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LA BUSSOLA D'ORO regia di Chris Weitz

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Barbossa     5 / 10  20/12/2007 05:55:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sicuramente una delle più tristi e deludenti produzioni americane; un esempio di come buttar via 180 milioni di dollari (o giù di lì), tra l'altro ben impiegati, con un'opera agghiacciante di tagli, messa in atto per motivi a me sconosciuti, ma spero validi perchè non solo ha rovinato un lungometraggio che poteva essere molto più interessante, ma sembra averlo inoltre condannato ad un bassissimo incasso (insuccesso difficile da attribuire totalmente al calo di interesse del pubblico per il fantasy, come hanno dimostrato i certo non esaltati incassi del tecnologico "Beowulf" e del raffinato "Stardust", perchè "La bussola d'oro" si poneva, o almeno ha cercato di porsi, come un fenomeno cinematografico di massa, come lo è stato "Il signore degli anelli", del quale si è tanto cercato, ingiustificatamente, di farla passare come erede, o come lo è per "Harry Potter", non come fenomeno del fantasy, come invece è accaduto per i due film sopra citati).
Credo che il film sia stato girato con una certa sceneggiatura, con un certo numero di scene, di riprese, che poi sono state drammaticamente ridotte in fase di montaggio, altrimenti risulta difficile rispondere a questa domanda: perchè esporre in così poco tempo, così tante cose, con l'evidente rischio di incasinare ancora di più una trama che è già difficile di suo?avrebbe avuto più senso tagliare molti più fatti, come han fatto in "Eragon", se si voleva farlo durar così poco...(ad avallare questa mia tesi ci sono alcune scene del trailer che non compaiono nel film, nel video si vede Lyra cadere dalla mongolfiera di Lee, quando nel film lyra cade dalla mongolfiera???inoltre sono presenti alcuni spezzoni del finale indecentemente tagliato)
Il risultato finale è sconcertante, la sceneggiatura appare strampalata, squilibrata, priva di qualsiasi linearità, in più punti è così sovraccarica di eventi da risultare ridicola, alogica, sconclusionata, risultando difficile da seguire, se non incomprensibile, per una persona che non ha letto il libro, ma questo è il minimo perchè comunque lo sviluppo frenetico assicura un po' di divertimento, ciò che è veramente grave e che così facendo non si è dato sufficiente spazio alla deliniazione dei personaggi, dei rapporti e delle tematiche che nel libro sottendono il mero intreccio fantasy, figure e deliniazioni che appaiono solo in qualche scena, a volte anche con sorprendente efficacia (come quando la signora Coulter cerca di spiegare a Lyra cosa fosse la polvere e che ruolo aveva la stazione da lei diretta a Bolvangar) aumentando ancora di più la confusione del lungometraggio, che non solo è narrativa, ma anche tematica, in quanto non si capisce a cosa voglia mirare, se si voleva fare il classico kolossal semplice e banale di puro divertimento perchè accennare a temi difficili???perchè lanciarsi in una trasposizione così ambiziosa di un romanzo così complesso???riflessioni che non fanno altro che sostenere la mia ipotesi, di tagli avvenuti in fase di montaggio, che hanno radicalmente modificato il progetto originario.
In questa situazione, già di per sè non felice, va ad aggiungersi una regia inesperta ed insicura che da spesso l'impressione di trovarsi a disagio e di non saper come riprendere esterni e scene di gruppo; ma che, abile nel soggettivo, forgiata su film piccoli ed intimi ("About a boy"), regala qualche splendido primo piano e qualche scena d'interno davvero bella e suggestiva; forse in un contesto più ampio l'opera di Weizs, anche se di certo tutt'altro che eccelsa, avrebbe assunto un maggior risalto ed un maggior significato, avrebbe potuto dare al film un'impronta psicologica e filosofica del tutto inedita al genere e perfetta per la rappresentazione del libro di Pullman.
A questo punto ben poco aiutano le magnifiche e ricercatissime scenografie e costumi, un'ottimo lavoro che interpreta pregevolmente le ambientazioni del romanzo; o l'efficacissima fotografia, fumosa, proprio come il libro, o gli straordinari effetti visivi che rendono con sorprendente efficacia, evitando la facilissima caduta nel ridicolo, daimon ed altre creature parlanti; e a ben poco serve anche una colonna sonora completamente priva di originalità, fiacca, priva di pathos, disorganica come il film, priva di un leit-motiv forte ed indimenticabile (agli antipodi dello splendido motivo centrale creato da Alan Ailvestri per "Beowulf"), senza un vero ed emozionante cuore pulsante; a ben poco serve un cast ricchissimo, che nonostante il carisma e l'adeguatezza della Blue-Richards, capitanato da un'appannatissima Nicole Kidman, praticamente invisibile per tutto il film (non regge il confronto con la splendida e algida Tilda Swinton, attrice abile, ma non certo del calibro e del fascino della Kidman, efficacissima strega dei ghiacci ne "Le cronache di Narnia, il leone, la strega e l'armadio"), risulta sprecato e scialacquato in due scene (scandalosi i casi di Serafina Pekkala-Eva Green e Lee Scoresby-Sam Elliot due interpretazioni adeguate, ma inutili nell'economia del film).
Alla fine esci dopo aver visto un film dalla cornice estremamente elegante ed in una certa qual misura anche piacevole, ma praticamente privo di personalità e contenuti, che rattrista e delude, perchè sembrava proprio essere sulla strada per crearequalcosa di più.