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COME TU MI VUOI regia di Volfango De Biasi

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isaber     1 / 10  17/08/2011 09:02:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel momento in cui ho sentito "Sono come tu mi vuoi" dei CCCP utilizzata come brano della colonna sonora di questo film ho avuto un impulso fortissimo: estrarre il dvd dal lettore, andare a prendere un martello e rimediare così all'offesa. Poi mi sono tristemente resa conto che così facendo non avrei certo liberato il mondo da questa schifezza.
Ritratto terrificante di una generazione, anzi, di una fetta di una generazione cioè i cosiddetti Figli di papà (che esistono sì, ma mi auguro che non tutti si comportino così), ricchi e annoiati le cui uniche preoccupazioni sono: essere belle/essere fighi, comprare beni di lusso, andare a ballare nei locali giusti, andare alle feste giuste, conoscere le persone giuste, farsi di coca nei cessi, avere rapporti sessuali rigorosamente superficiali. E in questo bel mondo si inserisce Lei, uno dei personaggi più detestabili mai visto (almeno da me) sul grande schermo. Giada è una secchiona, all'università prende tutti 30 e lode, e fin qui niente di male... ma visto che è una secchiona, deve per forza andare in giro conciata come uno scorfano, per dimostrare che a lei dell'apparire non importa nulla. Come se una persona intelligente non potesse avere anche buon gusto nel vestire, o tenerci al non andare in giro conciata come una barbona (che non significa automaticamente spendere mezzo milione per una borsa di vuitton, basta un po' di decenza). Giada spende fiumi di parole contro la società che dà importanta solo all'apparenza... peccato che poi, appena una specie di consulente d'immagine la trasforma da brutto anatraccolo in bel cigno, mandi giù per il cesso tutti i suoi valori e le sue convinzioni (arriva a rubare per comprarsi i vestiti). Della serie la volpe dice che l'uva è acerba solo perchè non riesce ad arrivarci. Una volta diventata bella conquista l'amore del cafone arricchito di turno (Vaporidis, da dimenticare) e ottiene di fare la tesi con il professore che voleva, basta appoggiare un po' le tette sul banco. E alla fine, di chi è la colpa di tutto questo vuoto esistenziale? Ma dei genitori certo! Film orribile. Se questo è l'esordio di Volfango De Biasi, gli consiglierei di cambiare mestiere.