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THE COMPANY regia di Robert Altman

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scantia     5 / 10  12/11/2013 02:53:37Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Chiunque suoni uno strumento elettronico ha familiarità con un aggeggio chiamato compressore, un dispositivo che agisce sul suono emesso smussando tutti i picchi di volume: alza il segnale dove è troppo basso, lo abbassa dove è troppo alto, sostanzialmente lo comprime e lo limita in un range prestabilito dall'utente.
Questo noioso pippone iniziale per dire che questo film sembra girato con una sorta di "compressore narrativo", un film piatto che più piatto non si può.
Ogni elemento, ogni spunto narrativo sembra piallato, levigato, con l'unico scopo di rendere tutto irrimediabilmente noioso, totalmente privo di ritmo, di tensione drammatica, come qualcuno ha già osservato è un documentario privo del ruolo-guida della voce fuori campo.
Tutto è appena accennato, superficiale, trattato quasi con disinteresse, la rappresentazione dell'ambiente che gravita intorno alle compagnie di ballo, i rapporti interpersonali, la descrizione tecnica e organizzativa degli spettacoli,
il risultato finale è un susseguirsi di prove e balletti senza un filo narrativo e questo è l'aspetto più disarmante del film: si potrebbe prendere una qualunque scena centrale, una all'inizio, una alla fine, scambiarle reciprocamente di posizione e nulla cambierebbe nell'economia del film perchè di fatto...la storia non c'è!
C'è una scena assolutamente emblematica di tutto il film: durante le prove una ballerina improvvisamente si accascia a terra e con un'espressione assolutamente rilassata, quasi assente, dice di essersi rotta il tendine di Achille...niente urla di dolore, nessuna reazione emotiva da parte sua o dei colleghi vicini, viene portata fuori si riprendono le prove e di lei non sapremo più nulla. Una scena il cui potenziale drammatico viene incomprensibilmente sacrificato ed inserita a caso nel flusso della non-narrazione.
Brutto passo falso per Altman che si salva appena per la realizzazione tecnica, ma non basta, si finisce col rivalutare pret-a-porter.