kowalsky 6 / 10 30/07/2007 23:11:20 » Rispondi Zavattini si veste da profeta per il suo tardivo debutto registico, e la sua invettiva si dimostra quella che è: nata e invecchiata troppo in fretta. Il disagio generazionale, il bisogno di un "Guru", la ricerca di un D.io interiore, tutti temi che avrebbero potuto affrontare (e meglio) altri registi, tipo chessò un Godard ma in anni diversi e "più difficili". O forse Pasolini Bunuel magari pure Jancso. Tuttavia il film è strano, intrigante e al tempo stesso irritante. Da antologia del kitsch il disgustoso "lordo" collettivo di una generazione (c'è da chiedersi quale) pronta a "liberarsi" di tutto e di niente