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THE LAST HORROR MOVIE regia di Julian Richards

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phemt     6 / 10  05/04/2009 18:58:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Praticamente una sorta di remake di quel piccolo gioiello sconosciuto de Il Cameraman e l’Assassino che però rubacchia qua e là da svariati altri film e infatti non capisco assolutamente dove la gente trovi tutta sta originalità…

Si parte alla grande con il passaggio tra i due “film” divertente e ben gestito, poi via verso un interessante introspezione sul serial killer poi non si cerca il cambio di registro come altrove (Behind the Mask) e si opta per un finale metafilmico dal buon impatto…
Chiaramente l’intera storia ha verosimiglianza nulla (e infatti non capisco assolutamente come possa far venire in mente uno snuff movie) ma, almeno fino al momento in cui si spegne la tv, uno tende a non farci troppo caso perché il film tutto sommato acchiappa… Però non mostra nulla di davvero sconvolgente né nuovo, anzi sembra più che altro un frullato di roba già vista nemmeno poi troppo frullata a partire dal banalissimo e ultra abusato rapporto conflittuale tra il malato di mente e il giovane allievo poco convinto…

E’ lodevole l’idea di voler ammiccare con il pubblico (specie con l’appassionato d’horror), ma qui si esagera, tanto che l’appassionato d’horror dopo un po’ giustamente si rompe le palle… Ok l’ammiccamento e la critica allo spettatore ma si eccede in un moralismo fastidioso e qualcuno dovrebbe spiegare a Richards che ripetere dieci volte lo stesso concetto è abbastanza inutile…
Ma il problema grosso è che, come rimasticamento di altri prodotti, qui manca il quid e quel qualcosa in più che lo differenzi dagli altri film o lo innalzi come livello qualitativo…
In The Last Horror Movie manca la classe e il tocco weird de Il Cameraman e l’Assassino, manca la genialità e il saper quando dove e come ammiccare al pubblico di un Michael Haneke, manca la cattiveria, la spontaneità e la feroce violenza di un August Underground e quindi che rimane? Una messa in scena davvero sorprendentemente buona e molto curata (eccellente la scena del uomo che prende fuoco) e un cast molto credibile con un protagonista esaltante (anche se mi viene da pensare cosa avrebbe potuto fare un Christian Bale in quel ruolo) per un film furbetto che cerca di irretire lo spettatore ripetendo sempre gli stessi 2 concetti in croce…

Si riabilita con un finale metacinematografico molto ben congegnato e divertente e quindi la sua visione tutto sommato se la merita anche per dare giustizia alla prova di un Howarth schizzato e credibile…

Probabilmente avrebbe funzionato di più come corto…
Comunque sia fatevi un regalo e vedetevi Il Cameraman e l’Assassino così da comprendere perfettamente cosa significhi fare cinema indipendente con le ottagonali!

P.S. Nel 2003 parlare di VHS con il mercato del DVD in espansione e con il p2p nel culmine massimo mi sembra onestamente un idiozia!