caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

LA MOSCA regia di David Cronenberg

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
stratoZ     9 / 10  01/04/2024 22:57:44Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Capolavoro di Cronenberg e uno dei miei film preferiti, una delle opere più importanti della sua filmografia in cui mischia l’orrore e la fantascienza al melodramma, tra il sentimentale e l’esistenzialismo, ogni volta che guardo “The Fly” vengo dilaniato dal dolore, una sensazione di angoscia si abbatte in me, un film semplicemente maestoso che tira in ballo diversi argomenti ma soprattutto è capace di trasmettere una serie di sensazioni contrastanti riguardante l’essere umano che spaziano dallo schifo più puro all’empatia, una delle rappresentazioni di più gore di Cronenberg che qui dà via libera a tutto il suo genio creativo.

Tante le tematiche, dall’evoluzione della ricerca scientifica all’uomo che gioca a fare dio, fin dall’inizio si vede come il protagonista non abbia scrupoli a sperimentare con i babbuini per la ricerca, a favore di una tecnologia che diventa prima motivo di ossessione poi causa di deliri di onnipotenza fino alla completa autodistruzione, come mostra perfettamente la metamorfosi di Brundle, una sorta di schema simile all’ascesa e alla caduta però visto da un punto di vista prettamente carnale e Cronenberg tira in mezzo tutto, dal puro ego alla sessualità, dalla passione per la ricerca alla sensazione di invincibilità, la triste e tormentata parabola di Brundle passa da tutti questi step, coinvolgendo inevitabilmente lo spettatore con una messa in scena semplicemente sublime, dal forte uso delle luci volumetriche, vi è un continuo fuoriuscire di fumo, non solo dalle macchine del teletrasporto, con quel blu notte anni ottanta che perde le tinte pop e lascia spazio a tonalità più metalliche, per restare in tema con la filmografia e le tematiche del regista canadese, arrivando agli effetti speciali ancora oggi validissimi e sicuramente all’avanguardia per l’epoca, così come la splendida colonna sonora di Howard Shore, poi vabbè un capitolo a parte meriterebbero le interpretazioni di Godblum e della Davis, soprattutto lui, che cambia continuamente registro nel corso del film col mutare del suo corpo e di conseguenza anche della sua personalità, col decadimento delle sue certezze ma anche degli organi di essere umano, si presenta come uno scienziato un po’ insicuro, un po’ considerato un outsider a qualcuno di geniale non appena le creazioni inizieranno a dare i giusti risultati, fino al sentirsi una sorta di semidio pieno di ego, complice la grande prestanza fisica - e sessuale - nei primi tempi della trasformazione, fino ai momenti di puro decadimento in cui non si può non provare una forte pietà nei suoi confronti, ormai ridotto a non si sa più cosa.

Cronenberg ci mostra questa odissea carnale da vicino, non tralasciando mai i dettagli, tramite una serie di sequenze straordinarie, vogliamo parlare di quando Veronica scopre di essere incinta e ha quell’incubo in sala parto in cui partorisce una larva gigante? Tra l’altro uno dei dottori è Cronenberg stesso che si concede un cameo in questa sequenza totalmente allucinata. Poi il gore, la progressiva trasformazione mostrata dettaglio per dettaglio, inizialmente saranno piccoli sintomi come qualche peletto o la dipendenza dallo zucchero, come una malattia la trasformazione pian piano si farà sempre più palese e prenderà possesso del suo corpo, prima la pelle inizierà a marcire, poi inizieranno a cadere parti del corpo che a Brundle non serviranno più, inizierà a vivere, mangiare, muoversi come una mosca, incredibile la pietà che si scatena in alcune scene in cui si mostra la totale distruzione della carne e ciò che ne consegue, come quando gli cade l’orecchio, con Veronica che lo abbraccia, causando anche un certo schifo allo spettatore, ma soprattutto, si raggiunge l’apice in quel finale distruttivo, in cui anche l’ultima speranza è stata persa, in cui la trasformazione finale ha fatto diventare Brundle una massa informe di metallo e parti organiche, ogni volta, quel suo prendere il fucile e puntarselo addosso mi dilania, come l’ultimo briciolo di coscienza, l’ultimo residuo dell’essere umano, realizza che è finita e che ormai il processo è irreversibile, semplicemente straordinario.