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AMAMI SE HAI CORAGGIO regia di Yann Samuell

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7 / 10  08/01/2009 11:08:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dimentichiamoci le solite commedie romantiche,l’opera prima di Yann Samuell è molto di più che un semplice film d’amore,è invece una pellicola strana,vivace,colorata,dal ritmo sostenuto,capace di spiazzare a più riprese e soprattutto di rifuggire le convenzioni del genere.
Già a partire dallo stile è palese l’intenzione del regista di volersi discostare dai soliti stereotipi,la presenza di molte soluzioni visive fantasiose,unite ad un notevole gusto per estetica e cromatismi di ogni sorta trasporta lo spettatore in un mondo che potrebbe richiamare alla memoria Gondry o Burton,ovviamente prendendo le giuste distanze da autori così importanti.
Il risultato per la verità è alterno,la storia dei due innamorati che si rincorrono attraverso gli anni ed i vari periodi della vita è riportata molto bene in alcuni punti ma convince meno in altri.Molto buona la parte iniziale con i protagonisti bambini,dove tutto è lecito e nessun limite viene posto alla narrazione.Più complesse e meno “fresche” la fase adolescenziale e quella adulta,nella prima viene mantenuto un tono scanzonato che lascia però presagire un’amarezza ed una svolta drammatica che regolarmente prendono il sopravvento nell’età adulta,andando a sfociare in un amour fou dalle drastiche (e forse eccessive) conseguenze.
Il film è ricco di inventiva ma non si può negare che trasudi un’anima a volte un po’ ruffiana e compiaciuta,l’esigenza di dover piacere a tutti i costi cercando di creare massima empatia nello spettatore crea una sorta di gioco al massacro che inficia quanto di buono mostrato in altre fasi.Il doppio finale testimonia con forza quest’ipotesi:tanto geniale quanto radicale e bizzarro il primo,tanto convenzionale quanto scontato il secondo.
Curioso come Marion Cotillard,la brava interprete femminile, qualche anno dopo abbia vinto l’Oscar per l’interpretazione di Edith Piaf ne “La vie en rose” ,celebre cavallo di battaglia della nota cantante francese e pezzo che viene proposto svariate volte ed in tutte le salse all’interno del girato.Efficace anche il partner maschile, Guillame Canet.
Film da premiare per l’originalità e per il coraggio di sottrarsi a regole non scritte ma avvezze ed abusatissime in questo genere,Samuell sembra saperci fare anche se non mi ha rapito fino in fondo, convincendomi però a votare in maniera positiva il suo operato,segno che forse i suoi intenti “piacioni” hanno attecchito anche nell’animo del sottoscritto.