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GUERRA AL VIRUS regia di Roger Spottiswoode

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Invia una mail all'autore del commento agentediviaggi     7½ / 10  18/05/2007 17:17:19Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un prodotto televisivo di buona fattura proveniente dagli USA che racconta l'inizio dell'epopea della sindrome virale più famosa e pubblicizzata del mondo, la versione più moderna e più terribile della sifilide di ottocentesca e feuilletoniana memoria. Dopo un iniziale flash in Africa viene tratteggiato l'ambiente omosessuale (soprattutto le saune) di San Francisco, i primi contagi, l'incomprensione del mondo scientifico e dei contagiati, le prime morti, la competizione tra gli istituti scientifici americani guidati dall' l'ambiguo, viscido Robert Gallo (che viene trattato malissimo persino da questa produzione made in Usa) e l'istituto Louis Pasteur di Parigi guidato da Luc Montaigner al quale viene data la priorità della scoperta e una etica professionale di gran lunga superiore. Persino un cameo per Richard Gere nel ruolo di un ballerino gay a disagio con questa nuova misteriosa e terribile malattia. E' molto interessante il ritratto degli scienziati che dopo aver scoperto la natura e la pericolosità di questa malattia hanno cercato con testardaggine e impegno, nell'America reaganiana e bigotta degli anni 80 di sensibilizzare la società civile per renderla partecipe della gravità di questo nuovo morbo, facendo venir fuori immancabilmente tutti i costumi sessuali particolari delle persone che contagiate dal virus non avrebbero più potuto nascondere la loro natura esponendosi così a una doppia emarginazione: quella dell'omosessuale e quella del malato potenziale portatore di morte.

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