caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SALVATE IL SOLDATO RYAN regia di Steven Spielberg

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  13/01/2009 10:54:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Quando si parla di questo film alla maggior parte delle persone tornano in mente i primi venti minuti,ovvero quelli del famigerato sbarco in Normandia.La pellicola infatti parte con un grandioso incipit,in cui tutta la brutalità e l’orrore della guerra si paventano in maniera devastante,lasciando senza fiato e colpendo per la crudezza delle immagini.Spielberg mostra tutto ciò che può senza sconti,il risultato è quasi un documentario di rara crudezza per un prodotto di questo genere.Una volta consumato il primo sanguinoso atto,la pellicola si dipana attraverso altri due tronconi ben distinti,ovvero il viaggio nell’entroterra alla ricerca del soldato Ryan cui fa seguito l’inevitabile battaglia finale.
Spielberg ben presto si impantana in luoghi comuni e situazioni poco riuscite,banali e retoriche, finendo con il realizzare un prodotto che solo in partenza tradisce le regole del tipico kolossal hollywoodiano per poi sposarne i dettami senza troppi indugi.La sensazione che passa è quella del capolavoro mancato,con regia e fotografia di eccellente livello e passaggi notevolmente spettacolari.
Però “Salvate il soldato Ryan” non è un film da bocciare,nonostante poggi su scontatezze assortite e personaggi a volte monodimensionali è un lavoro dal forte gusto epico,tant’è che in alcuni punti sembrerebbe latore di un messaggio un poco ambiguo,cosa che non credo possibile considerato il nome del regista.Inoltre,pur denotando i difetti di cui sopra,tiene desta l’attenzione nonostante la fluviale durata.La capacità di parlare di un piccolo dramma all’interno di un orrore così vasto,riuscendo ad amalgamarlo con il contesto totale è evidente,ed un piccola celebrazione la meritano anche gli attori,qui in genere molto bravi nonostante tra essi si celi qualche interprete solitamente “legnoso”.
Spielberg non è Kubrick,Malick o Ford,è un regista commerciale che difficilmente abbandona il sentiero sicuro (e remunerativo) della mecca del cinema,non aspettandomi quindi niente di più di ciò che ho visto posso affermare di aver discretamente apprezzato.