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ALBERT FISH regia di John Borowski

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     5 / 10  29/03/2017 09:48:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tra documentario e finzione filmica viene ricostruita la vita di Albert Fish, vissuto a cavallo fine '800 e inizi '900 fu uno spietato serial killer che al momento della cattura si vantò di aver ucciso e molestato innumerevoli minori. In realtà i casi in cui le prove lo inchiodarono senza appello furono molti meno, si contano addirittura sulle dita di una mano, ciò non toglie che quest'uomo, all'apparenza gentile e di buone maniere, passò alla storia come uno degli assassini seriali più spietati e perversi.
Si parte dalla fine, dall'omicidio di Grace Budd, dieci anni, sottratta di fatto sotto al naso dei genitori e sulla quale venne fatta luce solo parecchio tempo dopo, quando l'omicida confessò via lettera le proprie aberranti malefatte. Episodio chiave che determinò la cattura di Fish e relativa condanna alla sedia elettrica, passando così alla storia come l'uomo più anziano ad essere giustiziato in tal modo. Aveva quasi 66 anni.
La pellicola, potenzialmente devastante visto il terrificante tema delle violenze nei confronti di minori, non convince quasi mai. L'episodio della lettera è sicuramente toccante e di una crudeltà vomitevole, ma il resto è solo un'accozzaglia mal strutturata di informazioni, che, oltre a sciorinare le numerose deviazione sessuali di cui era affetto l'uomo, ne forniscono un'origine poco approfondita tra matrimoni falliti e abusi subiti da bambino in orfanotrofio.
Ne viene fuori un racconto scialbo, corroborato da interviste a presunti specialisti che nulla aggiungono ai fatti, ed anzi, alimentano dubbi nel caso del collezionista di cimeli macabri, il quale appare come un ciarlatano spostato mentalmente quanto il protagonista. Più interessanti i riferimenti religiosi, con la Bibbia pretestuosamente interpretata per punire se stesso e gli altri. Sicuramente da un film dedicato ad un pedofilo dedito al cannibalismo, vampirismo, con estreme tendenze sadomasochistiche era lecito aspettarsi qualcosa di insostenibile, e invece di insostenibile qui c'è solo la noia. Documentario di bassa lega, confuso, privo di pathos, girato malissimo e fotografato peggio.