caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA VALLEE' regia di Barbet Schroeder

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
The Gaunt     5½ / 10  12/05/2014 19:46:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una pellicola poco riuscita e probabilmente invecchiata che tuttavia finisce per fornire spunti interessanti attraverso il suo sguardo alla cultura hippie di quegli anni, specialmente nella sua fase di riflusso, tema dominante de La Valleé. Un gruppo di giovani alla ricerca di una valle sconosciuta, perennemente coperta dalle nuvole (Obscured by clouds, come scritto sulle cartine geografiche) di cui si favoleggia come un nuovo paradiso. E' un viaggio nella disillusione dove solo l'utopia impossibile riesce ad infondere quella tenue speranza che porta il gruppo a continuare ad avanzare fra splendidi paesaggi e tribù di nativi. A livello tematico non c'è nulla di particolarmente nuovo, il film è fotografato in maniera splendida sfruttando la bellezza dei paesaggi naturali, ma Schroeder eccede nel documentarismo dando poco spessore ai personaggi e soprattutto non infondendo ritmo ad una pellicola che rimane lenta nel suo incedere. Colonna sonora dei Pink Floyd poco sfruttata, anche se non è certo fra i loro dischi migliori.
hghgg  12/05/2014 19:48:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
No infatti, I Pink Floyd i dischi migliori li avevano già fatti.
The Gaunt  12/05/2014 19:50:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non fare il barrettiano, su.
hghgg  12/05/2014 20:00:24Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
:) Eh ma c'è poco da fare, i capolavori dei Floyd per me sono, nettamente, i primi due + il muccone.

Però occhio che "barrettiano" è una definizione con poco senso voglio dire: per me i migliori sono The Piper (con Barrett ovvio) e A Saucerful of Secrets (dove Barrett era non a mezzo ma anche ad un quarto di servizio e han fatto tutto gli altri tre + il subentrato Gilmour) quindi alla fine "barrettiano" non vuol dire molto, preferisco i Floyd psichedelici dei primordi, quella band avanguardistica che, con Barrett o senza, ha dato vita allo Space-Rock e ispirato anche la Cosmica tedesca (Ok, merito di Barrett e "Interstellar Overdrive").

Poi non è che siano finiti lì, per farla breve fino ad "Animals" mi piacciono senza problemi. Da "The Wall" (compreso, però ha dei testi e alcuni brani splendidi) in poi mi fan cascare le bolas ma in fondo sono solo gli ultimi 4 dischi, ci sta. Ah "Live at Pompei" è commovente.
The Gaunt  12/05/2014 20:14:08Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Barrettiani duri e puri per me sono coloro che definiscono i Pink Floyd inferiori qualitativamente subito dopo la dipartita di Syd. E non mi trova d'accordo. Non è che io faccia molto testo ma loro sono il mio gruppo preferito e guardacaso il mio album preferito é Animals, che viene poco considerato, anche se probabilmente è giusto così. Dopotutto non sono un critico musicale, tantomeno un esperto di musica. Certo dopo The Wall, non hanno più ripetuto almeno come qualità quei successi. The Final Cut potrebbe essere un album di Waters e, ad orecchio, non noteresti la differenza con The Pros and Cons of Hitch Hiking. Gilmour non è Waters a livello compositivoe gli ultimi due album sono discreti ma nulla di più. Anzi preferisco più Division Bell rispetto a Momentary laps of reason.
E comunque dal vivo erano uno spettacolo fantastico.
hghgg  12/05/2014 20:21:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ah son la tua band preferita ? Vabè con la band preferita l'obbiettività va sempre a puttàne e io ne so qualcosa con gente come Genesis o Van Der Graaf Generator.

