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L'ORA DI PUNTA regia di Vincenzo Marra

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     3½ / 10  09/09/2007 02:18:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, tutti possono sbagliare un film, specialmente se credono di poter gestire un tema sociale con la stessa libertà di prima, ma è inaccettabile che il confine del buon gusto oltrepassi l'idea originaria facendo perno sulla credibilità - già molto scarsa - degli spettatori televisivi.
Per favore, qualcuno dica a Marra che i teledipendenti che amano "Incantesimo" non vanno poi tanto frequentemente al cinema....
Oltretutto, cosa sarà mai questa sorta di impunità canagliesca che al festival di Venezia parla di un "simpatico mafioso" (v. il pur non esaltante film di Porporati) e, in questo caso, di un corrotto corruttore che sa dstricarsi nella melma senza essere fermato da nessuno?
Già l'iniziale sequenza con la madre non avrebbe dovuto esistere (anche questa è retorica), ma poi, quando il Costa finisce tra le lenzuola della cinquantenne ancora stimolata dalla propria libido (un'irriconoscibile Ardant, già rovinata da un'altro ex-grande regista caduto in rovina, Martone, nel suo insopportabile "L'odore del sangue") allora gli ammiccamenti e la patina per far marchetta di spettatori esibiscono la loro natura.
Poco da dire, il film è brutto, e ancora di più se si pensa che, soprattutto quando scivola in un finale à la Match Point, diventa involontariamente comico.
Lo stesso personaggio di Caterina aveva le potenzialità per una revisione profonda sulla sua (presunta) amarezza, invece è trattato con una banalità sconcertante: smetta di fare film in Italia, l'ex-Signora della Porta Accanto, e ne guadagnerebbe...
Pessima la prova di tal Michele Lastella, praticamente costretto a sostenere l'intero film e con risultati a dir poco tremendi.

E poi, vogliamo parlare del tema del film? Beh se voleva costituire una controprova alla Verginità che ancora esibisce la Finanza corrotta nel cinema italiano (e dire che di materiale a disposizione ce n'è a josa, basta leggere i giornali) è certo che questa soap-opera non susciterà nessuna polemica, non muoverà nessun polverone, niente di niente.
C'è persino un'opinabile retaggio da spot tv. quando Costa vede Caterina per la prima volta: vuoi vedere che è lì per sponsorizzare un noto aperitivo?
Unico elemento plausibile, il ricattatore, sufficientemente laido, viene fatto fuori: è facile dire che concediamo a Marra, regista di due buoni film, una seconda possibilità per sopravvivere.
Altrimenti al Diavolo questo Nuovo Cinema Italiano che banalizza ogni realtà, offrendo ai furbastri recidivi à la Costa solo la possibilità di sopravvivere.
Anche al cinema, sembra un congresso di parlamentari
maremare  22/09/2007 08:06:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
kow, sta ***** di film non è andato a vederlo nessuno.
cosa buona e giusta.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  22/09/2007 14:16:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi dispiace per Marra... e in fondo anche per il (pessimo) attore... uno è un regista di talento che chissà come si è fatto mettere tra le mani una sceneggiatura proprio brutta... l'altro poteva avere l'occasione della sua vita, ma sarebbe meglio che prima andasse a un corso di recitazione... a voler essere generosi i primi 15 minuti fanno sperare ma poi...
maremare  11/09/2007 01:10:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
grande kow, ottimo e divertente commento