caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA PASSIONE DI CRISTO regia di Mel Gibson

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki     6 / 10  19/12/2013 17:16:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A febbraio ricorre il decennale dalla sua uscita e ancora fa discutere spezzando la critica in 2 tronconi, chi lo boccia senza appello e chi ci intravede il capolavoro di inizio millennio, di sicuro a vincere è stato Gibson perchè se era prevedibile alzare un polverone tra i cristiani praticanti non era lecito aspettarsi una contaminazione parassitaria dei salotti cinefili, assurti a corpi-ospiti tra soggettività-oggettività clericale di un infiammante dibattito sul valore di codesta operazione.
Sicuramente dalle precedenti 2 opere, inflazionate di retorica cambia diametralmente rotta proponendo un linguaggio prosaico che non lo definirei neanche agiografico (come Braveheart), mostrare il lato iperrealistico della Passione senza artifizi di culto come siam stati abituati sin dal catechismo, trasgressivo, lo definirei anticronenberghiano da come esorcizza il valore mistico della carne, e rothiano dal furore agonistico con la quale la smembrana, compiaciuto da questa corrida sanguinolenta a tal punto da servirsi del rallenty perchè ci tiene che lo spettatore non perda un battito di ciglia. Il Gesù di Gibson ha le indubbie qualità di incassatore tanto che basterebbe questo supplizio per provare il suo lato mistico, il film avanza narrativamente quanto un pugile che scarica una mitragliata di montanti sul cadavere inerme del suo avversario, anzichè praticare di sottrazione opera di addizione inserendo corvi, diavolo (e qui mi concedo una digressione sul cast italiano, a molti piaciuto secondo me non ha neanche giovato all'opera poca enfasi recitativa, monoespressività ma forse tutti sacrificati all'altare dell'asetticità) comunque io continuo a tenermi stretto il lavoro di Scorsese, che in quanto a trasgressività non era da meno con la redenzione della figura di Giuda, veicolato da Cristo a tradirlo per farsi consegnare ai romani e compiere il martirio.
Invia una mail all'autore del commento Bathory  19/12/2013 23:26:57Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
se in questo film hai visto echi di cronenberg o roth (anche il solo citarli) vuol dire che hai sbagliato totalmente tutto...
Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  20/12/2013 12:48:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
non vedo perchè citare tizio e caio debbano per forza escludere sempronio, potrei citare il realismo rinascimentale ma non per questo Gibson ne ha fatto parte eppure si riscontra maneggiando pari materia una medesima azione sul soggetto, idem a contemplazione della carne, cinema distante non preclude si possa trovare una convergenza su un particolare e per rendere l’idea della smitizzazione mi prendo la licenza di farlo (d’altra parte Gibson di licenze nei suoi film se ne è preso non poche), se l’uno la trova ricettacolo di significati, l’altro smontando il pensiero collettivo la umanizza (che poi dato che tu l’hai amato questo film, il solo accostare Cronenbergh a quest’opera doveva farti piacere non stavo che nobilitandola)