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HARDCORE regia di Paul Schrader

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JOKER1926     7 / 10  12/09/2013 02:39:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Hardcore", produzione di fine anni settanta (1979) di Paul Schrader , è passato a testa alta nelle strade tortuose dei film e poi, col processo temporale, ha vissuto la morte.
Visionare oggi tale prodotto ha veramente un senso logico; la regia americana al tempo illustrò un palco scenico da scandalo che anche oggi, da noi, può trovare qualche disapprovazione bigotta, figuriamoci decenni fa.

"Hardcore" è la delucidazione di una società che si evolve scendendo di etica nel nome di una trasgressione acuta, per sfizio e per soldi. Il film non ha, effettivamente, tantissimi peli sulla lingua e fa vedere tutto ciò che vuole, senza fastidi, senza dubbi.
Su queste basi capta le proprie forme una produzione, quella di "Hardcore", sorprendente in più cose, a più riprese. La prima cosa che salta immediatamente all'occhio di un attento spettatore è la fattura di una fotografia di altissimo livello; specie all'inizio, negli interni, richiama quella de "L'esorcista" anche se i contesti e i connotati sono a distanze poco percorribili. Le musiche, magari non memorabili, sono sempre soddisfacenti. Le ambientazioni, parliamoci chiaro, sono il pilastro che mantiene tutti, o quasi, i sensi logici di una pellicola creata e gestita (sempre) sull'immagine, fra scalpore e dinamismo.
Il cast tiene botta e si esalta nell'icona di un forsennato George C. Scott sempre all'altezza della situazione in una prova non facile. Seguono poi tutti gli altri, Peter Boyle (nella parte dell'investigatore) porta altra acqua al mulino.
Se le manovre, in campo tecnico, sono giostrate con sagacia, si può a questo punto fare i complimenti pure al resto della pellicola, ovvero alla parte contenutistica.
La trama e la sceneggiatura, sin da subito, si dividono i compiti, come in una partita fondamentale.
La prima è impegnata nella gestione delle palle sporche cercando di sembrare quanto mai plausibile ed invitante, anche se non geniale. La vera arma di "Hardcore" è nella sceneggiatura, come un acuto playmaker, essa esalta tutte le circostanze, fra colori, scenografie e personaggi strampalati. La selezione di essi, l'elaborazione e la messa in scena rende il prodotto maggiormente interessante.

Si consiglia caldamente la visione, questo è il classico film che esula dai codici fissi del genere, viaggia fra spensieratezza e drammaticità (forse alle volte forzata come nel finale) ad alti ritmi cercando di proporre qualcosa di nuovo e carino. Al tempo la novità fu registrata appieno, in modo irrevocabile. Questo è dunque il concetto fondamentale che porta alla visione.