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I'M A CYBORG BUT THAT'S OK regia di Chan-wook Park

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76mm     5½ / 10  22/09/2022 11:53:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ho fantasticato a lungo su questo film nell'attesa di riuscire a vederlo, un po' per il titolo intrigante e suggestivo, un po' per la curiosità di vedere il prosieguo della carriera di Chan-wook Park una volta archiviata la trilogia della vendetta.

Per merito della solerte e lungimirante distribuzione italiana, a "soli" 16 anni di distanza (nel frattempo ho già potuto vedere Thirst, Stoker e Mademoiselle…) sono riuscito a metterci finalmente le mani e devo dire che, forse anche per colpa delle altissime aspettative maturate, sono rimasto abbastanza deluso.

Il tentativo del regista di svincolarsi dal pulp estremo delle opere precedenti e di mostrare il suo lato più solare è rimarchevole ma non del tutto riuscito…e sì che gli elementi per fare qualcosa di memorabile volendo c'erano tutti…il risultato finale è però paradossalmente inferiore alla somma delle sue singole parti.

Se fosse stato un film occidentale, la tagline avrebbe potuto essere la seguente: "Amelie Poulain incontra Michel Gondry e insieme volano sul nido del cuculo"…e per quanto detto così possa anche sembrare una f*gata, in realtà non c'è molto per cui esaltarsi.

Il problema fondamentale a mio avviso è che manca l'amalgama, il fil rouge, il trait d'union, insomma quell'elemento capace di dare un senso d'insieme a quella che così com'è rimane solo una lunga sequenza di scenette, pur godibili e a tratti anche geniali se prese singolarmente, dove ci sono dei matti che fanno cose "da matti" in un istituto psichiatrico con metodi talmente all'avanguardia che i pazienti, alcuni dei quali neanche si rendono conto della propria natura umana, vengono lasciati liberi di fare quello che cavolo vogliono e vagare dentro e fuori dalla struttura senza alcun tipo di controllo o limitazione (non è chiaro se il metodo paghi o meno a livello di risultati ma va beh…).

Anche l'elemento fantastico e surreale, pur regalando diversi momenti alti, non è sempre ben dosato e la visione ne risulta appesantita, non essendo a volte nemmeno ben chiaro il confine fra il mondo reale e quello immaginato dai protagonisti (effetto probabilmente voluto ma che io non sono riuscito ad apprezzare più di tanto – vedi spoiler).


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Poi per carità oggettivamente non è mica un brutto film…i pregi senza dubbio ci sono e sono già stati descritti abbondantemente nei commenti precedenti per cui non sto ad elencarli di nuovo.

Però il voto è punitivo perché la delusione rispetto alle aspettative è stata comunque tanta e poi, alla luce anche della visione delle opere successive, penso che Park si trovi decisamente più a suo agio con le tenebre che con la luce del sole.