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L'ORA DI PUNTA regia di Vincenzo Marra

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Invia una mail all'autore del commento Adriano Lotito     2 / 10  23/11/2007 18:56:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' ormai chiaro che il cinema italiano pur avendo a disposizione un buon cambio generazionale sta toccando il fondo. Gran parte dei giovani autori nostrani non fa altro che usare il cinema per parlare del nostro malessere sociale, di mafia e corruzione in un modo didascalico e ingenuo come ci ha abituati la televisione, il vero morbo del nostro cinema. Pochi sono gli autori veramente interessanti nel nostro panorama cinematografico e di questi certo non far parte il tanto elogiato Vincenzo Marra paladino del nuovo cinema di denuncia sociale documentaristica. Ma la prova tanto attesa l’ha fallita e non di poco. La domanda che ognuno si pone dopo aver visto “L’ora di punta” è: con che coraggio abbiamo presentato un film del genere alla Mostra di Venezia?
Infatti il terzo film di Marra è veramente pessimo, noioso, prevedibile e pieno di luoghi comuni, didascalico tanto da sembrare di vedere una fiction televisiva. La storia è quella di un finanziere che diventa ricco grazie alle mazzette di loschi imprenditori. Nel cast splende una sempre affascinante Fanny Ardant che nonostante la sua età avanzata (58 anni) colpisce il cuore del protagonista interpretato da Michele Stella conteso anche dalla giovane commessa nei cui panni c’è Giulia Bevilacqua già vista in “Distretto di polizia”.
Si può benissimo fare a meno di vederlo.