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BAD BRAINS regia di Ivan Zuccon

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phemt     8 / 10  04/10/2007 18:21:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
“La nuova dimensione dell’horror italiano”, così recita nella parte bassa la locandina del dvd edito dalla Dolmen e una volta tanto la frase di lancio pubblicitaria non mente affatto, anzi! Zuccon non è solo la nuova dimensione dell’horror italiano, è più che altro la più bella realtà di una nuova generazione di registi interessanti (Bianchini, Frattar, Albanei e così via) di cui è indubbiamente il più dotato…
E’ ormai passata una vita da quando Mario Bava sfornava alcuni dei gotici migliori della storia del cinema e dava il primo impulso al genere slasher ben otto anni prima dell’Halloween di Carpenter, ma è passata una vita anche da quando Fulci firmava la sua visionaria trilogia Lovercraftiana, Argento stupiva il mondo con film notevoli, Avati ci regalava l’inarrivabile La Casa dalle finestre che Ridono, Lenzi si “inventava” gli zombi che correvano, Deodato shockava il mondo con quel Cannibal Holocaust che rimane il Culto per antonomasia del cinema horror italiano e tanti altri artigiani con i loro lavori contribuivano alla stagione d’oro dell’horror italiano… Perché si, c’è stato un periodo dove eravamo noi italiani a dettare le regole nell’horror mondiale…
Purtroppo però come tutte le cose belle anche questa non poteva durare in eterno, infatti pian piano le vecchie glorie sono invecchiate o ci hanno abbandonato mentre Argento non azzecca un film dall’83, e mentre Soavi pur provandoci con discreti risultati preferisce dedicarsi al noir da prima serata su canale 5, Stivaletti stecca e finisce anche lui in tv, Deodato si mette a lavorare per I Ragazzi del Muretto e Bava jr mostra di non avere ereditato un grammo del talento paterno, l’horror italiano muore tra atroce sofferenze quasi incurante di quale gloriosa storia avesse alle spalle...
Ed è quindi compito delle nuove generazione rianimarlo e Zuccon ci riesce già qualche anno fa con La Casa Sfuggita notevolissimo horror che mostra (dopo due lavori interessanti pur con qualche inevitabile difetto) le sue straordinarie qualità…

Al quarto lavoro Zuccon cambia registro e per questo Bad Brains prende spunto da un racconto di Enrico Saletti “Just Before Delirium” già portato sullo schermo dallo stesso Zuccon in un corto del 1998 dal titolo DeGenerazione (titolo invero molto più adatto del banale Bad Brains) e sceneggiato insieme a Ivo Gazzarini… Ma il giovane regista friulano non perde affatto le caratteristiche base del suo cinema e non mancano un paio di riferimenti all’onnipresente Lovercraft (cosa che darà forza ai detrattori di Zuccon che lo accusano di immobilismo creativo ma mi dovrebbero spiegare perché si deve considerare un difetto prendere spunto da uno dei più grandi scrittori del 900)…

Prodotto dalla romana Timeline, girato in digitale in una sola location (un casolare in provincia di Rovigo) Bad Brains parla di una storia d’amore e della pazzia umana, parla del senso di colpa e della degenerazione mentale di una coppia con alle spalle un passato problematico…
Davide e Alice ormai ciechi dalla pazzia cercano qualcosa che non esiste che non possono trovare in nessuno dei corpi martoriati delle loro vittime… E neanche Mirco, vero e proprio punto focale del film, può aiutarli. Mirco non esiste, è solo la rappresentazione malata dell’inconscio di Davide e il suo (loro) senso di colpa improvvisamente materializzatosi…

Zuccon mantiene intatte tutte le caratteristiche che contraddistinguono il suo cinema e quindi fotografia curata, livida e opprimente, montaggio serrato e volutamente contorto, fusione sullo stesso livello di tutti i piani e fili narrativi… Il regista emiliano mischia in continuazione passato e presente, realtà e sogno, ricordi e illusioni e malgrado lo svolgimento assolutamente non lineare riesce con grande bravura a portare avanti tutti questi fili narrativi mediante il continuo inserimento di flashback e ricordi senza comunque lesinare momenti dal forte impatto visivo e le immancabili situazioni al limite del weird…

