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LO SCAFANDRO E LA FARFALLA regia di Julian Schnabel

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RedPill     6½ / 10  04/08/2009 21:00:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ero cieco e sordo, o mi serviva necessariamente la luce di un'infermità, per vedere la mia vera natura?
Ecco che cos'è "Le scaphandre et le papillon", l'introspettivo viaggio di un uomo come tanti, che da un giorno all'altro si troverà a dover fare i conti con il dramma di un destino, che lo priverà di quella naturale libertà, della quale, ci si accorge solamente nel momento in cui viene a mancare.Il tema trattato è decisamente serio, e offre molti spunti di riflessione; oltretutto, una produzione un pò più "sobria", fa sì che il prodotto non risulti eccessivamente strumentalizzato.Bravo il regista a "metaforizzare" con cura le riflessioni del protagonista, prigioniero di una vita, che gli consente di "evadere" solamente, grazie ai propri affetti e ai propri ricordi.L'inquadratura che cade più volte sulla finestra aperta, il vento che muove le tende, la luce del sole che filtra dall'esterno, rappresentano molto bene, ciò che rimane, di una libertà ormai così lontana.Peccato però, che la sceneggiatura non sia assolutamente all'altezza, i dialoghi mancano di spessore e drammaticità, nonostante la situazione rappresentata, in sé, sia a dir poco straziante.Nemmeno il doppiaggio, dai cui toni non traspare una gran disperazione, lo trovo molto azzeccato; in una situazione, dove il protagonista rimane privo di volto per tutta la prima parte del film, un pò più di accuratezza a riguardo, avrebbe sicuramente aiutato.Una valida colonna sonora, ed un buon Mathieu Amalric, risollevano comunque il film, facendogli raggiungere la piena sufficienza.