"Animals" è un bel disco e non ci piove io però li preferisco nei primi due anni, troppo importanti e davvero troppo, troppo fighi :) So come ragionano i barrettiani solo che mi chiedo: "A Saucerful of Secrets" dove lo infilano in tutto ciò ? Poi anche per me dal 1969 in poi sono "inferiori" ma è un'inferiorità relativa. "Atom Heart Mother" è splendido, "Meddle" non è tutto di altissimo livello ma i pezzoni che ha si conoscono... The Dark Side è un disco POP (nel senso più alto del termine) raffinatissimo e molto riuscito con dei suoni da paura (se non fossero così troppo... perfetti...) e così via, insomma sono un gruppo straordinario i Floyd.

Però devo dirlo, già con The Wall erano più Roger Waters + musicisti spalla che i Pink Floyd e come dici anche tu "The Final Cut" (un paio di grandi canzoni e il resto tanta noia per me) è praticamente un solista di Waters. A Momentary devo dirtelo per me è proprio mediocre, impalpabile, un pochino meglio Division ma anche di quello posso farne a meno.

Per il resto indiscutibili dal 1967 al 1977, solo che le mie preferenze vanno al primo biennio e ai singoli '66-'67.
The Gaunt  12/05/2014 21:29:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se c'è la definizione di album di transizione credo che A saucerful of secrets rientri in pieno in questo concetto: la fine di un periodo e l'inizio di un altro. Atom heart mother e Meddle soffrono di un certo squilibrio tra lato A e lato B, che è più marcato in Meddle. A parte One of this days gli altri pezzi sono riempitivi sacrificabilissimi. The Wall è un po' diverso, ma nella sua semplicità concettuale è potentissimo ed universale.
Comunque mi piacciono sia i Genesis (fase Gabriel of course) che fanno partre della ia triade preferita insieme ai King Crimson ed anche i Van der Graaf di cui ho qualche album.
Prova ad andare su Youtube ad ascoltare The Dark side of the moon in versione più acustica. E' del 1972, uno anno prima della sua pubblicazione, ma dopotutto i floyd provavano molti loro pezzi dal vivo anche prima della loro stesura definitiva. Se ti vuoi togliere tale curiosità, se non hai già fatto, vale la pena.
hghgg  12/05/2014 22:48:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mah, non sono d'accordo: A Saucerful non finisce un periodo di fatto, nonostante la condizione di Barrett ma anzi espande ed amplifica le intuizioni primordiali già esplose in alcuni brani dell'esordio, la title-track, titanico viaggio spaziale, segnerà la strada per innumerevoli capolavori degli anni '70, oltre alla bellezza (e qui si va anche a gusti) l'importanza storica di questo disco, come per il Piper, è incalcolabile. Su Atom non sono d'accordo, le canzoni "brevi" sono tutte molto belle. Su Meddle invece sono d'accordissimo e per carità anche su The Wall che ha la sua forza proprio nel riuscito concept più che nelle canzoni in se.

" i Genesis (fase Gabriel of course)" Ecco e invece per me i primi due dischi post-Gabriel sono un capolavoro (A Trick of the Tail) e un mezzo-capolavoro (Wind and Wuthering) più in live della ******* (Second's Out). Sono dischi estremamente maturi, più raffinati e meno istintivi certo, ma a livello di scrittura e composizione sono davvero ad alto livello e distribuiscono emozioni a non finire. Il calo vero c'è stato dopo anche se io con loro son di parte e salvo tranquillamente anche And Then There Were Three (un ibrido prog-pop tutto sommato buonino) e soprattutto Duke (gran bel disco pop-rock). Impossibile salvare certe cose molto brutte venute dopo (Visible Trash :D) Dei King Crimson non inizio nemmeno a parlare perché c'è troppo da dire. Per i Van Der Graaf ho una fissa infinita così come per l'Hammill solista, loro li ho anche visti dal vivo tre anni fa, in forma smagliante.
The Gaunt  13/05/2014 00:02:52Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
A Saucerful of secret è un album di transiszione nel senso più alto del termine. Non significa per esempio che è un rinnegare il loro passato recente. proprio per questo è un album fondamentale perchè hanno racchiuso in un solo disco tutta la fase di passaggio post Barrett in maniera egregia e non era facile in quel periodo, affinandola in un album che sarà pieno di difetti come Ummagumma ma che è ugualmente fondamentale come compattare il gruppo. Nella parte in studio ci sono tantissime ridondanze nelle sequenze di Wright o Gilmour, ma in fondo è la scoperta dei propri difetti che ha facilitato il lavoro di gruppo specie negli album successivi.
Su Atom ribadisco quanto detto. Non ha lo squilibrio marcato di Meddle (fra la a e lato b), ma anocora oggi Alan's psichedelic breakfast è insopportabile.
D'accordo invece su A trick of the tail , l'unico album all'altezza del periodo Gabriel, anche Wind e Wuthering è un bel disco, mentre salto quasi tutto and then there were three anche se ci sono ottime canzoni come Burning rope, per andare su Duke l'ultimo grande disco per me. Poi ci sono canzoni buone ed altre no negli album successivi (in effetti invisible touch non se po' sentì). Direi inoltre che ci sono discrete canzoni anche in We can't dance.

