frine2 7½ / 10 21/03/2006 00:58:19 » Rispondi Se partiamo dal presupposto che Italia sia una donna 'vera', il film (come il libro) rischia di apparire artificioso e strappalacrime. Ma è possibile anche un'altra chiave di lettura. Italia è la proiezione di fantasie e desideri del protagonista e, soprattutto, della moglie. Molte donne (anche quelle più appagate socialmente, anzi soprattutto loro) sognano di concedersi al proprio uomo con la spontaneità ingenua e primitiva dell povera, indifesa protagonista del film. Vorrebbero cancellare quei 'filtri' che troppo spesso si oppongono ad un dialogo erotico e affettivo sincero e autentico. Dalla miseria del suo tugurio, singolare isola in un mare di orrore suburbano, Italia sa solo donare: una telefonata, un caffé, un pranzo, se stessa. Senza condizioni. Inutilmente il protagonista si chiede se sia o no normale frequentare una prostituta, perché Italia non lo è. Italia non cerca riscatto, e quando la moglie del suo amante riesce a dare al marito le stesse cose, lei rinuncia. Se vogliamo leggere la storia sul piano dei rapporti sociali, essa indubbiamente è di una tristezza infinita. Ma se la interpretiamo da un punto di vista psicologico, come processo di auto-conoscenza della coppia, è una vicenda di crescita, e come tale assume una connotazione positiva. Non a caso Italia diventa una sorta di angelo custode per la figlia dei due, quell'Angela per cui la derelitta ragazza dalle scarpe rosse ha sacrificato tutto di sé. Magnifica l'interpretazione di Penelope Cruz, mentre Castellitto appare un po' imbarazzato nel dirigere se stesso. E attenzione al finale (spoiler)
...in cui per un attimo appare Margaret Mazzantini, quasi a voler dire: "Il racconto l'ho inventato io, non crederete mica che mio marito mi tradisca sul serio!"
Fantomax 21/03/2006 13:16:25 » Rispondi Commento eccellente di una persona che ha capito fino in fondo il significato di questo splendido film. Complimenti, non avrei saputo trovare parole migliori.
frine2 22/03/2006 01:00:14 » Rispondi Grazie davvero, mi fa piacere che la pensiamo allo stesso modo:-)