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LA PASSIONE DI CRISTO regia di Mel Gibson

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The Gaunt     5 / 10  25/03/2008 17:57:49Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se l'intento di Gibson era quello di creare una messa in scena il più possibile realistica del martirio di Cristo, l'intento era condivisibile. L'uso del linguaggio aramaico era un elemento che supportava tale tesi, ma se guardiamo il film ed alle scene della passione c'è un grado di compiacimento eccessivo e irritante

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Un film a mio parere non memorabile e molto sopravvalutato.
Andrew88ita  13/08/2008 05:20:07Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Premetto che sono ateo, o meglio non so se credere o no, ma sento di doverti rispondere, con tutto il dovuto rispetto.
Non c'è grado di compiacimento, semplicemente nell'antica Roma questo era il modo in cui venivano trattati i condannati alla crocifissione, ne più ne meno. L'unico modo per smuovere lo spettatore è mettergli davanti qualcosa di talmente sconvolgente da costringerlo ad andare oltre al pensiero della sofferenza, e spingerlo a pensare a tutto quello che c'è dietro ogni singolo passo sui sassi a piedi nudi, ogni goccia di sangue persa, ogni frustata ricevuta e ogni minima scossa al cuore dello spettatore.
Per fare questo però bisogna esagerare. L'unico problema è che la gente che guarda il film sa che sta guardando un film. In televisione vediamo ogni giorno cose anche peggiori (la decapitazione in diretta del soldato americano in Iraq) e se guardiamo la passione di cristo sotto l'occhio di una ricostruzione allora ne perderemmo tutto il significato. Non puoi dirmi che non hai sentito un colpo al cuore nella scena che Maria aiuta Gesù a rialzarsi con annesso flashback di lui da bambino.
Era l'unico modo. Solo Kubrick riusciva a non esagerare e a sconvolgere al tempo stesso, e anche se Gibson è un grande regista, non è Kubrick.
The Gaunt  13/08/2008 13:21:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anche io sono un non credente e so che i romani non andavano molto per il sottile quando si trattava di condannati a morte per crocefissione, agonia molto lenta aggiungerei.
Capisco il tuo punto vista, condivisibile su molte cose, ma su questo film non mi sento di sposarlo. La nostra percezione su questa pellicola è diversa, soggettiva: dove tu vedi la grande sofferenza e la volontà di sconvolgere lo spettatore, io vedo una ricerca del dettaglio violento ai limiti del morboso. Ammetto che inconsciamente forse mi sono lasciato influenzare da un certo backround religioso di Gibson, troppo fanatico per i miei gusti.
Non sempre poi c'è il bisogno di esagerare per far smuovere lo spettatore; a volte anche il non mostrare, ma lasciare intuire può essere ugualmente sconvolgente.
Con questo, ovviamente, non voglio dire "Io ho ragione e tu no." Sono punti di vista che possono essere condivisi o meno e comunque importanti anche per capire come diverse persone possono percepire in maniera differente lo stesso film.