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JACKIE BROWN regia di Quentin Tarantino

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antifan     8 / 10  25/07/2016 17:58:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un Tarantino che non ti aspetti, più controllato, minimalista, si potrebbe dire con "il freno a mano" rispetto a un Pulp Fiction o Bastardi senza Gloria - film dove l'estro tarantiniano è in primo piano -ma, controllato o meno rimane un film di Tarantino, meno autoindulgente e ludico ma più rigoroso, più disposto a mettersi al servizio della storia dei due protagonisti: Jackie(Pam Grier) e Max Cherry(R.Foster), infatti ci importa di più la loro vita, se la loro relazione va in porto o no; perche la domanda principale che si fa uno mentre vede il film è "Riusciranno a farla franca? Riusciranno a fregare la polizia e i criminali?". Perche l'intreccio vede la nostra eroina giocare con il fuoco facendo il doppio, tripplo gioco tra delinquenti e poliziotti ma sorpresa, il film non prende un ritmo vertiginoso ma anzi ha un ritmo compassato, tanto che lo spettatore si immedesima nei due protagonisti a discapito della storia a incastri che passa in secondo piano.
Scelta voluta dal regista che appunto si fa da parte per lasciare emergere i due attori (ben calati nella parte) ma in modo antispettacolare (e va in linea con il tono del film). Stavolta siamo agli antipodi dei Jules e Vincent Vega che diciamolo erano ruoli fantastici, cosi come altrettanto spettacolare era il ruolo di Landa in Inglorius Bastards; qui invece abbiamo una hostess e uno che per lavoro paga le cauzioni, personaggi di mezza età che improvisamente possono cambiare vita -e questo piccolo dettaglio aggiunge un tono che fara virare il film verso la malinconia- che spesso nei film finiscono nello sfondo ma, non in questo film. Diverso discorso per Samuel Jackson il quale brilla in un ruolo istrionico da criminale non molto sveglio, ma senza la forza che aveva nei suoi altri ruoli; De Niro invece è sminuito( anche se perfetto) in ruolo atipico del rapinatore di banche stupido(chi ha visto lo splendido Heat di Mann non potrà che sorridere...), Michael Keaton fa la sua parte così come il resto del cast. L' approcio di partenza si riflette nei dialoghi che -a questo punto si è già capito- sono meno memorabili ma più credibili così come la regia è meno inventiva ma più sobria, invisibile e aggungerei anche un po bloccata, ingessata(ma queste sono sensazioni mie...) ma dall'altra parte abbiamo un'eccellente colonna sonora (in particolare "Across 110th street") che acompagna e carica l'atmosfera di malincolia.
Non è Pulp Fiction o Bastardi senza Gloria e nemmeno The Hateful Eight ma è un film di Tarantino e questo basta e avanza.