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LA MOSCA regia di David Cronenberg

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amterme63     9 / 10  19/11/2010 22:42:58Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
E' un film decisamente forte che mi ha impressionato molto. Possiede una potenza visiva ed emotiva senza pari, davvero molto forte (alcune scene mi stanno ancora "perseguitando"). Inoltre ritrae una storia umana che tocca sentimenti intensi e racconta di conflitti e dilemmi cruciali e dilanianti (dicotomia amore – mostruosità, forma esteriore – identità interiore).
Insieme all'impressione, al coinvolgimento e allo sgomento, riesce a far riflettere su molti temi etici importantissimi e a costituire una specie di testimonianza di una tendenza culturale (il sopravvento del primitivo e dell'animale sul civile e razionale) che si è affemata proprio a partire dagli '80. Cronenberg ci partecipa nella sua tipica maniera decisamente ambigua, presentando la tesi nei suoi canoni esteticamente più tipici ed estremi, mostrando però un risultato che suona come condanna e discreto.
Rispetto ai film precedenti, Cronenberg ha purificato il suo stile, l'ha reso più pulito e classico, svincolando le sue storie dall'angolino del genere horror e facendole confluire a pieno titolo nella corrente mainstream. In qualche maniera ha riportato a galla archetipi, incubi e figurazioni già usati dalla cultura passata (ad esempio la simbologia egizia di esseri mezzo uomini e animali, le Metamorfosi di Ovidio e le sculture di Bernini).
Se non è capolavoro è per le solite ingenuità di sceneggiatura che caratterizzano quasi tutti i film di Cronenberg. Ha l'abitudine di concentrarsi così tanto sugli effetti delle proprie storie che non si preoccupa di buchi o fatti non spiegati. Visto il risultato, lo possiamo tranquillamente perdonare.
"La Mosca" è a pieno titolo una delle pietre miliari del cinema dell'inquietudine.
(seguono nello spoiler considerazioni in dettaglio).

La prima parte fa da presentazione della storia e dei caratteri. Come tutto il film, scorre in maniera rapida e sincopata. Cronenberg non è un regista dei dettagli e delle sfumature, va direttamente al sodo senza preamboli. Appare fin da subito chiara la natura ambigua di Seth Brundle. All'apparenza è una persona timida, schiva, quasi modesta; ispira simpatia e appoggio. Poi via via ci accorgiamo che è come preso e impossessato da una sua idea di progresso tecnologico che va un po' al di là di quello che potrebbe essere il concetto di "utilità". Agisce in maniera quasi ideologica e religiosa e di questo genere sono a un certo punto i discorsi che fa a proposito dell'era della "nuova carne". Dietro c'è un po' il tentativo di Prometeo di impossessarsi di prerogative che non sono proprio umane (intervenire nei meccanismi base della natura). Anche all'errore che fa viene dato un significato di natura religiosa. In pratica non era "puro".
In tutto questo rientra il tipico tema dei film di Cronenberg sulla pretesa umana di osare troppo, di volersi avventurare in campi che non le competono, dimostrandosi incapace di gestire tutte le conseguenze di un quadro impazzito e fuori controllo. Esaltando il potere dell'intelligenza e della tecnologia umana, Cronenberg ne mette in luce le contraddizioni e le debolezze. Anche "La Mosca" è un film "conservatore", che ci invita a non superare certe barriere che saggiamente la natura ha predisposto per il suo regolare funzionamento.
L'altro tema tipico è quello dell'identità confusa, del prevalere dell'istintuale, irrazionale e animale sul civile, del disordine sull'ordine. Se ne dà un quadro molto impressionante, simile a quello che verrà dato in "Inseparabili". E' la tipica manifestazione della cultura metal/death, in cui si vede nella fusione fra civiltà tecnologizzata moderna e istintualità liberata dalla rivoluzione del '68 (la "nuova carne") un perturbante, affascinante, autocompiaciuto incubo sull'autodistruzione prossima ventura.
Peggio/meglio visualmente Cronenberg non poteva fare.
Diverso rispetto ai film precedenti, appare il modo con cui si rappresenta il lato femminile e amoroso. E' vero che fondamentalmente è il sesso la molla del rapporto fra Seth e Veronica. Tra l'altro Seth accellera tragicamente i tempi proprio sull'onda di un turbamento fisico (la gelosia, la mancanza del possesso sessuale). Con l'avanzare della trasformazione però il sentimento assume l'aspetto di solidarietà, aiuto, legame, qualcosa di molto forte che vince pure la repulsione e la bruttezza esteriore e che si conclude in maniera toccante e tragica.
Si tratta della più bella storia d'amore mai filmata da Cronenberg.
"La mosca", "Videodrome" e "Crash" sono, secondo me, i suoi tre capolavori.
Marco Iafrate  21/11/2010 23:20:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ero sicuro che ti avrebbe colpito, io lo vidi appena uscito e lo trovai devastante, molto interessante la tua analisi, soprattutto sulla "trasformazione" dei sentimenti di fronte alla trasformazione fisica.
amterme63  22/11/2010 19:24:43Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi ha colpito, molto. Infatti l'ho lasciato per ultimo nella lista dei film di Cronenberg mi sto guardando. Volevo concludere in "bellezza".