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QUARTO POTERE regia di Orson Welles

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elio91     10 / 10  04/05/2010 23:38:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Signore e signori,non so cosa penserete del signor Kane. Non ne ho idea:ho recitato io il suo ruolo.
Beh,Kane è un eroe.
E una canaglia.
Una nullità e un uomo d'oro,un amatore,un grande Americano e un gran bastardo. Dipende da chi ve ne parla.
Qual'è la verità su Charles Foster Kane? Lo scoprirete voi stessi"
(Orson Welles)


Poco tempo fa ho scritto su Sam Mendes e del suo American Beauty come uno degli esordi più folgoranti della storia del Cinema. Ma Welles non ha problemi a surclassare tutto e tutti con Citizen Kane.
Quello che questo regista ha fatto è stato semplicemente (si fa per dire) gettare le basi per il cinema moderno. Oggi il Cinema non sarebbe stato lo stesso senza Welles e Quarto potere.
Un innovazione stilistica sorprendente,dall'uso delle inquadrature a quella dei campi lunghi e dei pianisequenza. Il tutto per la prima volta con un nuovo occhio,non più quello dei personaggi ma quello del regista che può allontanarsi da una scena,farla vedere da dove vuole. Una scelta ancora oggi appassionante e che rende questo film sorprendentemente moderno.
Moderna è anche la meravigliosa sceneggiatura,frammentata e non lineare che tocca tantissimi temi tra cui l'inconoscibilità dell'essere umano dietro la maschera e l'egocentrismo.
Welles dirige,scrive,recita il tutto in maniera impeccabile,un talento incredibile il suo.
Incredibile lo spessore psicologico del personaggio principale e di chi gli sta intorno,alcune frasi sono indimenticabili.

Quello che sappiamo di Kane è tantissimo dato che è il personaggio principale,ma in realtà noi cosa sappiamo veramente dell'uomo Kane? Solo cosa sia Rosebud,alla fine.
Ma una parola non determina né spiega la vita di un uomo.
Se questa teoria sia giusta o sbagliata,Welles non lo dice e neanche lo suggerisce. Lo spettatore americano del tempo e naturalmente quello di oggi per la prima volta devono trovare da soli una risposta non facile.
L'incredibile sequenza iniziale e successivamente il cinegiornale d'epoca ci danno il ritratto pubblico del protagonista,controverso e affascinante.
Poi c'è il ritratto privato. Ma non basta.
Rimane,alla fine,l'inconoscibilità dell'uomo,frammenti di una vita che ci vengono dati da altre vite.
Kane è davvero un uomo eccezionale,un egoista,un ambizioso,un disonesto,un onesto...
Kane è tutto ciò che ogni uomo è,e come ogni uomo solo chi gli è stato vicino può dire di averlo conosciuto. Ognuno in un modo diverso. E mentirebbero anche loro,perché quella straziante scena finale che getta quasi una nuova luce su tutta la storia del film e di Kane racconta di un infanzia trumatica e rubata. Forse. Questo non è certo,solo Kane lo sa.

Noi dobbiamo uscire dalla sua vita,o per meglio dire dalla sua morte, e come all'inizio ci vengono mostrati solo dei simboli che rimandano alla Sua persona ma non ci dicono nulla di lui.
E il cartello "Non oltrepassare" e oltre noi non siamo mai andati,infatti.
Giusto uno sguardo superficiale ma può bastare così,andare oltre non serve nemmeno.