hghgg  13/05/2014 09:07:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non avevo capito bene io, messa in quest'ottica sono pienamente d'accordo con te per quanto riguarda A Saucerful of Secrets. Ummagumma in effetti ha la parte in studio un po' così, a me non fa impazzire, si riprende tantissimo considerando la parte live invece.

A Trick of the Tail credo sia uno dei miei dischi preferiti, niente sbavature ne punti deboli e canzoni strepitose (il finale di "Entangled" è qualcosa di spaventosamente bello). Per me "Wind and Wuthering" è anch'esso all'altezza ma vabè io sono fissato e ci può stare che altri non la pensino così; di sicuro, come dici anche tu, è un bel disco, raffinato, crepuscolare, dotato di atmosfere cupe e gelide, da brividi (ispirato a Wuthering Heights della Bronte con tanto di citazione dell'ultima frase del romanzo) e con "Afterglow" che è LA canzone pop dei Genesis, bellissima.

Tutto il resto ovviamente è lontanissimo dai fasti '70-'77. Su Duke concordo con te, è un bel disco pop, ispirato e frizzante con giusto 2-3 brani dimenticabili ma altri molto belli ("Behind the Lines" "Guide Vocals" "Duke's Travels"). And Then There invece capisco benissimo che possa anche irritare, è un ibrido in cui i tre rimasti stanno ancora decidendo quale direzione prendere (sarà il pop ovvio, purtroppo quasi sempre del tipo peggiore) e l'assenza di Hackett si sente tanto, E poi (ma questo è un problema anche di Wind and Wuthering) ha una pessima produzione.

Il resto: Abacab ha tre bei pezzi (e due ottime outtakes che non si capisce il motivo per cui siano state escluse, per inserire "Who Dunnit" ?) ma tutto il resto gira tra l'impalpabile e l'orrido purtroppo. L'omonimo del 1983 ha due pezzi pop belli ("Mama" e la prima parte di "Home by the Sea") e poi uguale ad Abacab. Invisible Touch è una cacca assurda tranne un pezzo e mezzo che son carini ma non di più. Ma resta una cacca assurda. E We Can't Dance be si, ha qualche bella canzone (sempre un po' "patinata" e "ruffiana" però) tuttavia anche lì ci sono dei pezzi imbarazzanti forte eh. Calling all Stations invece non lo trovo brutto. Impalpabile si, ma non brutto.

Poi ci sono le carriere soliste ma li la cosa si farebbe lunga :D Si riassume cosi: Gabriel tutta la vita, poi Anthony Phillips e Steve Hackett che han fatto miriadi di dischi e diverse belle cosette (molto belle) tra questi. Di Collins come dischi pop mi piacciono i primi 2, poi è meglio starne lontani, Rutherford ha semi-azzeccato il primo e basta, i Mechanics nun se possono sentì. Banks in tutta la carriera ha fatto il primo che è carino (ma stufa subito) e "Still" del 1991, l'unico veramente azzeccato, un buon disco pop. Poi tanta di quella mondezza...