Mr.619 7½ / 10 21/06/2009 12:17:09 » Rispondi Il regista Michael Moore, con una semplicità disarmante ed alle volte stupefacente per la sua cruda raffigurazione e delineazione della realtà cui sottopone attentamente lo sguardo del pubblico, utilizzando una visuale analitica non tanto periferica, quanto, specialmente, irriverentemente " giornalistica" ed umanamente "americana", riesce, attraverso un graduale procedimento fatto di parallelsmi, ironia, satira e, poeticamente parlando, anastrofe e discorsi diretti( in cui si può cogliere l'intero caleidoscopio delle "res" contingenti), a definire in maniera perentoria e del tutto veritiera le intrinseche contraddizoni della più grande potenza mondiale (l'America) la cui, se così si può dire, "megalocrazia" è il sintomo non curabile (neanche con assicurazioni alla mano) del suo deturpamento infrastrutturale e soprattutto ideologico.Come direbbe Tarantino, "realer than real", quantunque qui non vi sia traccia d'arte,ma, inversamente al pensiero di Jean Cocteau, "lo scempio del vero".