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JFK - UN CASO ANCORA APERTO regia di Oliver Stone

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  20/11/2006 00:48:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Questo film va valutato al di là della sua qualità artistica perchè è soprattutto un'"esigenza".
Un bisogno non di "riaprire una ferita ancora aperta" ma di rappresentare e quasi esorcizzare il senso di colpa dei cittadini degli States, che è ben piu' enorme e immutato rispetto ai nostri casi italiani (Moro su tutti).
Non a caso il suo successo ha fatto riaprire l'inchiesta (anche se con scarsi risultati, figuriamoci...difficile spodestare il Potere di certi "monumenti") sul caso di kennedy e le riprese girate nelle strade di Dallas hanno, come previsto, suscitato grandi clamori ed emozioni nei cittadini della città texana (specialmente coloro che avevano magari assistito a quel maledetto giorno del 1963).
Tecnicamente siamo di fronte a un film che non ha eguali: Stone cita Welles e Wilder e gira con una maestria ineguagliabile le immagini dell'attentato, soprattutto con una fedeltà alla vicenda originale (e, ovvio, realmente accaduta) minuziosa fino al parossismo.
Il problema semmai è un'altro: non pago di tergiversare su un "dolore" che forse non appartiene a noi occidentali, ci propina 3 ore 3 di verbosa requisitoria, in cui il procuratore distrettuale Costner viene raffigurato come emblema della giustizia americana, un liberal alla strenua ricerca di una verità scomoda, ed è come se il film da una parte ambisse coraggiosamente a rivelare dubbi e controprove, e dall'altra difendesse il patrimonio degli Stati Uniti, come Democrazia di omertà e falsificazione.
Nessun dubbio che un vero amore per l'America debba celebrare ogni verità scomoda, parecchi sul fatto che la giustizia americana (procuratore distrettuale compreso) abbiano fatto "abbastanza" per rivelarla.
Nelle sequenze del processo, che non ci risparmiano le lacrime (pura propaganda sciovinista) di Costner, verrebbe la voglia di mandare al rogo tutto questo odioso ecumenismo.
Ma per (s?)fortuna il film è tecnicamente sbalorditivo, e mette a tacere chiunque disapprova, o ha sbadigliato, come me del resto, attendendo una fine che sembra non arrivare mai