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BODYGUARD KIBA regia di Takashi Miike

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  29/09/2014 15:25:41Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un affiliato alla yakuza decide di fregare il proprio boss sottraendogli un' ingente somma destinata allo spaccio di droga. Vorrebbe cambiar vita insieme alla fidanzata costretta a prostituirsi. Il colpo riesce ma finisce in carcere, dopo cinque anni passati al fresco può finalmente recuperare il denaro nascosto con astuzia e ritrovare la compagna con la quale ha perduto ogni tipo di contatto. Fuori dal carcere ad attenderlo però non ci sono solo i soldi, ma anche i suoi ex colleghi di malaffare desiderosi di fargli la pelle e recuperare il bottino.
Per evitare il peggio l'ex galeotto ingaggia l'energumeno Kiba, imbattibile karateka ed affidabile guardia del corpo.
Tra le innumerevoli pellicole firmate da Takashi Miike, indiscusso stakanovista della mdp, ce ne sono alcune inevitabilmente di mediocre livello (almeno per un regista dotato di capacità fuori dal comune come le sue). "Bodyguard Kiba" è uno dei primi lavori in assoluto, un film fiacco ed impersonale, totalmente privo di quelle idee spesso piacevolmente sopra le righe che hanno sancito le fortune del filmaker giapponese. Ci sono tracce embrionali delle sue ossessioni ma la storia è veramente troppo lineare per poter avvincere.
Un noir con sfumature melò e parecchi siparietti dedicati alle arti marziali, momenti in cui il karate prende pieno possesso dello schermo con combattimenti girati in maniera abbastanza grossolana. Non mancano violenza e qualche momento soft-core ma la morbosità di cui Miike si è fatto più volte notevole portavoce è ben lontana. Siamo davanti ad un film acerbo e molto debitore all'action Hollywoodiano e a quello di Hong Kong. L'epilogo melodrammatico non convince, quanto l'appendice dello scontro.
Abbastanza grottesca la rivalità tra i vari dojo, suona come inserita a forza nello script.