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ARIANNA regia di Billy Wilder

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amterme63     5 / 10  05/03/2012 18:24:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ancora un film sulla battaglia che sta a cuore a Wilder, cioè quella che contrappone il "vizio" (visto in fondo come un innocente e naturale sfogo della vera natura umana) e "virtù" (vista invece come coercitiva, noiosa e artificiosa).
Il tutto accompagnato dalla salsa preferita da Wider nelle sue commedie da Sabrina in poi, cioè l'ironia leggera e carezzevole, quella che rende simpatico e accettabile tutto.
Diciamo che qui Wilder commette l'errore di affidarsi troppo ai meccanismi del genere (quello della commedia leggera anni '50) che lui stesso ha contribuito a creare. Le situazioni tipo, i caratteri costruiti ad hoc, le vicende prevedibili, prevalgono su qualunque tipo di verità umana o psicologica. Si accentua ancora di più la sensazione di gioco, di eleganza formale, di preziosismo fine a se stesso, il tutto legato agli stereotipi del tempo. Infatti questo è un film che mostra moltissimo la sua età e oggi appare quasi "incomprensibile", giusto perché legato ad un certo preciso gusto.
In Sabrina la protagonista aveva dei sentimenti che venivano approfonditi, il carattere era ben spiegato. Arianna invece appare come una santarellina che si comporta in maniera decisamente "viziosa". Diciamo che stona molto ciò che appare con ciò che fa. Certo lei gioca a fare la vamp e la trasgressiva, ma i sottintesi finiscono per gettare un'ombra per nulla virtuosa dietro la sua finzione giocosa.
Su Gary Cooper e sul suo personaggio stendiamo un velo pietoso. Humphrey Bogart in confronto era da Oscar. Non è per nulla convincente, non trasmette niente, non si capisce proprio l'effetto che produce negli altri. Certo allora non era difficile da parte di una giovinetta qualunque innamorarsi di un ricchissimo dongiovanni anziano, ma le ragioni non erano certo per la bellezza e l'avvenenza.
Diciamo che questo film danza molto sul sottile confine fra sincerità e ipocrisia, sconfinando decisamente nella seconda.
Certo "Arianna" è una commedia e non si deve pretendere nulla di più che non un po' di distrazione. Solo che le commedie sono proprio il veicolo migliore che il "mainstream" ha per trasmettere certi messaggi. Oltre a divertirsi bisogna anche esserne consapevoli.
Personalmente non mi sono per nulla divertito. La storia è molto ripetitiva e troppo "accomodata", la musica poi è ossessiva. Si salvano solo alcune soluzioni tecniche escogitate da Wilder (le scene con gli specchi, ad esempio). Troppo poco per arrivare alla sufficienza.