amterme63 5½ / 10 21/11/2013 21:58:28 » Rispondi Ciò che accomuna "La signora senza camelie" agli altri film di Antonioni è il carattere della figura protagonista e i problemi che si trova ad affrontare. Clara Manni, la protagonista (Lucia Bosé su standard bassi di recitazione - in "Cronaca di un amore" era tutta un'altra cosa), è una persona incerta, debole, dubbiosa; i suoi problemi sono di ordine esistenziale (non riesce a conoscersi e a esprimere se stessa, non sa cosa vuole, non riesce a comunicare e a trovare comprensione). La solitudine e l'infelicità è anche qui lo spettro che incombe e che alla fine condanna i personaggi. Anche in questo film Antonioni affonda il bisturi sulle ipocrisie e le fatuità borghese, anche se utilizza un tono satirico e leggero che mal si addice alla sua vena artistica (l'approccio drammatico di "Cronaca di un amore" era più nelle sue corde). E' proprio questo che non fa girare il film: il contrasto fra le problematicità esistenziali e il tono leggero con cui si dipana la vicenda. Il film insomma non convince e non colpisce, si lascia facilmente dimenticare. Non aiuta nemmeno la tematica e l'approccio alla condizione femminile (vista ancora come un essere inferiore a rimorchio del maschio) a rendere interessante il film: troppo datato. Si salva solo il lato tecnico, con il solito uso esclusivo dei piani sequenza. In alcune scene ci sono delle soluzioni visive originali che rivelano grande padronanza e maestria della mdp. Prevalgono in genere i piani medio-lunghi con effetto estraniante (a discapito della fruizione del film).