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SALVATE IL SOLDATO RYAN regia di Steven Spielberg

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Invia una mail all'autore del commento simos10     7½ / 10  13/09/2008 00:58:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Spielberg lancia uno sguardo lucido e realistico alla guerra, impressione che si ha gia dai primi venti minuti, quando il primo proiettile schizza tra i soldati che si lanciano invano nell'acqua. E l'espressione di Giovanni Ribisi mentre parla della madre è difficile da dimenticare. E non mi ha dato sinceramente l'impressione che Spielberg abbia rappresentato soldati americani che si lanciano coraggiosi contro il nemico inneggiando il canto americano. I suoi sono soldati deboli che affrontano le loro situazioni perchè costretti da forze maggiori. Lo si intuisce quando Hanks parla di sè, quando Damon ricorda i suoi fratelli, quando tutti quanti pensano al loro ritorno e nessuno parla mai di guerra o di quanto male facciano i loro fucili. Dietro a questi soldati ho colto la rabbia oltre che l'inutile accanimento contro un nemico che rappresenta solo l'altra faccia della stessa medaglia. Ma non mi ha dato l'impressione di essere un'americanata come ho letto sul commento di molti. Escludendo i tipici elementi spielberghiani (che sono ricorrenti in tutti i suoi film) come l'eccessiva esaltazione dello spettacolo, talvolta un pò fastidiosa, l'ho trovato un dignitoso film di guerra, onesto e fedele allo storicismo ma soprattutto degno della rappresentazione che propone. La bandiera sbiadita è la metafora che lascia ad intendere tutto: la vera America, quella degli eroi veri è morta proprio come la marea di lapidi sotto di lei, lasciando solo un tono musicale debole di John Williams e il rumore del vento. Alla faccia di Michael Bay e quella porcheria americana di Pearl Harbor.