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BIG BANG LOVE, JUVENILE A regia di Takashi Miike

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phemt     9½ / 10  08/09/2007 10:14:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Esaltare Takashi Miike ogni volta che commento un suo film alla lunga può far pensare che io non sia completamente obiettivo nei confronti di questo talentuoso regista nipponico… Il fatto però è che è impossibile non esaltarlo quando sforna lavori di questo impressionante livello… A Big Bang Love, Juvenile A (ma come già detto il titolo originale, da noi sottotitolo, è tutta un’altra cosa) è un capolavoro, originalissimo e sperimentale!
Un (di base) prison movie che in realtà è davvero molto ma molto di più… Tratto da un manga di Masaki Ato sembra invece sia scritto da quel talento assoluto di Hiroki Endo…
Shiro è il classico bullo misterioso, complesso, carismatico e magnetico, violento ma anche debole, praticamente il classico antieroe romantico di cui, nei film di stampo occidentale, finisce inevitabilmente per innamorarsi la protagonista bella ma insicura come d’autunno sugli alberi le foglie… Ma in questo film di Miike non ci sono donne, ma un ragazzo (Jun), arrestato per l’omicidio di un avventore del bar gay in cui lavorava… La loro storia comincerà come un’amicizia ma sfocerà presto in amore per concludersi in tragedia… Detta così può sembrare un filmetto come mille altri in giro, ma spesso la differenza non la fa la storia che viene raccontata ma il modo in cui viene raccontata…
Takashi Miike ci racconta la storia con continui salti spazi/temporali, molti parlano di racconto circolare, a me più che altro è sembrato un racconto che si sviluppa (ed inviluppa) a spirale… Le scene si sovrappongono, tornano, ricominciano, si incrociano, si perdono (o forse più semplicemente si ritrovano) nel loop spazio/temporale imbastito dal geniale regista giapponese… Non si capisce bene dove ci troviamo, non si capisce bene dove stiano andando i protagonisti o dove vogliano andare (nello spazio? O verso il paradiso?), rimane l’interno claustrofobico, un esterno metafisico (ma sarà davvero un esterno? O forse più probabilmente è un altro tipo di interno, un interno che esiste solo nella mente dei protagonisti?), una luce che arriva dritta al cuore, un triplo arcobaleno e un razzo pronto a volare lassù da qualche parte, verso il cielo, verso lo Spazio, verso il Paradiso o chissà dove…
L’azione è praticamente ridotta all’osso, Miike utilizza perlopiù un impianto di stampo teatrale, sfrutta l’incredibilmente meravigliosa scenografia, confonde i colori, confonde lo spettatore, confonde gli spazi e i personaggi che si muovono eterei, non li noti, poi li noti ma magari stanno sullo sfondo e quando cominciano a camminare scompaiono magari mentre una farfalla vola leggera prima di sparire, mentre i tatuaggi di Shiro (anche loro!) compaiono e poi scompaiono e Miike quindi annulla tutto e poi riparte, parla del rapporto padre-figlio, parla del rapporto amicizia-amore, parla dell’odio represso, parla dei problemi, ma alla fine fondamentalmente parla della vita e di quei 4,6 miliardi di anni d’amore che ce la riempiono…
E’ impossibile distogliere lo sguardo da quest’opera immensa, è impossibile non rimanere affascinati dalla spirale concentrica che ti accoglie e che ti culla… Non sono in grado a parole di spiegare la bellezza estrema di un film del genere in grado di sorprendere, esaltare, quasi ipnotizzare lo spettatore, un film che così bello forse poteva uscire fuori solo dal talento di un regista come Miike…
Una delle scenografie più assurdamente stupende che ho visto in vita mia, una fotografia talmente perfetta da risultare quasi fastidiosa, una regia assolutamente da brividi…
Un film che a tratti può far venire in mente Izo o Lynch (anche se siamo ben lontani dal weird di Gozu) ma lo stile di Miike lo rende un film a se stante che fa gara a se nell’attuale paranoma cinematografico…
Un solo difetto e cioè l’inserimento dello spettro modello The Ring che nulla aggiunge alla straordinaria forza visiva dell’opera in questione…

Spiazzante, poetico, simbolico, esaltante, unico capolavoro di Miike… L’ennesima dimostrazione (se mai ce ne fosse bisogno) che in attività ora come ora (Lynch escluso) nessun regista è neanche lontanamente paragonabile a Miike… Meno di 85 minuti di Cinema come è raro vederne…
Per me (insieme a Dead Or Alive 2) il miglior Miike che ho avuto la fortuna di vedere…
Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  06/11/2007 16:00:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Commento eccellente,non vedo l'ora di gustarmelo!
phemt  06/11/2007 16:15:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie mille! Ti è andata bene che questo è uno dei pochi commenti lunghi in cui non ho spoilerato (anche perchè sarebbe stato un delitto visto come Miike "prepara" il finale)...
Tom24  20/09/2007 18:49:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
il finale poi, è bellissimo

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phemt  20/09/2007 19:53:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Giusto, mi ero dimenticato di citarlo nel commento... E' che è tutto il film ad essere bellissimo!