminalità continua da sempre a cercare la via più diretta per imporre a tutti la propria legge. Il film è la storia di una grande speculazione edilizia che trasformerà il litorale romano in una nuova Las Vegas. Per realizzarla servirà l'appoggio di Filippo Malgradi (Pierfrancesco Favino), politico corrotto e invischiato fino al collo con la malavita, di Numero 8 (Alessandro Borghi), capo di una potentissima famiglia che gestisce il territorio e, soprattutto, di Samurai (Claudio Amendola), il più temuto rappresentate della criminalità romana e ultimo componente della Banda della Magliana. Ma a generare un inarrestabile effetto domino capace di inceppare definitivamente questo meccanismo saranno in realtà dei personaggi che vivono ai margini dei giochi di potere come Sebastiano (Elio Germano), un PR viscido e senza scrupoli, Sabrina un'avvenente escort (Giulia Elettra Gorietti), Viola (Greta Scarano) la fidanzata tossicodipendente di Numero 8 e Manfredi (Adamo Dionisi) il capoclan di una pericolosa famiglia di zingari.

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Voto Visitatori:   7,57 / 10 (140 voti)7,57Grafico
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Voti e commenti su Suburra, 140 opinioni inserite

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Mauro@Lanari  @  15/01/2023 00:54:47
   3½ / 10
Tipico film italiano: "indeciso a tutto" e "poch'idee ma confuse" (Maccari citato da Flaiano). Gangster movie, crime story, noir, western metropolitano, alcuni traducono "poliziesco", ma le forze dell'ordine, colluse o meno anch'esse, appaiono sol'in un paio di scene, nel ripescaggio del cadavere della prostituta dal lago artificial'e mentre verso la fine un vigil'urbano prov'a gestire il corteo di protesta. Eppure nel romanzo di Bonini e De Cataldo, uscito nel 2013 per Einaudi, il male veniva contrastato dal bene, da quanto di buono c'è fra i rappresentanti dello Stato. Sollima sopprime questa componente del libro e mostra ch'il male s'autodistruggerebbe per faide interne, per incoerenz'intrinseca. Nella banda della Magliana Samurai f'ammazzare il suo ex-amico appen'uscito di galera, nel clan degli zingar'il capo Manfredi Anacleti maltratta i familiari e lascia ch'il suo mastino quasi stacchi un braccio al nipote, nella criminalità ostiense il giovane boss Numero 8 strapazza Viola, la morosa tossica e insubordinata che nell'epilogo chiud'il cerchio uccidendo Samurai. Che poi ciò serva esclusivamente per un turnover generazionale (a es. un Provenzano che consegna Riina) al regista non interessa, né gl'interessa che le vicende reali supportino il resoconto del romanzo e non la sua ricostruzione fittizia che cerca di camuffarsi da reportage di cronaca nera e giudiziaria. Gironzolando sul web si possono leggere recensioni secondo cui l'autore avrebb'avuto il merito di "tratteggiar'i suoi protagonisti come persone e non come villain d'un film senz'eroi, tirando fuori un brandello d'umanità anche dai personaggi più sgradevoli e negativi." Forse non abbiamo visto la stessa pellicola, cose che càpitano. Poi: nient'affatto coraggioso, Sollima parte dalla denuncia del marcio nei palazzi del Potere, un senator'e un cardinale, ma siamo gìa a ruoli, livelli e mansioni di second'ordine, pedine orfane dei rispettivi padri(ni), il Presidente del Consiglio e il Papa dimissionari. Quindi una malavita da sottobosc'o comunque da faccendieri e manovalanza, i burattinai ai vertici manco s'intravedono. Inoltre: la sceneggiatura schizoide allude costantemente tanto a un preciso periodo storico, gl'ultimi 7 giorni del governo Berlusconi nel novembre 2011 e, in anticipo, la rinuncia di Ratzinger al ministero petrino nel febbraio 2013, quant'allo scandalo di Mafia (non-)capitale, al punto da far credere a un instant movie. Nulla d'increscioso se non fosse lo scandire del racconto coi biblici 7 giorni della creazione e l'apocalisse conclusiva: ma quale apocalisse? Nel sens'etimologico del disvelamento, il plot è da segreto di Pulcinella come già dice il titolo: la suburra esiste da sempre, non è una new entry emersa di recente. Nell'accezione semantica di resa dei conti definitiva, nel film non c'è proprio nulla di definitivo. Misteri di Sollima Sergio & collaboratori. Ancora: l'epicizzazion'ed estetizzazione del male sono comunque uno spot a suo favore, l'inesistenza della pubblicità negativa non trov'eccezione coi criminali e i delinquenti, difatti è ormai cosa nota la reazione concreta della famiglia mafiosa Spad'al film (https://www.adnkronos.com/esponente-clan-spada-sorride-felice-accanto-ad-attori-suburra_1TpHR9rjDwbAKv2argkPCA). Complimenti vivissimi. Infine (? Sì, diamoci un taglio il prima possibile): che gioco svolgeremmo noi, l'italiano medio, il nostro compatriota in tale scenario? Ho letto che saremmo rappresentati dal personaggio d'Elio Germano, Sebastiano, che però è un untuoso PR organizzatore di festini a base di coca ed escort. Non so voi, ma io non mi c'identifico affatto. Tirando le somme, un lungometraggio piacione, il solito "Yom Kippur", la cerimonia ebraica in cui si sacrifica un capr'espiatorio per la liberatoria catarsi delle (in)conscienz'altrui. Ho apprezzato "ACAB" per la sua capacità di raffigurare gl'esseri umani nelle loro molteplici sfaccettature, qui mi trovo al cospetto d'un'antropologia sommaria degna degli stessi Carminati e Casamonica. Non giungo a rimpiangere "Sandokan", il lavoro più famoso del padre di Sollima a cui "Suburra" è dedicato, però è come se il trend dell'art'italina foss'un passaggio dalla "mèrda d'autore" al "piscio di Favino". Pronto per le future banalizzazioni d'oltreatlantico.

