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DOPO LA PROVA regia di Ingmar Bergman

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Beefheart     7 / 10  13/06/2007 22:59:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Definito dallo stesso regista come "pezzo di televisione cinematografica che tratta di teatro", questo film, girato per la TV, sembra essere l'auto-rappresentazione dello suo stesso autore celato dietro al protagonista. Il vecchio regista Vogler, colto nella lavorazione della rappresentazione teatrale de "Il sogno", nei cui momenti di pausa e silenzio si ritrova alle prese con ricordi e fantasmi del passato, dà, in effetti, la netta impressione di essere l'impersonificazione dello stesso Bergman. Il tutto si risolve in una serie di lunghi dialoghi che intercorrono, durante un tardo pomeriggio, in teatro, nel dopo prove, tra Vogler, la sua pupilla attrice Anna ed il fantasma della di lei madre, defunta per alcoolismo, a sua volta famosa attrice, nonchè amante, in gioventù, di Vogler stesso. I concetti sono i tipici bergmaniani: vita, morte, rammarico, desiderio, ambizione, angoscia...
Contestualmente teatrale e metafisico, l'intero girato è circoscritto ad un palcoscenico, a poche, scarne, scenografie ed a tre-attori-tre, bravissimi, che si alternano in ottime performance; su tutti l'attempata ma, al solito, bravissima Ingrid Thulin che non esita a mostrare le sue ormai sfiorite nudità a suggello di un'apoteosi di dolore e dignità. Gli ottimi dialoghi, infine, contribuiscono a mitigare il rischio, per altro inevitabile, di monotonia narrativa. Per gli amanti del genere è caldamente consigliato.