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SCREAM regia di Wes Craven

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Invia una mail all'autore del commento Iovink     5 / 10  06/05/2005 20:11:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Se dovessi valutarlo come cortometraggio gli darei 10. La sequenza dell' omicidio "con tortura telefonica" è da antologia. Ma il resto...........
Troppo iperbolico per essere un horror; sarà un thriller? Bah, la struttura investigativa che ci guida sulle orme del serial killer è abbastanza labile e i colpi di scena sono rari o "telefonati". Una dark-comedy? Forse a tratti, visto l' atteggiamento "scanzonato" con cui i protagonisti si pongono di fronte alla minaccia che li circonda (ma ripensando alle vere "commedie macabre" per eccellenza, resto perplesso sulla possiblità di inquadrarlo in questo modo).
Il cast è discreto (la Campbell ,in particolare, si cala bene nel ruolo di "bersaglio" dell' assassino), ma, in certi momenti mi è parso di stare guardando una commedia demenziale (e neanche di quelle migliori), visti tutti quei "siparietti gratuiti" fra il poliziotto e la cronista. Che cosa rimane? Ah, si, il tanto osannato esperimento di "metacinema" portato avanti da Craven attraverso citazioni da film suoi e altrui. Credo che sia eccessivo parlare di "rinascita del genere horror" . Non penso che il "papà" di Freddy fosse convinto di spaventare il pubblico utilizzando un pò di sangue di troppo e una maschera ispirata a "L' urlo"; è troppo furbo per cascare in una convinzione del genere. Mi resta la triste impressione che volesse ricreare un nuovo tipo di "slasher movie", ma che, dopo il già citato ottimo inizio, sia stato costretto a piegarsi alle richieste della produzione. Come spiegato in una recente intervista dalla attrice Sarah Michelle Gellar, quasi tutte le aziende cinematografiche americane "impongono" ai registi di realizzare film horror ( o presunti tali) in cui tutto sia "chiaramente spiegato" e "spiattellato" davanti agli occhi dei teen_agers (vedi la maschera insolita, le schermaglie amorose, la pedante orgia di sangue finale), senza lasciare troppo spazio alla immaginazione. "Scream" (a parte la sequenza iniziale) rientra in questa prospettiva; la paura che vorrebbe suscitare è "imposta" e "urlata" (come chiarisce il titolo), piuttosto che "instillata" o abilmente suggerita.
Peccato...... Il buon Wes è rimasto travolto dalle esigenze di mercato; ha ottenuto buoni incassi al botteghino, ma siamo lontani dalla forza comunicativa di alcuni suoi precedenti lavori.
P.S. In una sequenza del film gli amici di Sidney "sghignazzano" come dementi guardando "Halloween" alla tv; un invito subliminale di Craven a guardare il capolavoro di Carpenter, o la mal celata consapevolezza di non essere in grado di realizzare, di questi tempi, per le suddette ragioni, un film del genere?