benzo24  @  03/03/2020 13:06:49
   4 / 10
Le ottime intenzioni e la bravura tecnica del regista rovinate da uno script miserevole e da attori mediocri (si salva Germano )

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Niko.g  @  24/05/2016 14:21:53
   4½ / 10
"Cos'è la Polizia"?
Se lo chiedeva attonita la ricca e insoddisfatta Carla Bernaschi (Valeria Bruni Tedeschi).
C'è da credere che la stessa domanda idiota l'abbia posta Sollima a chi gli faceva notare la totale assenza, nel suo film, di rappresentanti della pubblica sicurezza, di quei "buoni" che nemmeno l'omonimo romanzo aveva avuto il coraggio di trascurare.
Regia e fotografia meritano attenzione, anche se di fronte alla spettacolarizzazione di un fenomeno di devianza sociale che tutti sappiamo essere reale e articolato, è lecito rimpiangere che una così ricca perizia tecnica sia stata messa al servizio di un cinema scandalistico e parodistico, che non va oltre lo scontro cruento tra malavitosi dediti alla misurazione reciproca del pene.
Ben lontano dall'essere un film di denuncia, Suburra riserva ampi spazi descrittivi alle orge (manca il visto censura VM18) e trascura lo sviluppo dei personaggi, pupazzetti totalmente privi di profondità.
Trova conferma il difetto di molti "attori" nostrani che recitano senza usare il diaframma e che parlano come se avessero una patata in bocca. Nel cast (una mescolanza poco convincente di attori professionisti e non), Claudio Amendola si impegna e si distingue, anche se non sembra avere il carisma giusto per quel ruolo.
Questo è quanto, signori. E ricordatevi sempre che quello che vedete qui rappresentato, quanto a raccapriccio può tranquillamente competere con le esternazioni di un presidente del Consiglio (Matteo Renzi) che dietro Mafia Capitale ipotizzava vi fossero le disavventure di quattro tangentisti all'amatriciana (facendo peraltro infuriare il Sindaco di Amatrice) e quelle di un sindaco (Gianni Alemanno) che affermò di aver chiesto al Prefetto: "Scusi, mi sa dire se a Roma c'è la criminalità organizzata"?
Altro che Carla Bernaschi.

