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SALVATE IL SOLDATO RYAN regia di Steven Spielberg

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elio91     8 / 10  16/01/2011 11:56:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Qui tutti dicono che sia un film troppo retorico e filoamericano,e hanno ovviamente ragione. Però ancora una volta bisogna dare a Spielberg quel che è di Spielberg anche sotto il profilo della sceneggiatura e dei difetti,non sempre così accentuati rispetto ad altri suoi film (più riusciti!!!). Ma andiamo con ordine.

Salvate il soldato Ryan è costruito a tavolino per vincere oscar a quantità e si vede immediatamente. Per quanto nella storia vi siano dei forti accenni al non senso e nessuna apparente differenza tra buoni americani e cattivoni tedeschi (difatti uccidono tutti e soffrono tutti allo stesso modo),il regista come suo solito si inchina ai voleri hollywoodiani e infarcisce alcune sequenze di valori tipicamente americani,gli stessi che nella mecca del cinema commerciale americano sono da anni e anni riproposti in tutte le salse,rendendo quello che poteva essere uno dei migliori film di guerra di sempre un ottimo film di guerra,e nulla più. Ovviamente verrà paragonato negli anni a venire ad altri tipi di film ben più lucidi e riusciti nella loro esaminazione del contesto guerra come FMJ e Apocalypse now ma non ho alcun dubbio: lontani anni luce. Perché per quanto sembri di poco conto le bandiere americane che sventolano danno una precisa direzione al senso di ciò che Spielberg vuole dire,rendendolo tra l'altro contradditorio più volte con sé stesso; ad esempio,nel film non si capisce perfettamente cosa voglia dire il personaggio di Upham,soldato che non uccide e che non trova il senso di ciò che accade intorno a lui,che sembra avere una propria moralità ben precisa e spesso è confuso e terrorizzato; però alla fine anche lui andrà contro i propri "codici",e forse con questo si vuole far notare l'ennesima insensatezza che assale chi va in guerra? Difficile dirlo per svariati motivi,perché il rischio che in un film costruito per fare facile presa sul pubblico una deviazione del personaggio in tal senso voglia dire ben altro è forte. Magari non vuole dire nulla ed è pure peggio.
Se il film è perfetto nelle scene di guerra non lo è quando i soldati interagiscono tra di loro poiché tutto si fa noioso e scontatissimo. Non che si richieda chissà quale dialogo filosofico però ancora una volta ci si trova davanti lo scoglio della pretesa commerciale diretta ad un pubblico ben definito (tipicamente americano) e questo non va bene.
Si prova a non fare sconti verso ogni tipo di brutalità sia dalla parte americana che da quella dei nemici ma non sempre vi si riesce,l'ago della bilancia protende sempre verso i tedeschi cattivi cattivi e fetenti ma la cosa poteva essere ben peggiore e meno male che non succede troppe volte,spesso cercando di mettere tutti sulla stessa barca di follia (il cecchino tedesco che sembra avere un ripensamento per poi essere ammazzato subito dopo). Altro esperimento poco riuscito,ma è il difetto minore.
Poi sarò stato uno dei pochi,ma l'interpretazione di Hansk per quanto buona non mi è parsa nulla di speciale,insomma vale quanto quella dei suoi comprimari. Nemmeno Williams mi è sembrato ispirato,le musiche sono bruttine.
E quelle bandiere americane e quelle parole da aria fritta nel brutto finale rovinano molto e sottraggono di qualità alla pellicola.

A differenziare il film dagli altri prodotti di guerra dallo stesso intento poco autoriale e più da oscar è lo stesso Spielberg. Con l'ausilio di un bel pò di soldi a disposizione il regista realizza un capolavoro sotto il profilo tecnico,e dietro la macchina da presa si conferma uno dei migliori in circolazione. Che lo si odi a morte non si può non riconoscere la valenza dei primi venti minuti ,esclusa la parte del cimitero, in cui c'è la scena dello sbarco che davvero vale quasi tutto il film e che si ritaglia una parte nella storia del cinema.
Nelle scene di guerra,che per fortuna sono molte,il coinvolgimento sale alle stelle e sembra di essere lì a guardare proprio sui campi di battaglia,ricostruiti tra l'altro alla perfezione; ci mancherebbe altro,con tutti i soldi a disposizione...

Salvate il soldato Ryan è,bisogna riconoscerlo,un film di qualità con non pochi difetti e non un capolavoro. Ma difficile dimenticarsi di quel soldato confuso che senza il braccio lasciato a terra dalle pallottole non sa se rimetterselo o lasciarlo a terra; ecco Spielberg è esattamente questo,se riuscisse a conciliare le esigenze commerciali con quelle autoriali (ha soldi e talento per farlo) sarebbe il miglior regista sulla faccia della terra. Ma è un furbacchione.