caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

PARTNER regia di Bernardo Bertolucci

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
JOKER1926     5 / 10  27/11/2015 18:01:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Conosciuto principalmente per il grande film con Brando, "Ultimo tango a Parigi", Bernardo Bertolucci è stato padre anche di altri film importanti o perlomeno caratteristici.
"Partner" del 1968 entra nell'essenza di concetto del caratteristico.
La trama ideata dal cineasta italiano parte su una pista ambigua, già dal plot iniziale traspare un qualcosa di strano. La narrazione è certamente invitante ma lascia dei dubbi sull'elaborazione.
I dubbi, ahimè, evolveranno velocemente. "Partner" è un film che ha poco da raccontare, sceglie un'altra strada. Cerca di illustrare. E' possibile, tuttavia senza enormi difficoltà, classificare questa produzione come film d'autore nel nome di uno sperimentalismo massiccio.
Già dopo una manciata di minuti lo spettatore può cogliere la natura inusuale del film, si tratta di una pellicola che in fondo vorrebbe (e dovrebbe) essere più per il teatro. Si avverte in "Partner", quasi continuamente, un senso di forzato nervosismo e platealità; componenti classiche del teatro. Emergono irrimediabilmente una serie infinita di significanti che indirizzano il prodotto nei lidi del comunismo rosso, causa di violenta ribellione. Basti guardare anche la data del film, siamo, storicamente, in un periodo non facile ove le masse di giovani immorali procedevano marce assurde nel nome di uno pseudo cambiamento sociale, politico. Nella storia di questi giovani e del film avvertiamo solo una grandissima confusione.
Le maggiori, che poi sono le uniche, note positive del film, riguardano da vicino la fotografia i colori e le inquadrature. Parliamo, nel frangente, di alta scuola.

"Partner" resta una visione tortuosa e complicata, la durata elefantiaca del film di certo non aiuta. Per gli amanti del significante il film può avere anche qualche significato. Per chi interpreta il cinema nel nome dell'empirismo si troverà certamente a disagio.

JOKER1926