Per la seconda volta però Zuccon mi lascia interdetto in fase di montaggio, non per il montaggio in sé che è di fatto ottimo, ma per alcune scelte relative alle scene tagliate… Già in La Casa Sfuggita aveva inspiegabilmente lasciato fuori una delle scene migliori del film (Cerman che entra in loop sempre nella stessa stanza) e qui si ripete. Infatti nel film c’è il solito Cerman che sale un’infinita rampa di scale (solito sottile omaggio al Mario Bava di Operazione Paura) peccato che almeno una delle versioni scartate sia ben superiore a quella poi inclusa nella versione del film definitiva…

Sorprendente la prova di Cerman (attore feticcio del regista emiliano) finalmente convincente in una parte che sembra essere stata scritta apposta per lui, non si può dire altrettanto della Sannino bella e sensuale si, ma non sempre adatta alla situazione, standing ovation per la Letterese che ruba la scena a tutti in una parte difficilissima (la bambola Cheti)… Ma lì, dove il 95% delle attrici italiane avrebbe rischiato di sfiorare il ridicolo, la Letterese riesce invece nell’impresa di dare una fortissima carica drammatica nelle scene in cui è presente ed il merito non va solo a Zuccon che la dirige ma soprattutto a lei…

Notevole la quantità di splatter, Zuccon esalta tutti i gore-maniaci con litrate di sangue, smembramenti e direttamente dagli anni 80 ci regala anche un occhio strappato dalla sua orbita e successivamente masticato…



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Considerato dallo stesso Zuccon come uno psicodramma più virante verso una storia di amore e sangue che di puro horror, Bad Brains è particolarmente diverso da La Casa Sfuggita… Il maestoso carico di tensione presente nel film precedente qui si perde completamente, niente sbalzi di volume e scene improvvise, solo la lenta e sofferta discesa negli inferi a causa di una follia devastante e disperata. Bad Brains non fa paura nel senso classico del termine ma riesce comunque a lasciare un senso di vuoto e di disperazione all’interno dello spettatore...

E’ Zuccon il punto di congiunzione tra lo splatter e la visionarietà di Lucio Fulci e la genialità e la tecnica registica di Mario Bava? No, anche se è presto per dirlo, certo però è un regista estremamente interessante con notevoli doti tecniche… Ed è certo il fatto che sia ormai giunta l’ora di dare un budget corposo a questo ragazzo…
Invia una mail all'autore del commento goat  04/10/2007 19:31:23Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
minchia phemt, a 'sto punto ci poteva scappare la recensione! ;)
concordo su tutto, ma soprattutto sull'ultimo periodo... pensare che wan (bravo, per carità) dopo il discreto saw sia stato nobilitato con DIECI-MILIONI-DIECI di dollari per fare il suo terzo lungo, e che invece zuccon debba sbattersi per cercare produzioni canadesi... bè, è una cosa fa salire il nervoso.
spero per lui che emigri presto. glielo auguro di cuore.
phemt  04/10/2007 19:40:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si ma tanto a Wan nei cinema da noi non lo distribuiscono ;-(

Comunque Zuccon è praticamente già emigrato (o poco ci manca), non è scemo e se all'estero è quasi idolatrato e giusto che lavori lì alla facciaccia di noi italiani... Tra l'altro ho letto che Nymphia ha vinto diversi premi in vari festival in America, ma tanto pure lui nei nostri cinema non arriva e vabbè, tocca sperare in tempi migliori, e tocca sperare che anche gli altri giovani sfornino lavori di buon livello...
bussisotto  28/01/2008 10:54:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Recensione sempre di ottimo livello!!
Grande Phemt!
Me ne avevi parlato talmente bene, che mi ci sono fiondato all'istante.
phemt  28/01/2008 12:24:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Grazie Bussy!
E grande anche tu che sostieni l'horror underground italiano!