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HALLOWEEN - THE BEGINNING regia di Rob Zombie

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  12/05/2008 09:55:36 » Rispondi
Ok,sarò di parte perché adoro Rob Zombie, a mio avviso tra i migliori filmaker affermatesi negli ultimi anni,artista completo e poliedrico.Capace di dare vita in maniera brutale,sudicia e quasi beffarda ad una violenza senza quartiere figlia di quell’America bigotta,vestita perennemente da santa per poi scoprirsi pu.ttana di prim’ordine.
Da qui nasce il mito mefistofelico di Michal Meyers,e più nello specifico dalla disgregazione del nucleo famigliare e dalla perdita dei valori.Se ne “La casa del diavolo” la famiglia era punto di riferimento e rifugio,seppur per una banda di pazzi assassini,qui il regista ribalta la situazione trasformando questa in un ambiente ove la malvagità e la cattiveria gratuita prendono il sopravvento creando inevitabili ed insanabili conflitti.
Partendo da questo presupposto Zombie partorisce una prima parte,quella in cui la sua fantasia può viaggiare all’impazzata,a dir poco spettacolare,la genesi di Michael è un colpo di genio indiscutibile,seppur magari stereotipata nei contenuti,ma che lascia ugualmente con il fiato sospeso grazie ad una tensione crescente e alle sequenze degli omicidi davvero da manuale(da brividi il primo).A tal proposito bisogna sottolineare l’interpretazione del paffuto Daeg Faerch,straordinario baby killer ossessionato dalle maschere.
Zombie crea il mito del male andando a svelare ciò che Carpenter aveva volutamente tenuto nascosto,ma trattandosi di prequel è ovviamente ciò che il pubblico si aspettava e riesce nell’impresa senza mai scadere nel banale gestendo con efficacia il tutto grazie al suo ormai inconfondibile stile.
E’ nella seconda parte che il film zoppica,Zombie sembra quasi non voler misurarsi con il maestro Carpenter e ricalca fedelmente le orme dell’originale riuscendo solo in rare occasioni a far emergere il suo talento cristallino.Sembra che il regista lavori sottotraccia,quasi voglia sottrarsi al confronto con il maestro,le poche innovazioni che inserisce lo fa come chiedesse scusa e ciò non giova alla pellicola che pur mantenendosi su standard accettabili finisce con l’annoiare soprattutto chi l’originale lo conosce a memoria.
Forse un pò di sana follia in più avrebbe giovato,ma è anche comprensibile l’atteggiamento dell’autore,costretto a palesi esigenze di marketing e soprattutto intento nel non snaturare troppo la figura di Michael.
Per chi ha amato “La casa dei mille corpi” e “The devil’s rejects” è un piacere ritrovare alcuni degli attori ormai fedeli al regista,sui quali svetta come al solito la stupenda Sheri Moon,bene anche la new entry Malcom Mc Dowell ,che rivede leggermente ma con efficacia la figura del Dr. Loomis,mentre avrei gradito maggior spazio per Sid Haig(doppio piccolo ruolo per lui) e Danny Trejo.
Nel complesso un prodotto di buon livello soprattutto se paragonato ai film sfornati dall’attuale panorama horror mainstream americano.Zombie quindi si conferma, andando a dimostrare di essere un regista dotato e accollandosi un remake rischiosissimo con il quale avrebbe fallito la maggior parte dei suoi colleghi.