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CEMENTO ARMATO regia di Marco Martani

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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade     7 / 10  18/10/2007 02:05:46Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un'occasione perduta quella del debuttante regista Martani,che tanta la realizzazione di un noir all'italiana ,ma ci riesce parzialmente e solo nella prima mezz'ora. Una trama potenzialmente interessante ma realizzata con confusione e senza una storia lineare che confonde anche lo spettatore più attento.
Andiamo però con ordine.
La storia si svolge nei quartieri periferici di una Roma metropolitana surreale dove di Roma c'è poco e nulla. Fatta eccezione per la caratteristica parlata di Ninetto Davoli , l'ambientazione è quella di una città buia,perfierica,in mano alla criminalità organizzata abitata da giovani disoccupati ruffiani dediti al bullismo di strada. I due protagonisti sono soggetti di una vendetta incrociata che si concluderà in un finale semplice e piuttosto banale. Gli ambienti sono vuoti,le strade buie e anche nei commissariati non circola anima viva. Le immagini notturne aeree di Roma sono sì suggestive, ma diventano didascaliche quando in ogni piccolo dettaglio il regista tenta disperatamente di ricreare un'atmosfera noir-poliziottesca che però difficilmente viene fuori.
I dialoghi sono poco convincenti ,a volte ridicoli e se non fosse per alcuni interpreti il film cadrebbe da subito in un'operazione da dimenticare.
Molto bravo Nicolas Vaporidis ,che nonostante le critiche a lui mosse,regge il confronto con i film precedenti e anzi supera di gran lunga il resto del cast.
Capace di far dimenticare l'immagine da adolescente pulito e un po' efebico,riesce a muoversi nei panni di un ragazzo di strada che vive costantemente ai limiti della legalità . Espressivo e partecipe utilizza la sua formazione teatrale ,senza rinunciare alla presa d'impatto fisica che tanto va di moda nel cinema di genere italiano. Certo non siamo di fronte ad un oscar internazionale ma la sua giovane età promette bene ed è sicuramente il migliore tra le tante new faces che spuntano nelle varie commedie da cinque anni a questa parte.
Pessimo invece Giorgio Faletti,già incapace di recitare,e inoltre alle prese con un personaggio improbabile,molto sopra le righe,quasi macchiettistico. Il resto del cast se la cava bene,ma il regista decide di creare delle situazioni ingenuamente drammatiche ,intrise di luoghi comuni e così gli attori sono costretti a recitare ruoli e dialoghi che ricordano più una soap opera o una telenovela brasiliana che un noir di genere. Gli ultimi 30 minuti sfiorano il ridicolo,ed espongono il fianco ad ogni presa in giro caricaturale perchè i buoni diventano sognatori e vittime dei cattivi che esasperano il loro lato in situazioni tragicomiche e ai limiti del credibile.
Un noir si serieB, da vedere senza impegno,dove si salva la fotografia,la prima mezz'ora e qualche interpretazione.
Il regista migliorerà.