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LA PASSIONE DI CRISTO regia di Mel Gibson

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sioux     10 / 10  19/05/2004 22:48:28Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Puoi entrare in sala dubbioso ed uscire credente, magari per un’ora, o per un giorno. Nessuno si convertirà assistendo alla Passione, perché il cinema non converte nessuno. Il film potrà essere acquisito come moda o suggestione però il risultato c’è stato, quello dell’attesa, dell’evento e, appunto, del promemoria. La violenza, la sofferenza, il sangue, iperrealisti, esasperati, ne sono il valore aggiunto. In venti secoli di tradizione, di memorie, di omelie reiterate, forse l’istantanea della sofferenza di Gesù è diventata abitudine, è stata dimenticata e azzerata. Gibson ce la ripropone con un supplemento di shock. Un promemoria che può servire.
sciafah  15/06/2004 17:29:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma sai che ho letto bene il tuo commento soltanto oggi. Condivido appieno e anche tu, come pochi altri, hai detto qualche cosa di nuovo che fa pensare. Non condivido solo il fatto del sangue portato all'iperrealismo. Per me è esattamente quello che deve avere subito. ciao.