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LA MALEDIZIONE DELLO SCORPIONE DI GIADA regia di Woody Allen

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julian     8 / 10  31/01/2010 14:10:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non so proporre una valutazione obiettiva; è vero, il più delle volte, che il nostro giudizio su un film dipende anche dalle particolari condizioni in cui lo si guarda, da una precisa situazione, dall’umore in cui si versa in quel momento, a volte è semplicemente una battuta o una scena che in quel contesto ci fa ridere o ci emoziona in maniera singolare che pesa sull’impatto dell’intera pellicola; sta di fatto che La maledizione dello scorpione di giada, tralasciando quel leggero sostrato di oggettività che ci vorrebbe in ogni votazione, è il mio Allen preferito.
Travolgente, devastante, costruito impeccabilmente fin nella punteggiatura, e forse è proprio questo virtuosismo di scrittura che viene da altri criticato, è la commedia perfetta per la serata rilassante e piacevole che uno spera sempre di passare davanti alla tv: un’ora e quaranta di battute a mitraglia, intelligenti, alla Allen insomma, durante la quale il nostro si ritaglia la parte di un “miope impiegatuccio di quart’ordine” –ovviamente irresistibile per le donne- alle prese con la sua mirabile controparte femminile, Helen Hunt (bravissima) con cui è un costante battibeccare. Fanno la loro, decisiva, parte secondaria il capo dell’agenzia Aykroyd, la fenomenale Theron letteralmente travestita da Gilda (icona della femme fatale anni ’50), finanche i due investigatori privati a forma di gorilla.
La comicità per una volta abbandona il tema “ebrei” anche se c’è una battuta sui quaccheri, ma i temi alleniani si ritrovano nel jazz che, oltre a fornire un’incalzante colonna sonora, è anche succulento repertorio da cui attingere citazioni e riferimenti e, perché no, nella magia la quale in qualche modo dominava anche la storia di Scoop.
Consigliatissimo.

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