2 risposte al commento
Ultima risposta 20/04/2017 00.38.37
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davmus  @  05/12/2015 13:48:50
   5 / 10
...dormivo....

andreapau  @  07/11/2015 16:08:35
   4½ / 10
Dopo Suburra?
Suburra "la serie", ovvero la giusta collocazione per questo film mediocre ritenuto di interesse culturale, dal Ministero preposto.
Questa è la vera fotografia dell'Italia, il sovvenzionamento pubblico delle porcate.
Abbondantemente superato dalla realtà, didascalico, pretenzioso, banale, caricaturale, vecchio, triste e scontato.
L'eterno "vorrei ma non posso" del cinema italiano, lontano parente illegittimo del cinema di denuncia, copia sbiadita di vecchie americanate.
Involontario ritratto di un Paese allo sbando, testimoniato dalla pochezza di questo film

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Ultima risposta 04/01/2016 03.34.19
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piripippi  @  01/11/2015 23:41:30
   5 / 10
un film molto mediocre, doveva essere la gomorra romana ma davvero ha poco a che vedere. trama insulsa e priva di un senso reale. finale assolutamente ridicolo. favino h dato il peggio di se stesso, ammendola completamente inutile. un pessimo film

barone_rosso  @  27/10/2015 22:39:46
   5 / 10
Quando ho letto che questo sarebbe un "film di denuncia" mi è venuto da ridere. Se fosse veramente un film di denuncia ci sarebbero nomi veri e fatti veri, altrimenti risulta l'ennesimo tentativo di prendere la caricatura di vicende piu' o meno note e mescolarle a caso senza di fatto dire nulla (incredibile come in due ore e passa non venga detto sostanzialmente NULLA di significativo: i politici vanno a ******** e sono manipolati dalla mafia, ma va????). Si salverebbe QUALCHE interpretazione (sicuramente non quella di Favino) e la colonna sonora, se andando avanti il film non scadesse in una serie di insulsi omicidi stile Rambo-movie, che nulla hanno a che vedere con le reali lotte fra bande criminali.

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Ultima risposta 28/10/2015 15.06.43
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macom  @  27/10/2015 15:55:24
   5 / 10
Film senza capo ne coda, banale mette dentro tutto politica, criminalita e zingari condito da una buona dose di violenza senza mai andare in profondita, una delusione visto che sollima ci aveva abituato a ben altro, due ore di film senza la minima aspettativa, scontato e pieno di luoghi comuni, nn lo definirei neanche un film di azione ma solo un intruglio di buone intenzioni con l'occhio strizzato al botteghino.
Una delusione totale.

4 risposte al commento
Ultima risposta 27/10/2015 23.19.07
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gaino  @  24/10/2015 23:46:58
   4 / 10
Brutta copia di romanzo criminale

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alfrar  @  24/10/2015 12:39:03
   4 / 10
Clamoroso flop. Sulla falsariga dei films Romanzo Criminale e Gomorra, Suburra si pone l'obiettivo di voler raccontare i giochi di potere nella città eterna tra Politica, Vaticano, Mafia e Zingari, tutto a ridosso delle dimissioni di Berlusconi. Ne esce fuori un gran pastrocchio. Lo spettatore rimane continuamente spiazzato dalla sceneggiatura, che mescola in maniera superficiale, la storia del film con fatti realmente accaduti. Il risultato è disastroso sotto ogni punto di vista. La recitazione e la regia risultano approssimative. Lasciate perdere.

16 risposte al commento
Ultima risposta 05/12/2015 01.56.50
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Giuditta1970  @  20/10/2015 15:06:57
   5 / 10
Sono andata a vederlo sopratutto per tutti i commenti positivi ed è stata una grande delusione. La sceneggiatura è banale ed è solo un recipiente dove ha messo tutti insieme presi qua e là fatti di cronaca, piena di luoghi comuni e noisa e nonostante il film sia ben recitato e la fotografia accurata il risultato purtroppo è imbarazzante. Se questo è il cinema italiano osannato siamo messi molto male!

joker25  @  19/10/2015 19:40:53
   5½ / 10
E' puro intrattenimento.
Uscendo dalla sala, non ho avuto la sensazione di aver assistito ad un'opera di denuncia, come è stata osannata da molti invece.
Per chi cerca in suburra un film scomodo, non troverà nient'altro che un gangster movie molto ben girato.

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